Il caso

Polizia, disdetta la convenzione

La Città di Bellinzona ha fatto sapere ai quattro Comuni non aggregati del distretto che non intende rinnovare alle attuali condizioni l’accordo per il servizio che scade a fine anno - Oggi gli enti locali versano 1,5 milioni
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
20.03.2024 06:00

Cambia la convenzione per le prestazioni di polizia locale fra la Città e i quattro Comuni del distretto di Bellinzona non aggregati, vale a dire Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino e Sant’Antonino. Come appreso dal Corriere del Ticino e confermatoci da alcuni capidicastero, prima di Natale il Municipio di Bellinzona ha inoltrato agli altri Esecutivi la disdetta cautelativa dell’accordo entrato in vigore - nella sua forma rivista, ovvero dopo la nascita della nuova Turrita - il 1. gennaio 2018. Il testo, della durata triennale, a fine 2020 si era automaticamente rinnovato per quattro anni, quindi fino al 31 dicembre di quest’anno. Le parti contraenti possono però inoltrare disdetta almeno dodici mesi prima della scadenza del patto. Ciò che è stato il caso, come detto.

Quei 120 franchi per abitante

Attualmente il prezzo pro capite ammonta a 120 franchi che i quattro enti locali devono versare a Bellinzona - in due rate uguali - per il servizio garantito dalla Polizia comunale cittadina. Un importo che, indicizzato, arriva a sfiorare i 124-125 franchi. Prima dell’unione dei tredici Comuni che oggi formano la Città, e del no di Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino e Sant’Antonino, il contributo per abitante era di 60 franchi (fino al 2015 era pari a 35).

La convenzione era stata stipulata nella seconda metà degli anni Novanta e modificata a più riprese; era decaduta il 31 dicembre 2017. L’importo pro capite dal 1. gennaio 2018 è raddoppiato (passando a 120 franchi, appunto) in quanto il prezzo per così dire «politico» fatto in precedenza era stato adeguato dopo il no alla fusione dei quattro enti locali. Dalle condizioni di favore ci si era dunque indirizzati sul costo effettivo sulla base di calcoli precisi.

Le discussioni dopo le elezioni

Il costo netto odierno del servizio è destinato ad aumentare dal 1. gennaio 2025? Probabilmente sì. Di sicuro, dopo le elezioni del 14 aprile, i capidicastero Sicurezza dovranno sedersi allo stesso tavolo con l’omologo della Città (che oggi è Mauro Minotti) e discutere il nuovo pro capite. Allo stato attuale gli enti locali non aggregati spendono le seguenti cifre: Arbedo-Castione (circa 626.660 franchi, dato del consuntivo 2023, in aumento di 21 mila rispetto a dodici mesi or sono), Cadenazzo (poco più di 378 mila franchi, consuntivo 2023: +15 mila rispetto all’anno precedente), Lumino (quasi 189 mila, consuntivo 2022, di poco inferiore all’anno precedente) e Sant’Antonino (305 mila da consuntivo 2022, una somma rimasta invariata rispetto al 2021).

Le ipotesi al vaglio

Ricapitolando, dunque, annualmente la Città riceve dai Comuni non aggregati poco più di 1,5 milioni di franchi. «In caso di ulteriori futuri aumenti del pro capite, a dipendenza della relativa importanza potranno/dovranno portare a rivalutare nuovamente la situazione al fine di capire la sostenibilità di altre alternative», scriveva il Municipio di Cadenazzo nel novembre 2017.

L’alternativa, per quest’ultimo e per Sant’Antonino, potrebbe essere la Polizia intercomunale del Piano. Ma poi si entrerebbe in un altro distretto, e il Cantone non lo vedrebbe di buon occhio. Un consorzio a 4? Altrettanto difficile in virtù della non contiguità territoriale.

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