Il caso

Nuove Officine FFS, strada spianata

Castione: il consorzio che non si era aggiudicato la commessa da 292 milioni di franchi ha rinunciato a ricorrere al Tribunale federale - I lavori veri e propri inizieranno il prossimo mese di giugno
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
08.01.2025 16:35

Ora non ci sono più dubbi. Per le future Officine FFS di Castione la strada è oramai spianata. Il consorzio che si era visto privare dell’appalto da 292 milioni di franchi per l’edificazione del moderno stabilimento non ha inoltrato ricorso al Tribunale federale contro la sentenza del Tribunale amministrativo federale (TAF) che gli ha dato torto. Ce lo ha confermato oggi l’avvocatessa che patrocina il gruppo di imprese. I lavori veri e propri inizieranno dunque nel giugno prossimo per concludersi dopo tre anni.

Cantiere al via in giugno

Una buona notizia, dunque, oltre che per le aziende che si sono aggiudicate la commessa record (il Consorzio Officine Ticinesi, capitanato dalla CSC Costruzioni SA di Lugano e costituito principalmente da ditte svizzere), anche per le Ferrovie, per il Consiglio di Stato e per la Città che fin dall’inizio hanno sempre creduto nel progetto, finanziariamente il più importante (almeno 755 milioni di investimento) negli ultimi decenni alle nostre latitudini. L’ex regia federale ed il Consorzio avevano sottoscritto due mesi fa il contratto d’impresa totale. Ed ora non si attende altro che il primo colpo di piccone. In programma, come detto, ad inizio estate secondo la tabella di marcia rivista dalle FFS dopo il ritardo di 7 mesi accumulato a seguito del ricorso inoltrato al TAF di San Gallo. L’inaugurazione del sito produttivo è in agenda nel luglio 2028 invece del dicembre 2027. Nel frattempo proseguono i lavori legati all’infrastruttura ferroviaria. Vi lavoreranno 360 collaboratori più 80 apprendisti.

Dimensioni e contenuti

L’impianto avrà una lunghezza di 370 metri per una superficie edificata di circa 63.000 metri quadrati (con la parte centrale che sarà grande quanto tre campi da calcio e senza pilastri, proprio per essere il più flessibile possibile) ed un’altezza massima di oltre 24 metri. Quattro le parti nelle quali sarà suddivisa la struttura in acciaio. In primis il capannone multifunzionale e quello per i binari lunghi, mentre il resto sarà contraddistinto dalla logistica e dall’amministrazione nonché dal lavaggio dei treni. Il progetto dell’impianto di Castione (dalle attività perlopiù meccaniche si passerà a delle mansioni più elettromeccaniche) è strettamente legato a quello del comparto che sorgerà a tappe da metà-fine 2028 al posto dell'attuale stabilimento, a due passi dalla stazione di Bellinzona.

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