Officine FFS, il maxiappalto riassegnato dai giudici
«Avendo deliberato l’offerta alle controparti quando invece avrebbe dovuto escluderle dalla gara, la committente è incorsa in una violazione del diritto in materia di appalti pubblici. Di conseguenza, la decisione di aggiudicazione qui impugnata deve essere annullata». Il Tribunale amministrativo federale, con una sentenza di 34 pagine del 15 aprile scorso ma pubblicata solo negli scorsi giorni, ha annullato la commessa da 50,6 milioni di franchi per i lavori principali da impresario costruttore delle nuove Officine FFS di Castione. Al concorso, oltre al consorzio vincitore Rail Ticino, avevano preso parte altre tre imprese.
Le mansioni
Fra i compiti segnaliamo, in particolare, lo scavo di circa 100.000 tonnellate di materiale, la demolizione del capannone prefabbricato e le opere in calcestruzzo armato. La Edilstrada SA, alla testa del consorzio, con succursali nella Svizzera italiana oltre alla sede principale di Lugano, è specializzata nella progettazione e nell’esecuzione di «costruzioni stradali, pavimentazioni di ogni genere, isolazioni, costruzioni edili e del genio civile, anche nella forma dell’impresa generale, scavi meccanici, arginature, ristrutturazioni di edifici, risanamenti di opere di calcestruzzo e lavori di specializzazione».
Il verdetto
Secondo i giudici di San Gallo si può «procedere ad un’aggiudicazione diretta in favore delle ricorrenti. Ne segue che la loro conclusione formulata in questo senso va accolta. Per il TAF, quindi, «occorre accogliere il ricorso, annullare la decisione impugnata in favore del consorzio delle controparti, escludere l’offerta di queste ultime dalla gara e aggiudicare la commessa alle ricorrenti».