Lugano rilancia l'arredo urbano
Arredo urbano. Due parole che qualche anno fa, a Lugano, erano diventate un tormentone, con tanto di polemica politica. Nel mirino, lo ricordiamo, erano finite le istallazioni in via Magatti, via della Posta, piazzale ex Scuole e piazza Manzoni. E il dibattito, lanciato proprio dal nostro giornale, aveva raccolto una marea di commenti, principalmente negativi.
A distanza di quasi otto anni, il concetto di abbellire alcune vie cittadine è ritornato d’attualità grazie a un progetto pilota nato dalla Sezione spazi pubblici della Divisione spazi urbani della Città di Lugano. Un progetto che ha visto la posa, in via Cattedrale, di una «terrazza verde», che segue un’istallazione analoga in via Pretorio. E prossimamente ne sono previste altre in zona piazzale ex Scuole, in via Nassa e in via Ariosto. «Abbiamo raccolto nel progetto gli input di alcuni commercianti che auspicavano interventi di abbellimento degli spazi pubblici», afferma la capodicastero Sicurezza e spazi urbani di Lugano, Karin Valenzano Rossi. «E gli stessi commercianti si sono messi a disposizione per aiutare a mantenere il verde». Se il nuovo arredo urbano – qualche spunto è arrivato anche dall’iniziativa privata in via della Posta – verrà accolto favorevolmente, l’obiettivo della Città «è estenderlo in più punti». A lungo termine, conclude Valenzano Rossi, «vogliamo anche ragionare su come uniformare tutti gli arredi urbani».
Se nel 2015-2016 le polemiche avevano spinto il Municipio (e in particolare il municipale Michele Bertini, che aveva ereditato il dossier da Cristina Zanini Barzaghi, a rilanciare il progetto della pavimentazione pregiata in granito, oggi il «nuovo verde» cittadino sembra essere stato ben accolto. «La prima area verde, un paio di piante e tre sedie fisse, era stata posata qualche mese fa davanti al mio negozio in via Pretorio e ha da subito riscosso un successo strepitosi tra i passanti. Le sedie sono diventate un vero e proprio punto di interesse», ricorda la presidente di Federcommercio, Lorenza Sommaruga. «Ritengo sia un’ottima idea, soprattutto in un periodo in cui si parla molto di verde e di natura».