Lugano, il nuovo tunnel sotto i binari è dietro l'angolo

Sabato abbiamo fatto il punto sui diversi progetti che rivoluzioneranno l’assetto viario per arrivare a Massagno dal Piano del Vedeggio, ma le modifiche non si fermeranno lì: anche la viabilità «a valle» del comune è destinata a mutare, e in tempi relativamente stretti. In parte con l’introduzione di semafori all’incrocio Arizona, a cui si lavora da oltre un anno. Ma, e soprattutto, con la realizzazione del sottopasso Genzana, che collegherà – come l’esistente tunnel sotto la stazione – via San Gottardo a Besso, in questo caso direttamente all’ex parcheggio Pestalozzi. Una «ridondanza», per usare un termine riduttivo, che permetterà di fluidificare il traffico nell’area e che sarà propedeutica a un’altra rivoluzione: quella del trasporto pubblico del Luganese, che andrà ad accentrarsi sul lato di Besso della stazione, attorno a un nuovo nodo intermodale previsto proprio all’ex Pestalozzi.
La licenza edilizia, circa
Ebbene, il sottopasso Genzana è all’ultimo scoglio prima di andare in cantiere: la pubblicazione ai sensi della Legge sulle strade. Uno scoglio a cui è arrivato dopo un iter spedito per questo tipo di opere: una prima informazione e partecipazione alla popolazione nell’inverno 2021-22, la richiesta di credito a dicembre 2022, l’approvazione in Gran Consiglio a metà febbraio 2023 e, da ieri, per l’appunto la pubblicazione del progetto con gli atti espropriativi e l’esame di impatto ambientale. Siamo, come ci ha spiegato il direttore della Divisione costruzioni Diego Rodoni, all’equivalente di una domanda di costruzione per edificare una casa. Una volta terminata con successo la procedura, il sottopasso avrà, per così dire, la licenza edilizia in mano.
Proprietari privati coinvolti
Se parliamo di scoglio è perché questo è lo stadio delle possibili opposizioni, e nel recente passato dei progetti stradali sono rimasti impantanati in attesa dell’evasione dei ricorsi (su tutti, e in attesa dal 2018, la riqualificazione stradale a Cornaredo). Nel caso del sottopasso Genzana il Cantone ha informato i principali proprietari privati dei terreni interessati dall’opera già durante la procedura: «Abbiamo spiegato loro il progetto nel dettaglio e abbiamo trovato comprensione e una buona collaborazione», afferma Rodoni. La Città di Lugano e le FFS sono partner di progetto, mentre il comune di Massagno è stato pure preventivamente informato. Non sono invece state coinvolte associazioni come STAN o Cittadini per il Territorio: «Ma il nuovo tunnel servirà a fluidificare la viabilità in una zona notoriamente da bollino rosso per il traffico». C’è, in altre parole, fiducia che verrà riconosciuta l’utilità dell’opera.
Fretta, ma non impellenza
A preoccupare sono in particolare le opposizioni di natura tecnica, in quanto hanno effetto sospensivo sulla procedura, al contrario di quelle legate alle espropriazioni. La loro evasione può infatti avere tempi lunghi, e per realizzare il sottopasso Genzana c’è una certa fretta, in quanto si tratta di una delle numerose opere che si stanno realizzando in stazione e nelle aree vicine. Fretta, ma non impellenza. Perché nel grande puzzle dei lavori in stazione, il sottopasso Genzana è piuttosto indipendente. Solo, prima dovrà essere completato il rinnovato sottopasso pedonale di Besso. Anche per realizzare il nodo intermodale e l’autosilo sull’ex Pestalozzi il sottopasso Genzana non è indispensabile (ma non averlo complicherebbe le cose): eventuali ritardi non paralizzeranno dunque lavori previsti nella zona. Detto ciò, il Cantone ha già dovuto riservare da tempo i cosiddetti «intervalli ferroviari», cioè grossomodo le date in cui intende lavorare sotto i binari (vale a dire: giugno/agosto 2025 e gennaio/febbraio 2026) e doverli spostare non sarà semplice.
Fuori dal tunnel
L’investimento per realizzare il sottopasso Genzana è pari a quasi 40 milioni di franchi, di cui 23 a carico del Cantone e 17 a carico dei Comuni facenti parte della Commissione dei trasporti del Luganese. A grandi linee l’opera, oltre al sottopasso all’altezza dell’ex latteria, prevede l’inserimento di semafori su via san Gottardo (necessario per gestire il nuovo incrocio a “T”), marciapiedi lungo via San Gottardo e la posa di un ponte provvisorio sopra il tunnel di Besso di modo da far arrivare la strada all’ex Pestalozzi, dove si congiungerà con via Basilea. Il ponte provvisorio rimarrà in esercizio fino all’esecuzione dell’autosilo e delle altre opere dell’area, mediante le quali è prevista la copertura del tunnel di Besso.