Polizia, «siamo in attesa delle varianti»
«Ci si indirizzerà verso la soluzione che dovrà garantire in primis la qualità del servizio erogato alla cittadinanza». Il Municipio di Sant’Antonino conferma quanto anticipato dal Corriere del Ticino lo scorso 20 marzo. Ovvero che la Città nel dicembre 2023 ha disdetto cautelativamente la convenzione di Polizia che sarebbe andata in scadenza a fine anno. Ciò significa che i quattro Comuni non aggregati - quindi, oltre a Sant’Antonino, Arbedo-Castione, Cadenazzo e Lumino: allo stato attuale versano nelle casse della Turrita poco più di 1,5 milioni di franchi - sono in attesa di ulteriori delucidazioni da parte dell’Esecutivo di Bellinzona.
L’evoluzione del pro capite
Nella risposta all’interrogazione inoltrata da Samuele Cozzatti (Lista Civica 6592) il consesso guidato dalla sindaca Simona Zinniker osserva che nel corso di quest’anno «valuterà alcune ipotesi di varianti, fra le quali anche quella che ci sarà sicuramente sottoposta» dal Municipio della capitale. Attualmente il prezzo pro capite ammonta a 120 franchi che i quattro enti locali devono versare a Bellinzona - in due rate uguali - per il servizio garantito dalla Polizia comunale cittadina. Un importo che, indicizzato, sfiora i 124-125 franchi. Prima dell’unione dei tredici Comuni che oggi formano la Città, e del no di Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino e Sant’Antonino, il contributo per abitante era di 60 franchi (fino al 2015 era pari a 35). L’importo pro capite dal 1. gennaio 2018 è raddoppiato (passando a 120 franchi, appunto) in quanto il prezzo per così dire «politico» fatto in precedenza era stato adeguato dopo il no alla fusione.
Le cifre nel dettaglio
Oggi gli enti locali non aggregati spendono le seguenti cifre: Arbedo-Castione (circa 626.660 franchi, dato del consuntivo 2023, in aumento di 21 mila rispetto a dodici mesi or sono), Cadenazzo (poco più di 378 mila franchi, consuntivo 2023: +15 mila rispetto all’anno precedente), Lumino (quasi 189 mila, consuntivo 2022, di poco inferiore all’anno precedente) e Sant’Antonino (305 mila da consuntivo 2022, una somma rimasta invariata). Ricapitolando, annualmente la Città riceve dai Comuni che hanno bocciato il matrimonio allargato poco più di 1,5 milioni di franchi.