Il caso

Nella capitale forse torna la «musica del diavolo»

Bellinzona, si fa largo l'ipotesi di riproporre il Blues Festival dal 2026 - Sarebbe preceduto, l'anno prima, da un singolo evento per capire se c'è ancora voglia e passione per questo genere
Uno scatto dell'edizione del 2019, l'ultima. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
16.10.2024 10:29

Torna la «musica del diavolo» nella capitale? Le probabilità sono concretissime. Alcuni fedelissimi di quella che era la Società Cooperativa Paso (dal nome dello storico locale di musica live di Gorduno chiuso un decennio fa) e dei «nuovi amici» sono intenzionati a rilanciare il Bellinzona Blues Festival. Con i giusti tempi. Nel senso che prima – per capire se nella Turrita c’è ancora voglia e passione per il genere caratterizzato dalla ripetizione di dodici battute e dalle musiche malinconiche ma emozionanti – si vorrebbe proporre un evento nel 2025 limitato ad una sola serata.

La pandemia e le finanze

Il grande ritorno di quello che per anni è stato un appuntamento immancabile della Città sarebbe previsto nel 2026. L’avventura del festival, della durata di tre giorni in piazza Governo, si è chiusa nel 2019 dopo cinque edizioni e alla fine di una storia d'amore lunga tre decenni. Quella seguente era stata annullata a causa della pandemia da coronavirus; avrebbe dovuto essere la prima a pagamento, proprio per far fronte alla precaria situazione finanziaria che ha sempre accompagnato l’attività della Coopaso che dal 2011 ha promosso oltre 500 eventi con l’obiettivo di far vivere la musica live nel Bellinzonese e non solo. Nel 2020 Bellinzona Blues aveva infine organizzato quattro concerti nell'ambito del Longlake Festival a Lugano. 

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