Il caso

Movida in centro: «Vanno adeguati gli orari»

Torna d’attualità un tema che divide spesso i bellinzonesi - Kevin Simao Ograbek (Verdi-FA) chiede dei limiti differenti in base ai quartieri e di rendere inoltre più «flessibili» le aperture degli esercizi pubblici
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
06.05.2024 18:15

Non stiamo qui a ricordare il polverone del limite dei 65 decibel (meno di un’aspirapolvere) per la musica diffusa nei bar sollevatosi più di un decennio fa. ABellinzona il tema della quiete (o del disturbo) nel centro storico è delicatissimo. Il Municipio da sempre cerca di trovare l’equilibrio giusto fra il desiderio dei residenti (sono circa 1.500) di vivere tranquillamente e quello degli esercenti e degli organizzatori di eventi di poter offrire un programma di animazioni più ricco e variegato. La politica ha spesso chiesto delle misure meno restrittive, nella fattispecie delle modifiche all’Ordinanza sulla repressione dei rumori molesti e inutili (rivista nel gennaio 2021, sono stati interposti dei ricorsi ancora pendenti) che potessero rendere più attrattivo il salotto buono, in primis per i giovani e i turisti.

Si auspica un dialogo

La prima interrogazione della nuova legislatura - a firma di Kevin Simao Ograbek (Verdi-FA-Indipendenti) - verte proprio sull’argomento di cui stiamo discutendo. Retoricamente il consigliere comunale (classe 1999) si pone il seguente interrogativo: «Bellinzona città giovane?». Una questione che gli sta a cuore, dato che durante la campagna elettorale vi aveva dedicato un contributo pubblicato sui media. «Una città dall’alto potenziale turistico, con un’identità forte e una voglia di organizzare attività dovrebbe dare ascolto alla propria base e favorire l’organizzazione di eventi in un centro storico che a livello architettonico offre già uno spazio naturale per questo scopo. E invece no», scriveva l’esponente ecologista. Il quale auspica(va) un dialogo con chi nel salotto buono ci vive e ci lavora e di ascoltare i giovani. Nulla di sorprendente. Il 15 marzo il CdT aveva interpellato alcuni ventenni i quali chiedevano al nuovo Municipio soluzioni concrete e spazi in cui incontrarsi.

Da autorizzazione a notifica?

Ora Kevin Simao Ograbek, nello specifico, suggerisce la modifica all’articolo 3 dell’ordinanza municipale, quello relativo alla quiete notturna. Allo stato attuale è vietata «qualsiasi azione suscettibile di disturbare la quiete notturna» dalle 23 alle 7. Il consigliere comunale dei Verdi domanda se non è il caso di prevedere dei limiti orari differenti in base alle necessità e agli interessi dei singoli quartieri anziché una fascia oraria uguale» per tutta la capitale. «In quali termini la classificazione di Piano regolatore attribuita al centro storico influisce sulle possibilità di organizzare eventi e secondo quali leggi in vigore?», chiede. Il centro storico di Bellinzona, ricordiamo, dispone di una quota minima di superficie per la residenza (ossia il comparto previsto nel Piano particolareggiato); in questo modo si evita che il salotto buono sia appannaggio soltanto degli uffici.

L'altra richiesta

Kevin Simao Ograbek, infine, domanda di passare da un regime di autorizzazione ad uno di notifica per l’organizzazione di manifestazioni e auspica dei cambiamenti in virtù della nuova Legge cantonale sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione, la cui revisione totale è stata approvata dal Gran Consiglio il 15 marzo 2023: «È intenzione del Municipio flessibilizzare maggiormente gli orari di apertura degli esercizi pubblici nonché una maggiore tolleranza nell’utilizzo di apparecchi per la riproduzione del suono all’esterno?». L’Esecutivo, rispondendo nel maggio 2022 ad una precedente interrogazione, aveva preannunciato l’intenzione di aggiornare l’Ordinanza municipale concernente gli esercizi pubblici.

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