Liceo di Bellinzona, «soluzione adeguata: gli spazi sono apprezzati»

«La ristrutturazione della sede attuale del Liceo ha imposto la realizzazione di una struttura provvisoria (i prefabbricati; n.d.r.), ritenuto che la coesistenza fra il cantiere e le attività didattiche sarebbe risultata insostenibile. Riteniamo che per la durata transitoria, tre anni, la soluzione proposta, già attuata in altre realtà locali e nazionali, sia adeguata. Le testimonianze raccolte dalla direzione dell’istituto mostrano che la maggioranza dei docenti e degli allievi non si esprime negativamente riguardo alla sistemazione provvisoria. Gli ambienti, dopo una fase di assestamento, sono ora funzionali all’attività didattica e la particolare pianta con il “chiostro” è molto apprezzata, perché facilita le occasioni di incontro».
Dopo avervi presentato le tappe del cantiere e gli interventi previsti nonché aver raccolto le reazioni di alcuni ex allievi, oggi il Corriere del Ticino dà la parola alla Sezione della logistica e alla direzione del Liceo di Bellinzona in merito alla ristrutturazione con ampliamento dell’istituto della capitale. Un argomento che ha tenuto banco sia in passato sia, soprattutto, negli scorsi giorni con commenti sui social alla luce dei nostri articoli. L’obiettivo è quello di tenere vivo questo dibattito e pertanto vi invitiamo, cari lettori, a farci sapere cosa ne pensate scrivendoci al seguente indirizzo: [email protected].

Esigenze mutate
Partiamo ad un punto che fa pressoché l’unanimità: la rivalorizzazione del Liceo era inevitabile. Ne sono consapevoli gli studenti, i docenti, la direzione ed il Cantone. La carenza di spazi e le mutate esigenze edilizie legate alla formazione rendevano impossibile continuare a tenere le lezioni nel complesso (dotato di diversi spazi didattici, vale a dire una quarantina di aule e sei laboratori, e di una palestra tripla) progettato dall’architetto Alex Huber e sorto tra il 1975 ed il 1978. Si è quindi deciso per un ampio ammodernamento invece della realizzazione ex novo di un istituto, ad esempio in sostituzione di quello attuale o nel quartiere che si svilupperà a tappe al posto delle Officine FFS, due delle opzioni emerse ma subito scartate dal Cantone.
Il comparto cambia pelle
«Il risanamento del Liceo rientra nell’ambito della pianificazione scolastica relativa al comparto Torretta, che ha interessato la realizzazione del nuovo centro G+S, l’ampliamento della Scuola cantonale di Commercio e si concluderà con la realizzazione di una nuova tripla palestra. La struttura del Liceo era oramai giunta alla fine del suo ciclo di vita; così si giustifica la necessità di intervenire con un progetto riqualificante e non con un semplice restyling», sottolineano la Sezione della logistica e la direzione della scuola. Non si è aspettato un po’ troppo, considerando la vetustà dello stabile? «Molti edifici scolastici, come appunto il Liceo di Bellinzona, sono stati edificati negli anni Settanta del secolo scorso; il Cantone ha quindi pianificato il risanamento o il rifacimento nell’ambito di una pianificazione pluriennale e in funzione dello stato di conservazione degli stessi. La sinergia con gli altri istituti presenti nel comparto in questione negli anni ha sempre permesso di soddisfare pienamente le esigenze della popolazione scolastica, mantenendo, indipendentemente dalla struttura datata, un’alta qualità d’insegnamento».
Architettura pedagogica
Le testimonianze di alcuni ex allievi da noi raccolte sono abbastanza impietose: struttura non più adeguata alla formazione, carenza di spazi, assenza di una mensa, aule «invivibili» in primavera per il caldo e in inverno per il freddo, eccetera. Cosa rispondete a queste critiche? «L’edificio attuale era alla fine del suo ciclo di vita per cui Governo e Parlamento hanno approvato il nuovo progetto in fase di realizzazione. Con questo progetto sarà disponibile una sede moderna, conforme ai nuovi standard logistici dell’edilizia scolastica, che sposa i requisiti della “nuova architettura pedagogica” con spazi concepiti per le attività culturali, sia all’interno sia all’esterno dell’istituto». Logistica e direzione, infine, augurano «a tutti di raggiungere i propri traguardi scolastici in un ambiente non perfetto, ma che consente comunque il buon svolgimento dell’attività didattica».
