Officine FFS, c'è un ricorso: i lavori non possono iniziare
Non c’è davvero pace per le nuove Officine FFS previste a Castione. Come appreso dal Corriere del Ticino, è stato inoltrato un ricorso al Tribunale amministrativo federale (Taf) contro l’aggiudicazione della commessa da 292 milioni di franchi per l’edificazione dello stabilimento industriale. Ciò significa che i lavori, che avrebbero dovuto cominciare in queste settimane (più precisamente ad inizio mese), sono bloccati. Uno dei due consorzi che non si è visto assegnare il mandato di impresa totale si è appellato ai giudici di San Gallo contestando la decisione presa dall’ex regia. Impossibile, allo stato attuale, per le Ferrovie, fornire una tempistica su quando si potrà finalmente dare il primo colpo di piccone. Ma se si considera che contro la sentenza del Taf (che non dovrebbe arrivare prima della fine dell’anno, nella migliore delle ipotesi) vi è facoltà di ricorso al Tribunale federale, capite che la situazione per l’azienda non si mette benissimo, per usare un eufemismo.
Una storia infinita
Quella dell’Officina 2.0 sta diventando a tutti gli effetti una storia infinita. Non stiamo a ricordarvi quanto successo solo negli ultimi anni, ossia da quando nel dicembre 2017 è stato svelato che lo stabilimento lascerà Bellinzona per trasferirsi a Castione. Censure a più a livelli, alcune ancora pendenti, che persino per chi segue il dossier dai tempi dello sciopero è molto arduo ricordarsele tutte. Limitiamoci all’ultima notizia, in ordine cronologico. Il contestato mandato da 292 milioni circa per l’edificazione dell’avanguardistico impianto è stato assegnato un mese e mezzo fa al Consorzio Officine Ticinesi, capitanato dalla CSC Costruzioni SA di Lugano e costituito principalmente da ditte svizzere. OFT si occuperà dapprima dei lavori preparatori, quali l’installazione del cantiere, gli scavi e in seguito dell’esecuzione complessiva, nello specifico della costruzione dell’edificio principale e di quelli tecnici annessi e dei lavori per gli spazi esterni.
Quei pregiati terreni agricoli
Una buona notizia, in ogni modo, per le Ferrovie c’è. E riguarda un’altra commessa attesa, anche perché è con ogni probabilità l’ultima nell’ambito della realizzazione dell’infrastruttura. E poi poiché era stata necessaria la pubblicazione di un nuovo bando di concorso, lo scorso aprile, in quanto le precedenti aggiudicazioni erano state revocate dopo che i preposti uffici federali avevano chiesto ulteriori approfondimenti. Stiamo parlando della preparazione delle aree SAC, cioè le Superfici per l’avvicendamento delle colture, pregiati terreni agricoli. A seguito dell’edificazione dello stabilimento industriale a Castione verranno sacrificati 84 mila metri quadrati. Otto ettari che andranno compensati altrove, nella fattispecie a Preonzo, Camorino, Bellinzona (lungo la Golena), Iragna e a Biasca (il Comune ha inoltrato ricorso al Tribunale amministrativo federale contro il rilascio della licenza edilizia). Ebbene, il mandato pari a 2,9 milioni quasi se lo è (ri)aggiudicato il Consorzio SAC con in testa la Casada SA di Malvaglia.