Lettori di targhe: per Lugano i tempi sono maturi
Lugano ci riprova con il sistema di lettura delle targhe. O meglio, prima il Consiglio comunale dovrà approvare la necessaria base legale che disciplina il sistema di lettura dei numeri identificativi dei veicoli sulle strade a traffico limitato, poi il Municipio stanzierà il credito per introdurre lo strumento. Negli scorsi anni infatti è sorto il problema legato al fatto che alcuni Comuni – ne avevamo riferito sull’edizione del 23 marzo 2023 – leggevano le targhe senza disporre della necessaria base legale. «Questo – scrive la Città – non è mai stato il caso nel nostro Comune, in cui tali strumenti non sono mai stati utilizzati e una richiesta di credito per poter procedere all’introduzione di un sistema in grado di svolgere questo compito non è stata approvata dal Legislativo il 26 luglio 2018». Oggi, la musica è cambiata. E la Città ritiene che «i tempi siano maturi per sottoporre nuovamente al Consiglio comunale una richiesta di credito, tuttavia preceduta dall’approvazione della necessaria base legale per poter poi in seguito anche effettivamente procedere con la lettura delle targhe dei veicoli allo scopo di rilevare e perseguire le infrazioni alle norme comunali riguardanti l’accesso a zone a traffico limitato».
La questione è emersa in Ticino a seguito della contestazione di una multa da parte di un privato, motivo per cui il 17 febbraio dell’anno scorso la Sezione enti locali, richiamando una sentenza del Tribunale federale del 2019, aveva intimato ai Comuni «la sospensione immediata di controlli eseguiti con l’ausilio dello strumento di lettura delle targhe» in assenza di un’adeguata regolamentazione comunale conforme alla Legge sulla protezione dei dati. Il problema non era tanto lo strumento in sé, o l’infrazione, quanto l’elaborazione, l’archiviazione e la distruzione dei dati raccolti. Una procedura che si addentra nel campo della privacy.