Quasi 60 milioni per la scuola

«L’istruzione è ciò che resta dopo che uno ha dimenticato tutto quello che ha imparato a scuola», sosteneva Albert Einstein. Ecco perché va sostenuta, nella fattispecie con quasi 60 milioni di franchi. Li ha stanziati tra ieri ed oggi pomeriggio il Gran Consiglio; il plenum ha capito l’importanza di due distinti crediti per altrettanti istituti della nostra regione. Ossia per il futuro Liceo di Bellinzona (36,2 milioni) e per l’ampliamento del Centro di formazione professionale di Gordola della sezione ticinese della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) attraverso la costruzione del moderno edificio denominato “Pragma”. I complessi, che avranno la firma di noti architetti ticinesi (rispettivamente lo studio Durisch e Nolli di Massagno ed Orsi & Associati con sede nella Turrita), verranno inaugurati nel settembre 2025 dopo una trentina di mesi di cantiere.
Iter travagliato
L’iter che porterà al moderno Liceo della capitale è stato abbastanza travagliato. Ed ha fatto lievitare i costi che ora – complici il conflitto in Ucraina e l’aumento del prezzo dell’energia e le difficoltà a reperire le materie prime, aspetti che oramai riguardano praticamente tutte le imprese di ogni settore e, nel primo caso, in particolare, anche la popolazione – dovrebbero crescere almeno fino a 46,7 milioni (ai quali andrà aggiunto l’investimento per gli impianti informatici). Il credito approvato dal Parlamento per la ristrutturazione e l’ampliamento della scuola cittadina segue quello pari a 9,9 milioni per la realizzazione della struttura provvisoria accolto sempre dal Gran Consiglio nel novembre 2021. “Si avrà un edificio completamente nuovo effettuando un intervento di riutilizzo di una struttura esistente - osserva il Governo nel relativo messaggio -. Il progetto proposto soddisfa le esigenze del programma spazi, garantendo superfici generose per i collegamenti e zone dedicate allo studio individuale, riprendendo i concetti della nuova didattica”. Bixio Caprara (PLR), relatore del rapporto della Commissione della gestione, ha evidenziato che "dall’architetto Mario Botta ho imparato che appena un uomo posa una pietra sul terreno fa cultura. Gli edifici scolastici, più di altri, richiedono cura. Bisogna mantenerli in modo adeguato. Dopo 45 anni di esercizio lo stabile necessita di un intervento sostanziale".
Spazio per 750 allievi
Nella fattispecie l’istituto sarà organizzato su quattro piani ed accoglierà 750 allievi e 100 docenti. La novità più rilevante riguarda l’inserimento di un elemento centrale che ospiterà la rinnovata mensa, l’aula magna per cento persone, l’aula studio e la biblioteca, riunendole attorno ad un atrio. I vari livelli saranno serviti da una scala circolare e da un ascensore. Anche l’ingresso troverà spazio nel costruendo “cuore” del LiBe, che rivestirà “il ruolo di polarizzazione per l’organizzazione e la vita dell’istituto”. Il cantiere che si aprirà il prossimo dicembre durerà 32 mesi, mentre come già noto all’inizio del corrente anno scolastico è entrata in funzione la struttura provvisoria che è stata accolta positivamente sia dai docenti sia dagli allievi. Al credito, per contro, è stata data luce verde con la seguente votazione: 69 sì e 2 no.

«Basta lati grigi»
Veniamo ora all’ampliamento da quasi 21 milioni di franchi del Centro di formazione professionale (Cfp) di Gordola della SSIC. Il progetto prevede la costruzione di un edifico, “Pragma”. I nuovi spazi, annota il Consiglio di Stato, si rendono necessari per “poter rispondere al fabbisogno crescente di spazi delle organizzazioni del mondo del lavoro che fanno capo al Cfp per le attività di formazione professionale di base e continua, per lo svolgimento delle procedure di qualificazione e per diversi corsi interaziendali. Parallelamente, permetterà ad altri comparti formativi, come quello della gessatura e della metalcostruzione, di organizzarsi al meglio”.
Governo che, dopo aver sospeso in un primo momento il messaggio, ha dovuto svolgere degli approfondimenti procedurali alla luce delle criticità sollevate dalla Conferenza delle associazioni tecniche del Canton Ticino (Cat) in merito alla Legge sulle commesse pubbliche (per quanto riguarda il mandato di studio in parallelo iniziale). Ed al centro, in sostanza, dell’emendamento presentato da Tamara Merlo (Più Donne), poi bocciato. «È vero, c’è stato un pasticcio da parte della SSIC, ma la formazione professionale va rafforzata. Quanto successo non deve più capitare, e ciò vale per ogni dipartimento», ha evidenziato il deputato PS Ivo Durisch. Sarebbe "sempre meglio passare da un concorso pubblico, per evitare in futuro questi lati grigi", ha rincarato la dose Daniele Caverzasio (Lega). Da notare che la Cat ha scritto nuovamente oggi ai deputati ribadendo le sue perplessità. Il direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport Manuele Bertoli ha puntualizzato che “anche se cambieremmo la procedura introducendo lo studio di fattibilità è chiaro che chi lo farà non potrà partecipare al concorso. Non bastano 20-30 giuristi per avere un quadro giuridico definitivo, visto che l’unico parere vincolante è quello dei tribunali. La Legge sulle commesse pubbliche è in ogni modo applicata in maniera corretta”. Alla fine il credito è stato approvato con 65 sì a fronte di 4 no e 7 astenuti.
Laboratori didattici
Ma non solo. Si mira altresì a creare dei laboratori didattici che possano servire pure da vetrina per tutte le attività di promozione delle professioni dell’edilizia, puntando sulla loro attrattiva per i giovani ticinesi, a complemento di quanto si svolge in eventi quali SwissSkills, Espoprofessioni oppure in quelli previsti nell’ambito della Città dei mestieri di Bellinzona. La ripartizione dei costi prevede una quota cantonale di quasi 14 milioni e una federale (prelevata dal fondo investimenti) pari a circa 7 milioni. I lavori cominceranno nella primavera 2023 per concludersi nel settembre 2025.