Sanità

Primo sì alla pianificazione ospedaliera

Firmato in Commissione sanità il rapporto sul documento che delinea l’impostazione strategica nel settore per il periodo 2024/2032 - La palla al Gran Consiglio
©Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
10.10.2024 19:03

È stato un cantiere lungo più di un anno. Dalla presentazione del messaggio governativo, nel marzo del 2023, alla firma del rapporto commissionale avvenuta questa mattina a Palazzo delle Orsoline, sono infatti passati parecchi mesi. La pianificazione ospedaliera ticinese per il periodo 2024/2032 ha quindi fatto un importante passo avanti ed è pronta per il voto in Gran Consiglio, che avverrà tra poco meno di un mese.

Il rapporto, stilato dal deputato del PLR Matteo Quadranti, è stato firmato all’unanimità dai deputati della Commissione sanità e sicurezza sociale. E questo dopo che, come avevamo riferito mercoledì, è stato raggiunto un compromesso riguardo all’auspicio di mantenere il reparto di maternità a Mendrisio. Ad ogni modo, appunto, la firma sul rapporto è stata unanime. «Sono molto soddisfatto», dichiara lo stesso Quadranti, «in particolare di aver raggiunto un’intesa con tutti i gruppi presenti in Commissione». Certo, ammette il deputato, «avremmo potuto spingerci più in là, auspicando la chiusura di reparti o alzando ulteriormente l’asticella dei casi minimi per ottenere i mandati. Ma così facendo saremmo arrivati in Parlamento con più rapporti, senza un’intesa». E poi, aggiunge Quadranti, «va ricordato che recentemente lo stesso Parlamento a stragrande maggioranza ha approvato il controprogetto all’iniziativa popolare sugli ospedali di Acquarossa e Faido. E non si poteva certo cambiare completamente approccio da un giorno all’altro». Come dire: «In questo contesto il compromesso raggiunto era il migliore possibile».

Al netto di ciò, spiega poi il relatore, questa pianificazione introduce alcuni aspetti positivi. In primis il fatto «che tutti gli attori ora saranno messi sullo stesso piano. Chi aveva vinto i ricorsi contro la pianificazione del 2015, infatti, navigava ancora con la pianificazione del 2005, meno stringente. E quindi con un vantaggio rispetto agli altri. Ecco che ora, con la nuova pianificazione, non ci saranno stravolgimenti ma perlomeno tutti avranno lo stesso punto di partenza». Oltre a ciò, la Commissione ha pure aumentato le soglie del numero minimo di casi o di una quota minima di mercato per poter ottenere determinati mandati. Anche qui, precisa Quadranti, «non si tratta di stravolgimenti. Tendenzialmente permetterà di mantenere lo status quo. Ma perlomeno diamo un’indicazione: quella di non dare mandati a chi deve tenere in piedi una struttura che non è economica». Infine, con questa pianificazione «viene pure sdoganata la collaborazione tra pubblico e privato», come avvenuto ad esempio a Locarno con la maternità. L’obiettivo generale, dunque, è quello di dare i mandati dove ci sono i numeri per farlo e concentrare, laddove possibile, le specializzazioni.

E sulla tanto discussa acquisizione di cui parliamo nell’articolo principale, Quadranti non si sbilancia. «In Commissione non ne abbiamo ancora parlato. C’è un’interrogazione del PS a cui risponderà il Governo. Dal canto nostro, come Commissione incontreremo i responsabili del progetto per capirne meglio i contenuti». Anche perché, chiosa Quadranti, «al momento per la pianificazione non cambia nulla. Quando un’azienda privata compra un’altra azienda privata, già presente sul territorio, non c’è a prescindere un aumento o una diminuzione dell’offerta. Per capire ciò occorre conoscere i contenuti del progetto. Se è mirato a contenere i costi e gli sprechi, ben venga».

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