Paradiso

Parco Guidino da valorizzare: ecco il recupero degli (altri) rustici

Dopo la trasformazione in una sala multiuso del vecchio stabile interessato dalle fiamme nel 2018, il Municipio intende ora collegare i restanti edifici del comparto e riqualificarli – Troveranno spazio sale da affittare e un ristorante
© Ti-Press / Elia Bianchi
Valentina Coda
11.01.2025 06:00

Che il parco Guidino, in particolare il comparto dei rustici, dovesse essere valorizzato era chiaro da anni sia al Comune di Paradiso sia all’architetto Mario Botta, che ha messo gli occhi – e mano – su quella zona da tempo. D’altronde, la domanda di fondo è sempre stata una: perché non destinare quell’insieme di rustici a servizio del parco per far vivere gli ampi spazi verdi alla popolazione tutto l’anno e non solo nei mesi estivi? La prima tappa di questa volontà, divenuta poi concreta, si è conclusa nell’aprile dell’anno scorso, quando venne inaugurata la nuova sala multiuso nel rustico danneggiato dalle fiamme nel 2018. Ora, è giunto il momento di far rivivere anche gli altri vecchi edifici di proprietà comunale. Tra un paio di anni – se tutto filerà liscio – e 2,9 milioni dopo, la popolazione avrà a disposizione degli spazi sì ristrutturati, ma conservati come un tempo (si è deciso, ad esempio, di mantenere sia le volumetrie sia la muratura in pietra) con contenuti che spaziano da un piccolo ristorante a sale da affittare per varie attività. Ultima novità: l’insieme dei rustici interessati dal progetto, che originariamente hanno vita propria, verranno collegati.

Cosa prevede il progetto

Il recupero conservativo dei vecchi edifici è la base su cui poggia il progetto dell’architetto Botta, che non contempla, è bene sottolinearlo, lo stabile abitativo accanto alla nuova sala multiuso, bensì tutti rustici a sud.

Al piano terra è stato immaginato un ingresso che si snoda a destra, dove troverà spazio una sala a servizio di varie attività oppure di associazioni, e a sinistra, dove si insedierà un piccolo ristorante con una corte esterna. Al primo (e ultimo) piano sarà possibile affittare delle sale, che potranno essere adibite a uffici, mostre o altre attività. I lavori, come detto in precedenza, dureranno verosimilmente due anni.

Dietrofront sulla demolizione

A proposito della sala multiuso, il progetto iniziale della riqualificazione del parco Guidino, consegnato al Comune di Paradiso da Botta nel 2011, prevedeva la rinuncia del rustico, quindi la sua demolizione. La visione di allora dell’architetto prevedeva di valorizzare la zona creando un piccolo polo culturale con una terrazza affacciata sul golfo, un anfiteatro a gradoni, una sala polivalente e una scala mobile per collegarsi con la parte bassa di Paradiso, mentre in una seconda fase era anche stata ipotizzata la creazione di un autosilo e di appartamenti. Il rustico in questione, che un tempo era un granaio, doveva essere quindi sacrificato, mentre quelli vicini restaurati. L’incendio del 2018, però, cambiò le carte in tavola. E i piani di Botta. Il Municipio, anni più tardi, aveva deciso di sistemare e quindi mettere in sicurezza il rustico danneggiato dalle fiamme. L’intervento era frutto di una precisa richiesta dell’assicurazione, che si era detta disposta a indennizzare Paradiso con 85.000 franchi, di cui 3.600 anticipati per i primi lavori di messa in sicurezza del rustico, ma a condizione che lo stabile fosse ricostruito entro l’agosto del 2020, o per lo meno che l’opera fosse in fase avanzata. L’Esecutivo chiese così al Consiglio comunale un credito urgente di 90.000 franchi per il progetto definitivo e la domanda edilizia.

Due aree da ridisegnare

Parlando di progetti a Paradiso, ce ne sono altri due di particolare importanza che il Comune sta portando avanti e che in un certo senso si collegano tra loro. Il primo è la riqualificazione del comparto Barzaghi, che tratteggia la volontà di far sorgere un nuovo parco pubblico tra la Residenza Parco Lago e Casa Vassalli, restituendo quindi ai cittadini una vasta area attualmente semi abbandonata. Il secondo è l’intenzione di ridisegnare l’area che ospita proprio Casa Vassalli, l’edificio più antico del comune, in un polo culturale.

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