Ticino

Per la logistica della Giustizia novità anche nel Sopraceneri

La sede della Polizia cantonale di Locarno non è più prevista nel futuro Pretorio ristutturato: al suo posto entrerà la Pretura di protezione - L’aula penale della CARP troverà spazio al FEVI - Il progetto di digitalizzazione partirà da Biasca
©Chiara Zocchetti

C’è fermento – come abbiamo riferito la scorsa settimana – per la futura organizzazione logistica della Giustizia nel Luganese. Recentemente, infatti, il Consiglio di Stato ha dato il suo sostanziale via libera alla pianificazione del comparto, che in futuro sarà suddiviso in quattro blocchi distinti (per i quali il Cantone è ora alla ricerca di spazi). Al contempo ha pure confermato la realizzazione del nuovo carcere sull’attuale terreno al piano della Stampa. Ma le novità, come vedremo, non si limitano solo a Lugano.

L’audizione

Questa mattina, il direttore del DI Norman Gobbi, la direttrice della Divisione della Giustizia Frida Andreotti, il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi e il capo della Sezione della logisticala Giovanni Realini, hanno presentato ai deputati della Commissione gestione e finanze il quadro generale della situazione. Una sorta di aggiornamento sui cantieri aperti e quelli futuri. Nel Luganese, appunto, ma non solo. Già, perché alcune novità sono emerse anche per il comparto del Locarnese.

Durante l’audizione è infatti stato spiegato che, rispetto a quanto inizialmente previsto per la ristrutturazione del Pretorio di Locarno, sono emerse alcune problematiche che, concretamente, hanno portato il Consiglio di Stato ha rivedere i contenuti che saranno presenti nello stabile.

Che cosa cambierà? Innanzitutto, la presenza della Polizia cantonale – che avrebbe dovuto entrare al Pretorio dopo la ristrutturazione – non è più prevista. In questo senso, il Governo è alla ricerca di edifici alternativi (o eventualmente si valuterà pure la costruzione ex novo di un edificio) per la Polizia cantonale. Le problematiche alla base di queste scelta, come il CdT ha potuto appurare, sono molteplici. Ne citiamo due in particolare: gli importanti vincoli di conservazione del bene culturale difficilmente compatibili con le esigenze della Polizia; i costi di realizzazione superiori a quanto inizialmente previsto generati in particolare dalla necessità di impermeabilizzare il piano terreno e di edificare un corpo interrato. Insomma, in parole povere, portare la Polizia al Pretorio sarebbe costato molto di più di quanto preventivato.

Ma che cosa rimarrà, dunque, nel futuro stabile ristrutturato? Le Preture civili di Locarno Città e Locarno Campagna, ovviamente, ma non solo: a fare il suo ingresso in via della Pace, dopo il sì popolare alla riforma delle Autorità regionali di protezione (ARP), sarà anche la futura Pretura di protezione. Si tratta, dunque, della prima Pretura di protezione che ha già una sua ubicazione definitiva. Già, perché per le altre, a Lugano, come a Bellinzona e a Mendrisio, il Cantone è ancora alla ricerca di spazi.

Ora, per tornare alla ristrutturazione del Pretorio, a questo punto il Governo ha dunque confermato che procederà in questa direzione, lasciando fuori la polizia e facendo entrare la futura Pretura di protezione. Nel 2026 dovrebbe dunque arrivare il messaggio governativo con la richiesta dei crediti di costruzione (il credito per l’avvio della progettazione era già stato approvato nel 2019).

L’aula penale che trasloca

Ma non è tutto. Come avevamo brevemente accennato la scorsa settimana (poiché riportato nel Preventivo della città di Locarno), una novità è pure prevista per l’aula penale della Corte di appello e revisione penale (CARP), la quale, come noto, prima o poi dovrebbe tornare al comparto di Lugano. Nel frattempo, però, dopo essere stata spostata dal Pretorio di Locarno al Centro di formazione della Polizia cantonale a Giubiasco, in particolare a causa della grandinata dell’agosto dello scorso anno che ha danneggiato l’edificio, d’intesa con la Città, è ora previsto che l’aula sarà trasferità al Palexpo FEVI a partire dall’inizio del prossimo anno.

«Justitia 4.0» parte a Riviera

Un’ultima novità riguarda il progetto «Justitia 4.0» che prevede la digitalizzazione dell’intero settore a partire dal 2027. Ora, su questo fronte è stato stabilito che la Pretura di Riviera fungerà da progetto pilota nazionale (il sesto in tutta la Svizzera) per «Justitia 4.0». Ovvero: la digitalizzazione del settore in Ticino partirà proprio da Biasca, prima di estendersi a tutti gli altri comparti. E questo anche perché la ristrutturazione della Pretura di Riviera era già stata fatta in maniera adeguata alle esigenze di cablaggio di «Justitia 4.0».

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