Le reazioni

La riforma tributaria spacca la politica ticinese, il PS: «Valuteremo il referendum»

La Lega parla di «mini riforma», mentre il Centro la bolla come «iniqua» – Il PLR difende la proposta, così come la Camera di commercio
© CdT/Chiara Zocchetti

C’è chi parla di «mini riforma», come la Lega, oppure chi sostiene che sia un «atteso cambiamento che va a modernizzare il sistema fiscale del Cantone», come il PLR. Ma c’è anche chi non tarda a bollare la modifica della Legge tributaria con termini decisamente più negativi. «Iniqua e provocatoria», sostiene infatti il Centro. Il Partito socialista va invece oltre, e valuta il lancio di un referendum in caso di approvazione da parte del Gran Consiglio di questa «ingiusta» riforma.

La battaglia fra partiti è appena cominciata, ma la posizione dei vari schieramenti – come visto – è già chiara. «Abbiamo preso atto con grande perplessità del messaggio del Governo», scrive ad esempio il Centro. «L’Esecutivo contraddice peraltro le indicazioni che erano state date dal Parlamento nel 2019». Secondo il Centro, il Governo, a parte l’aumento delle deduzioni professionali che tuttavia rappresenta solo il 19% dell’impatto finanziario, non ha proposto alcuna misura «per migliorare la situazione del ceto medio». Di più: «È inammissibile e al limite della provocazione che la riduzione delle imposte alle persone più facoltose venga finanziata aumentando le imposte del 3% a tutta la popolazione».

Vengono riconosciute nuove forme di convivenza. Inoltre, si andrà a migliorare il confronto fiscale intercantonale. Il Ticino, come evidenziato nella risposta a un nostro recente atto parlamentare, continua a perdere contribuenti facoltosi
Alessandra Gianella, PLR

Per il PLR, invece, con la riforma della Legge tributaria «si va a modernizzare il sistema fiscale ticinese», spiega la capogruppo in Parlamento Alessandra Gianella. «Ad esempio, vengono riconosciute nuove forme di convivenza. Inoltre, si andrà a migliorare il confronto fiscale intercantonale. Il Ticino, come evidenziato nella risposta a un nostro recente atto parlamentare, continua a perdere contribuenti facoltosi. Con la riforma si fa dunque un passo avanti essenziale per rimanere competitivi». Gli altri punti salienti, come spiega ancora Gianella, sono la facilitazione della successione aziendale e   l’aumento dell’importo deducibile delle spese professionali, «che tocca tutte le persone che lavorano». Non solo: «La diminuzione del 2,5% delle aliquote dovuta alla progressione a freddo toccherà tutti». 

La Lega, come visto, parla invece di «mini riforma». «Contiene alcune misure positive, perché permette al Ticino di progredire nel confronto fiscale intercantonale», spiega il deputato Daniele Caverzasio. «Tuttavia, ci sono elementi che ci preoccupano, come ad esempio l’aumento del moltiplicatore cantonale, che toccherà tutti i cittadini. Inoltre, si è dimenticato quasi totalmente il ceto medio, l’ossatura di questo cantone. Come Lega, faremo delle proposte per allargare la riforma anche a questa fascia di popolazione».

Ancora più netta la posizione del Partito socialista. «Della riforma beneficiano ancora una volta le persone più benestanti a scapito del ceto medio e delle famiglie ticinesi - e questo in un momento caratterizzato da una situazione finanziaria fragile e da costi crescenti per la popolazione», sostengono i socialisti. «Una strategia insostenibile e ingiusta». Il PS, quindi, potrebbe lanciare il referendum, come confermatoci dal capogruppo Ivo Durisch. 

Una strategia insostenibile e ingiusta
Ivo Durisch

Un regalo ai ricchi, quindi? Per Christian Vitta, le cose non stanno così. «Per la riforma siamo partiti da considerazioni tecniche, per rispondere laddove il Ticino è particolarmente sfavorevole», ha spiegato il direttore del DFE. «Se ci si illude che dimenticandosi di alcune fasce di contribuenti le cose non cambino, poi in realtà ci si accorge troppo tardi che si è perso quel substrato fiscale. E ciò significa meno introiti per lo Stato, che poi fatica ad offrire una serie di prestazioni che favoriscono altre categorie di cittadini. Per me ciò che è importante è che ci sia una visione d’insieme. Perché se ci si concentra sulle singole misure, alla fine non si fa l’interesse dell’insieme del sistema».

Favorevole alla riforma anche la Camera di commercio (Cc-Ti), che parla di «un passo fondamentale per rendere più moderno e al passo con i tempi il sistema fiscale ticinese. Gli interventi previsti sono urgenti e assolutamente necessari».

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