Capriasca

Pavimentazione di Sala: «Così non si cura la ferita»

Dopo l’Edilizia, anche la Commissione della gestione invita il Municipio a ritirare la sua proposta per sanare la situazione al fine di proporne una più risolutiva
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
07.02.2025 19:00

La nuova pavimentazione del nucleo di Sala Capriasca «è un’opera si è rivelata a dir poco fallimentare, non degna di un nucleo come quello di Sala e di un Comune come il nostro», e la proposta del Municipio per sanare la situazione «non risponde ai criteri di rispetto, storico, culturale e paesaggistico e appare volto solo a tamponare in qualche modo la ferita, piuttosto che intervenire per curarla alla radice». Parole tratte da un rapporto della Commissione delle gestione di Capriasca, che invita l’Esecutivo a ritirare la proposta e a formularne un’altra: «Se non fosse il caso esortiamo il Consiglio comunale a respingerla».

Come ci siamo arrivati

La vicenda è nota, e i malumori riguardo alla nuova pavimentazione del nucleo sono emersi praticamente già in fase di cantiere nel 2020, tant’è che il Municipio ha negli anni seguenti aperto e nel frattempo chiuso «in modo a noi favorevoli» dei contenziosi con l’impresa di costruzione, con lo studio d’ingegneria e con lo studio d’architettura. Oltre a ciò ha chiesto al Consiglio comunale di sbloccare un ulteriore investimento di 115.000 franchi per «opere tese a terminare e risanare la pavimentazione del nucleo di Sala, iscritto nell’Inventario svizzero dei nuclei meritevoli di tutela ISOS». La soluzione proposta, scriveva il Municipio lo scorso marzo, «sebbene economicamente vantaggiosa parrebbe pure idonea allo scopo ricercato, cioè quello di terminare l’opera e migliorarla quanto più possibile, senza però snaturarla totalmente».

Di diverso avviso, oltre che la Gestione, la Commissione edilizia e opere pubbliche, che nel suo rapporto concludeva che gli interventi proposti non avrebbero risolto diverse problematiche. «Si capisce che la proposta del Municipio ha il solo vantaggio di essere economicamente vantaggiosa - scriveva l’Edilizia - ma di fatto non porterebbe a risultati tangibili e duraturi. Invitiamo perciò l’Esecutivo a proporre e quantificare interventi più risolutivi».

Palla al Municipio

Non sembra dunque esserci sostegno politico alla proposta municipale (fra l’altro risalente a prima del rinnovo delle cariche): a oggi l’Esecutivo non ha ancora discusso al proprio interno se ritirare il messaggio oppure se portarlo comunque di fronte al Legislativo per una discussione, anche solo per esprimere le proprie ragioni - un intervento più incisivo, raccomandato da diversi esperti, è stato scartato per motivi di costi, ed è un fatto che con la sua situazione finanziaria attuale il Comune non può prendere alla leggera questo aspetto - o quantomeno per sfruttare l’occasione per iniziare a discutere su che tipo di intervento si voglia attuare a questo punto.

Le raccomandazioni

«Per garantire che la sfortunata relativa a quest’opera possa quantomeno fornire alcuni utili insegnamenti per il futuro», la Gestione nel suo rapporto «ritiene opportuno formulare alcune raccomandazioni all’indirizzo del Municipio». Vale a dire: rafforzare la sorveglianza sulle opere più delicate per poterle nel caso correggerle in corsa, tenere un maggior rigore nell’attribuzione degli incarichi per le opere pubbliche («pur non potendo né volendo escludere del tutto le aziende coinvolte, stupisce constatare come - malgrado i danni compiuti a Sala e l’apertura di un contenzioso legale - alcune di esse abbiano prontamente ricevuto altre consistenti commesse da parte del Comune»), valutare la stipulazione di un’adeguata copertura giuridica, e garantire un adeguato coinvolgimento della popolazione (questo perché il Comitato di quartiere di Sala e Bigorio non era stato interpellato in vista dell’avvio dei lavori per il rifacimento della pavimentazione»).

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