Il caso

Nuove Officine FFS, i costi aumentano ancora

Castione: all'investimento complessivo di 755 milioni vanno infatti aggiunte le maggiori spese dovute al ricorso - Il ritardo, in ogni modo, si è ridotto a «soli» 7 mesi
© Studio di visualizzazione FLOOER
Alan Del Don
18.11.2024 15:24

Poteva andare peggio. Certo, anche meglio, ma questo è pleonastico. Le nuove Officine FFS di Castione verranno messe in esercizio «presumibilmente» (leggasi: se non vi saranno ulteriori intoppi) nel luglio 2028. Il ritardo accumulato - rispetto alla tabella di marcia che indicava il taglio del nastro a fine dicembre 2027 - è di «soli» sette mesi. Dalla preoccupazione ben mascherata dai vertici ticinesi delle Ferrovie durante la conferenza stampa dello scorso 6 agosto (cfr. il CdT del giorno seguente) al sollievo che contro la sentenza di fine ottobre del Tribunale amministrativo federale (TAF, si veda l’edizione del 9 novembre) salvo sorprese non verranno inoltrate ulteriori censure al Tribunale federale da parte del gruppo di ditte che non si è aggiudicato l’appalto. E anche se così non fosse, il ricorso non avrebbe comunque effetto sospensivo. La commessa da 292 milioni di franchi per l’edificazione del moderno stabilimento industriale è praticamente blindata; l’ex regia federale ed il Consorzio Officine Ticinesi hanno pertanto sottoscritto, negli scorsi giorni, il contratto di impresa totale. I lavori inizieranno nel giugno 2025.

I collaboratori saranno 360

Tutto è bene quel che finisce bene. O quasi. L’investimento complessivo è confermato come da ultimo aggiornamento della scorsa estate: 755 milioni. Ai quali vanno però aggiunti, ci spiega il portavoce della Regione Sud Patrick Walser, i «maggiori costi provocati dal ricorso. Non sono previste ulteriori ottimizzazioni» del progetto. Di cifre non ne vengono fatte, tuttavia l’importo è cresciuto «in maniera significativa». La differenza - abbiamo riferito lo scorso 8 agosto - sarà completamente a carico della stessa ex regia come da accordi presi, mentre la parte che spetta a Cantone e Città di Bellinzona rimane di 120 milioni (rispettivamente 100 e 20). Non cambia nulla per quanto riguarda i collaboratori: 360 posti di lavoro a tempo pieno ed 80 apprendisti.

Una costruzione «sprint»

Quali i prossimi passi? Va detto innanzitutto che i lavori legati all’infrastruttura ferroviaria, iniziati in gennaio, «proseguono a pieno ritmo». Il Consorzio Officine Ticinesi (capitanato dalla CSC Costruzioni SA di Lugano e costituito principalmente da ditte svizzere) si occuperà in primo luogo, nei prossimi mesi, dei lavori preparatori, vale a dire dell’installazione di cantiere e degli scavi in vista della realizzazione del sito produttivo. Parallelamente verrà affinato il progetto esecutivo per essere pronti per la seconda fase, che sarà quella della costruzione dell’edificio principale e di quelli tecnici annessi nonché delle opere per gli spazi esterni.

I lavori veri e propri avrebbero dovuto iniziare il luglio scorso, come noto; adesso la nuova data è quella di giugno 2025. Mentre, l’abbiamo sottolineato in precedenza, l’inaugurazione delle avanguardistiche Officine è in programma nel luglio 2028 invece del dicembre 2027. Fatti due calcoli, risulta subito chiaro che il cantiere durerà quattro mesi in meno (37 invece di 41) rispetto alla tabella di marcia stabilita.

I tempi dell’innovativo quartiere

L’impianto avrà una lunghezza di 370 metri per una superficie edificata di circa 63.000 metri quadrati (con la parte centrale che sarà grande quanto tre campi da calcio e senza pilastri, proprio per essere il più flessibile possibile) ed un’altezza massima di oltre 24 metri. Quattro le parti nelle quali sarà suddivisa la struttura in acciaio. In primis il capannone multifunzionale e quello per i binari lunghi, mentre il resto sarà contraddistinto dalla logistica e dall’amministrazione nonché dal lavaggio dei treni. Il progetto dell’impianto di Castione (dalle attività perlopiù meccaniche si passerà a delle mansioni più elettromeccaniche) è strettamente legato a quello del comparto che sorgerà a tappe da metà-fine 2028 al posto dell’attuale stabilimento.

L’innovativo quartiere è tuttora bloccato da un ricorso al Tribunale amministrativo cantonale contro il via libera del 4 aprile 2023 del Consiglio comunale della Turrita alla variante di Piano regolatore. E non è affatto escluso che nelle seguenti fasi possano essere interposte altre censure. Nel frattempo il Municipio nell’anno alle porte lancerà il concorso di progettazione per l’Almenda (il fulcro dell’area) e per l’autosilo. Investimento di 300 mila franchi.

Cosa si farà

L’Officina 2.0 si occuperà prevalentemente della manutenzione leggera e pesante dei nuovi elettrotreni (Giruno, ETR e Flirt TiLO), per un totale di 114 veicoli (in crescita rispetto a quanto annunciato anni fa, ovvero 92), e di un centinaio di locomotive, con un aumento delle attività elettromeccaniche e con un alto grado di digitalizzazione. Dal punto di vista dell’impatto ecologico il moderno sito produttivo da 755 milioni sarà dotato di un tetto verde e di pannelli fotovoltaici e non farà ricorso a combustibili di origine fossile. Vi lavoreranno 360 collaboratori ed un’ottantina di apprendisti.

Correlati
I costi crescono, ma alla cassa non vanno Cantone e Città
Officine FFS di Castione: la quota parte del finanziamento del futuro sito industriale rimane la stessa, ovvero 120 milioni complessivi - Governo e Municipio chiedono intanto di riattivare la piattaforma di dialogo: a fine settembre gli operai incontreranno il capodivisione
I costi sono più che raddoppiati
Nuove Officine FFS di Castione, nel 2017 si stimava un investimento di 360 milioni, ora salito a 755: arriverà a sfiorare il miliardo? - E sulla messa in esercizio inutile azzardare previsioni