Il caso

Ora l'Ebola fa meno paura

Bellinzona: l'IRB e la Humabs agli onori internazionali - L'Organizzazione mondiale della sanità ha raccomandato il farmaco sviluppato grazie all'anticorpo isolato in città
Sempre in prima linea. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
31.08.2022 06:00

Orgoglio, tanto. Ma anche e soprattutto consapevolezza che le ricerche che si conducono nei laboratori in via Chiesa a Bellinzona sono fondamentali per la salute di milioni (se non addirittura miliardi) di persone nel mondo. L’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) e la società cittadina Humabs BioMed sono assurti nelle scorse settimane agli onori della cronaca internazionale - come appreso dal CdT - per il via libera al farmaco Ebanga (prodotto dall’azienda con sede a Miami Ridgeback Biotherapeutics LP, specializzata nello sviluppo di preparati e terapie antivirali) che riduce la mortalità da Ebola. Dopo che a fine 2020 la Food and Drug Administration (FDA) americana aveva approvato la prima monoterapia scoperta nella capitale contro la malattia altamente infettiva e spesso mortale molto diffusa in Africa, il medicamento è ora raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Le prove cliniche in Congo

Un nuovo importantissimo successo, dunque, per la ricerca made in Ticino che segue quelli già noti come, ad esempio, l’anticorpo monoclonale efficace nel trattamento della COVID-19 (brevettato dall’IRB ed individuato dal professor Antonio Lanzavecchia) la cui commercializzazione ha portato nelle casse dell’istituto della Turrita ricavi straordinari per 12 milioni di franchi. Ancora prima del coronavirus, ovviamente, gli studiosi bellinzonesi si erano concentrati sull’Ebola. Le ricerche risalgono ad una decina di anni fa. Poi, nel 2018, nella Repubblica democratica del Congo, dove scoppiò un’epidemia del virus (quasi 2.500 i casi accertati) durata fino al luglio 2019, vennero eseguite le prove cliniche sul campo che diedero risultati incoraggianti.

Il sopravvissuto

Due anni più tardi la FDA (l’ente governativo americano responsabile della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) approvò il farmaco Ebanga per il trattamento dell’infezione causata da una delle quattro specie del virus (denominata Zaire) che possono portare a dei gravi disturbi di salute. Ebbene, l’anticorpo monoclonale mAb114 alla base del medicamento venne isolato nel 2016 nella Turrita dall’IRB e dalla Humabs BioMed SA, spinoff del primo e filiale della californiana Vir Biotechnology. Vi fu in seguito la collaborazione del Vaccine Research Center di Bethesda negli Stati Uniti. In realtà gli anticorpi «estratti» dal sangue di un sopravvissuto all’epidemia di Ebola del 1995 furono due, ma il più promettente fu solo quello che abbiamo citato.

La lotta alle malattie infettive

Il recente via libera dell’OMS è la ciliegina sulla torta che va a premiare gli sforzi profusi dall’istituto, in special modo, nella lotta contro le malattie infettive. Dalla fondazione avvenuta nel 2000 sono stati compiuti passi da gigante che hanno dato lustro all’IRBe alla ricerca bellinzonese.

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