Paradiso

«Quel blocco sindacale non ha impedito nulla»

Assolti in Pretura penale i tre rappresentanti di UNIA a processo per coazione in relazione al picchetto del 25 ottobre 2021
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
21.11.2024 16:24

«Quel blocco sindacale non ha impedito nulla». È con queste parole che il giudice della Pretura penale Flavio Biaggi ha assolto i tre sindacalisti di UNIA Giangiorgio Gargantini, Vincenzo Cicero e Matteo Poretti dall'accusa di coazione in relazione al «picchetto» sindacale organizzato il mattino del 25 ottobre 2021 davanti ai cancelli dei magazzini comunali di Paradiso, situati a Pambio Noranco. Un’astensione dal lavoro – della durata di circa 5 ore– organizzata per contestare condizioni contrattuali e ambientali ritenute difficili. Sullo sfondo anche la disapprovazione per il licenziamento di un operaio comunale e l’utilizzo di contratti di lavoro a tempo determinato con alcuni dipendenti. Per il Municipio di Paradiso, si è trattato di un atto penalmente rilevante: di qui la denuncia, sfociata nel febbraio dello scorso anno in tre decreti di accusa, stilati dal pp Roberto Ruggeri, che proponevano la condanna dei tre sindacalisti a una pena pecuniaria sospesa. I diretti interessati si erano opposti e il caso è approdato questa mattina in un'aula penale

Passando all'aspetto più giuridico, Biaggi ha ricordato che «per esserci coazione deve esserci violenza, minaccia di grave danno o intralciare in altro modo la libertà di agire. I primi due aspetti sono esclusi, il terzo deve essere interpretato in maniera molto restrittiva e va ammesso solo se di intensità pari a una violenza o una minaccia. Non è sufficiente una pressione qualsiasi: deve essere un mezzo coercitivo capace di impressionare una persona e intralciarla in modo sostanziale». Centrale è la proporzionalità del picchetto sindacale: «Chi voleva passare, in un amen passava», ha argomentato Biaggi. Quanto alla minacciata interruzione del pubblico servizio, «stiamo parlando della squadra esterna, non dei mezzi di primo intervento. Non c'è stato danno per i beni e i servizi comunali». Insomma, «questa azione non ha mai raggiunto i livelli di una violenza o una minaccia di grave danno».

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