La Divisione replica: «Solo un parere personale»

Non sono passate inosservate le parole contenute nel Rendiconto 2023 del Tribunale d'appello. Parole espresse nella relazione del presidente uscente Damiano Bozzini, a cui ora risponde direttamente la direttrice della Divisione della giustizia, Frida Andreotti. La quale, in prima battuta, si dice «sorpresa dai modi e dai toni utilizzati» dal presidente uscente. «Mi chiedo come mai abbia deciso di comunicare ciò solo ora, senza inserire tali critiche nel rendiconto del Consiglio della Magistratura», pubblicato a fine aprile. Ma non solo: «Sono sorpresa anche perché, dopo le sue affermazioni fatte all’inaugurazione dell’anno giudiziario, avevo chiesto un incontro per discutere della questione, ma mi è stato negato». Ad ogni modo, Andreotti si dice «contenta che il dialogo con il nuovo presidente (ndr. Gian Maria Tattarletti) sia già impostato in termini più costruttivi rispetto a quello con l’ex presidente».

Le affermazioni contenute nel rendiconto 2023, facciamo notare, sono comunque pesanti. Si parla di ingerenze e separazione dei poteri che viene a mancare. Come risponde? «Reputo che le affermazioni siano un mero parere personale dell’ex presidente, che non rappresentano l’opinione di tutto il Tribunale». Ma c’è di più. «La magistratura è indipendente e non è certo la Divisione a dire loro come scrivere le sentenze. Così come la Divisione non ha mai detto loro chi devono assumere oppure no». Secondo Andreotti, infatti, «questa diatriba deriva dalla promozione di un funzionario dell’ex presidente, con un aumento salariale che andava oltre le direttive interne e che noi gli abbiamo chiesto di revocare. Come dipartimento ci limitiamo ad assicurarci che le direttive e i regolamenti siano rispettati, controllando la parità di trattamento tra tutti i dipendenti». Detto in parole povere, per la direttrice della Divisione si tratterebbe più che altro di un problema personale, non generale.