Il caso

Officine FFS, ecco cosa cambia

La nuova pubblicazione dei piani del futuro stabilimento di Castione, anticipata dal CdT, tocca 12 punti: in primis compensi agricoli, viabilità e riduzione dell'impatto ambientale - Le Ferrovie per ora non si esprimono: lo faranno settimana prossima
L'inaugurazione del moderno impianto da 580,5 milioni è prevista nel dicembre 2026. © Studio di visualizzazione FLOOER
Alan Del Don
02.05.2023 17:30

Dodici modifiche - non clamorose, beninteso, a parte una, come vedremo in seguito - che obbligano a ripubblicare la domanda di approvazione dei piani delle nuove Officine FFS che verranno inaugurate a fine 2026 a Castione. Come anticipato nel pomeriggio dal CdT online, il dossier sarà consultabile da lunedì 8 maggio a martedì 6 giugno, con possibilità di inoltrare opposizione all’Ufficio federale dei trasporti (UFT) limitatamente alle parti del progetto che hanno subito un cambiamento rispetto a quello pubblicato un anno fa. In particolare sono stati individuati a Biasca e a Bellinzona i nuovi compensi delle superfici per l’avvicendamento delle colture (SAC) inizialmente previste a Losone sulla Piana di Arbigo.

Terreni che sono in seguito stati accantonati dalle Ferrovie dopo il no vincolante della Commissione federale per la protezione della natura e del paesaggio. I vertici dell’ex regia, da noi contattati, al momento preferiscono non prendere posizione. Lo faranno settimana prossima attraverso un comunicato stampa, stando a quanto ci è stato detto. Impossibile dunque sapere se le eventuali censure che dovessero essere inoltrate potrebbero portare ad uno slittamento dell’entrata in servizio del moderno sito produttivo nel quale saranno attivi almeno 400 collaboratori ed un’ottantina di apprendisti.

Decisione attesa in autunno

A due mesi esatti dall’inizio dei lavori preliminari, pertanto, si dovrà ripubblicare parte del progetto di quello che sarà l’impianto più all’avanguardia in Europa. Sotto i riflettori c’è soprattutto parte della compensazione dei terreni SAC che verranno sacrificati a Castione. Un tema che tanto aveva fatto discutere a suo tempo, in primis l’Unione contadini ticinesi che aveva inoltrato opposizione, biasimando appunto l’importante perdita per l’agricoltura del nostro Cantone. Al posto di Losone (per complessivi 3,7 ettari) l’ex regia federale ha optato per dei sedimi a Biasca e a Bellinzona. Bocche cucite sulla loro ubicazione. Quelli del Borgo, ci risulta, erano già finiti sotto la lente dell’azienda, ma poi si ripiegò su altre soluzioni. Le alternative, come abbiamo riferito lo scorso 15 marzo, sono già state trasmesse all’UFT. La speranza delle FFS è che Berna si pronunci in autunno nell’ambito della decisione di approvazione dei piani (che, allo stato attuale, hanno ottenuto solo il sì parziale).

Attenzione ai pipistrelli

Quella dei fondi agricoli non è però l’unica modifica dei piani. Un paio riguardano la viabilità nel comparto di Castione, accanto alla ferrovia, dove si insedierà lo stabilimento industriale. Altrettante concernono l’illuminazione pubblica, nella fattispecie la posa di lampade con temperatura di 2.700 K «per ridurre l’impatto luminoso sull’avifauna e sui pipistrelli». Verrà altresì adattato l’impianto di pompaggio verso il fiume Ticino. Ci sono poi gli aspetti riguardanti l’impatto ambientale. Ebbene, verrà ridotto attraverso la realizzazione di un ulteriore filare di alberi da frutto ad alto fusto (per un totale di nove piante) «nel terreno agricolo adiacente il binario terminale a nord» dell’impianto produttivo, così da indirizzare i pipistrelli «verso nord e il bosco di versante». Altri accorgimenti, infine, hanno a che fare con la tecnica ferroviaria e con l’edificio sotto il cui tetto lavoreranno le maestranze.

L’UFT specifica che si tratta di adattamenti di «lieve entità». L’incarto potrà essere consultato da lunedì prossimo nei Comuni di Arbedo-Castione, Bellinzona, Biasca e Riviera. Le eventuali opposizioni dovranno vertere unicamente, ripetiamo, sulle parti del progetto che hanno subito delle modifiche. «Le opposizioni interposte al progetto originario pubblicato nell’aprile 2022 rimangono valide e saranno trattate nell’ambito della procedura in corso», puntualizza l’UFT. Una decisione definitiva è attesa entro novembre. Sei mesi. Il tempo stringe.

Le dimensioni dell'impianto

Le future Officine FFS di Castione avranno una lunghezza di 370 metri per una superficie edificata complessiva di circa 63.000 metri quadrati (con la parte centrale che sarà grande quanto tre campi da calcio e senza pilastri, proprio per essere il più flessibile possibile) ed un’altezza massima di oltre 24 metri. Quattro le parti nelle quali sarà suddivisa la struttura in acciaio. In primis il capannone multifunzionale e quello per i binari lunghi, mentre il resto sarà contraddistinto dalla logistica e dall’amministrazione nonché dal lavaggio dei treni.

Un progetto senza precedenti in Ticino, al di là dell’investimento (580,5 milioni). E che dal dicembre 2026 farà dell’Officina  la più performante nel vecchio Continente. Vi lavoreranno almeno 400 collaboratori ed un’ottantina di apprendisti. Si occuperanno prevalentemente della manutenzione leggera e pesante dei nuovi elettrotreni (Giruno, ETR e Flirt TiLo), per un totale di 92 veicoli, e di un centinaio di locomotive. Ogni giorno saranno 26 i veicoli in entrata nello stabilimento delle FFS. Dalle attività perlopiù meccaniche si passerà a delle mansioni più elettromeccaniche, con i dipendenti del sito industriale che verranno formati ad hoc.

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