Il caso

Quel «lago bianco» che fa discutere

Bellinzona, il Municipio non vede alternative allo spazio multifunzionale con ghiaietto al centro del Parco urbano – «È una superficie adeguata per ospitare eventi: bastano solo 2-3 anni di piena occupazione per risolvere i problemi» – Una mozione chiede tuttavia di posare una «pavimentazione decorosa»
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
13.02.2024 06:00

Sono oramai passati dieci anni ma è tuttora un progetto che non ha mai davvero fatto l’unanimità, a livello politico soprattutto, quello del Parco urbano di Bellinzona. Il grande polmone verde a ridosso del Bagno pubblico teatro di manifestazioni quali «BelliEstate» è spesso finito al centro delle critiche di alcuni partiti non tanto per quello che è, ma per quello che si sperava potesse diventare. Come già successo l’anno scorso - quando il Legislativo, era il 27 febbraio 2023, annullò il credito di 1,4 milioni di franchi per la realizzazione del «Café» all’interno dell’area - lunedì prossimo (o al più tardi il giorno seguente) il tema tornerà sui banchi del Consiglio comunale. E ciò in virtù della mozione presentata nel settembre 2022 da Emilio Scossa-Baggi e Gabriele Pedroni (Il Centro) che chiede, in sostanza, la posa di «una pavimentazione definitiva e decorosa» per ovviare allo «stato assolutamente indecoroso del sedime» e, in generale, ai problemi di manutenzione.

Focus su vegetazione e pioppi

Diciamolo subito: sia il Municipio sia la maggioranza della Commissione dell’edilizia (relatrice Luana Rondelli Poretti, Unità di sinistra) invitano il plenum a respingere quanto auspicato dai due rappresentanti dell’ex PPD. Partiamo dalle considerazioni dell’Esecutivo che, in primo luogo, ricorda che il Parco urbano prevedeva al centro dell’area la costruzione di uno spazio multifunzionale ricoperto da uno strato di ghiaietto: «Per dare maggiore rigidità alla superficie, durante l’affinamento del progetto è stata prevista una struttura alveolare (drenante) riempita di ghiaietto». Il cosiddetto «lago bianco», per capirci. Complessivamente, a conti fatti, l’investimento per la struttura è stato pari a 3,2 milioni.

La soluzione ha comportato fin da subito dei problemi alla luce, da un lato, della crescita della vegetazione e, dall’altro, a causa della presenza dei pioppi dato che i «germogli di questa specie pioniera sono molto numerosi e resistenti». La rimozione di queste erbacce e germogli è relativamente onerosa, rileva l’Esecutivo, anche a livello finanziario (circa 20.000-25.000 franchi all’anno); i Servizi urbani hanno provato diversi sistemi, sperimentando ad esempio «l’uso di appositi mezzi e anche attraverso l’utilizzo dell’acqua bollente. Purtroppo non si sono rilevati sistemi particolarmente efficaci in quanto la rimozione deve essere ancora essenzialmente eseguita in modo manuale». Come se non bastasse, quando piove si creano delle zone con ristagni d’acqua: «Dalla sua ultimazione nel 2017 il sedime non è mai stato utilizzato nel pieno del suo potenziale e, a causa della pandemia, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da pochissimi eventi. Il Municipio reputa che una buona utilizzazione dello stesso su più mesi possa diminuire di molto il problema grazie al semplice calpestio di migliaia di persone».

Scartate le quattro alternative

Per migliorare la situazione attuale sono state vagliate alcune soluzioni, dando così seguito alla richiesta contenuta nella mozione. La conclusione è che non vi è un’alternativa «particolarmente semplice ed efficace». Senza dimenticare l’onere finanziario delle diverse varianti su un periodo di 40 anni, considerando i costi d’investimento e di manutenzione. Sotto la lente sono finite quattro opzioni: pavimentazione bituminosa drenante e soletta in calcestruzzo drenante, le prime due, entrambe da scartare in quanto non sostenibili dal profilo climatico ed estetico; la terza è il rifacimento della superficie tramite grigliati in plastica o calcestruzzo, che presenta costi notevoli; infine ecco l’ipotesi di ripristinare il tappeto erboso, considerata poco opportuna per il fatto che dopo ogni evento si dovrebbe sistemare l’area verde.

«L’attuale Parco urbano, nonostante i costi di manutenzione non trascurabili e qualche problema con lo smaltimento delle acque, è uno spazio adeguato agli eventi con una sovrastruttura adatta per garantire la massima flessibilità che dispone di tutti gli allacciamenti necessari per le manifestazioni (acqua, elettricità, canalizzazioni) e l’illuminazione. Il sottofondo è stato realizzato correttamente e non si rilevano problemi di portanza e potrà essere mantenuto qualora si decidesse di procedere con l’esecuzione di una nuova pavimentazione», puntualizza l’Esecutivo.

Serve pazienza

Quindi? Serve pazienza, aggiunge il consesso guidato dal sindaco Mario Branda. Ovvero almeno 2-3 anni di piena occupazione dell’area, ritenendo che «sulla base delle varianti analizzate è evidente che al momento non si intravede una soluzione ottimale in quanto tutte le possibilità valutate hanno dei punti deboli». Ergo, per il Municipio è meglio mantenere la sovrastruttura attuale: «Dal punto di vista ecologico sarebbe ingiustificato smantellare l’attuale superficie del Parco urbano, la quale è pressoché nuova, per realizzare una pavimentazione onerosa e comunque con difetti. Per migliorare lo smaltimento delle acque si valuterà la possibilità di eseguire degli interventi puntuali (costo indicativo di 30.000-40.000 franchi) tramite dei drenaggi in aggiunta agli alveolari esistenti».

«Progettazione discutibile»

La maggioranza della Commissione dell’edilizia (il rapporto non è stato firmato solo da Pietro Ghisletta, Il Centro) si adegua sostanzialmente alle osservazioni preliminari del Municipio. Non mancando di lanciare qualche frecciatina: «Che la progettazione del cosiddetto ‘lago bianco’ sia stata, a suo tempo, quanto meno discutibile e che ci siano stati degli errori di progettazione, è palese a tutti. Che il costo di manutenzione di quell’area sia oltremodo oneroso, pure. La mozione così come espressa, tuttavia, risulta essere oltremodo vaga, chiedendo un credito per un’opera nemmeno definita né prevista. Non si può inoltre dimenticare che in quell’area è in corso un’importante opera di manutenzione straordinaria del Liceo che, una volta ultimata, renderebbe probabilmente il Parco urbano più interessante».

Il tappeto erboso, in futuro?

Nelle varie audizioni utili per la stesura del rapporto, la Commissione dell’edilizia del Legislativo di Bellinzona ha ascoltato tutte le parti coinvolte. Soprattutto sia il capodicastero Educazione, cultura, giovani e socialità Renato Bison sia il mozionante Gabriele Pedroni (Il Centro) hanno osservato che se si potesse vedrebbero bene la variante 4 (la posa di un tappeto erboso). Il municipale ha però affermato che «il sedime, per quanto riguarda l’organizzazione di eventi, va bene nello stato attuale in quanto già predisposto con i necessari allacciamenti», come chiarito dall’Esecutivo. E che comunque, ha aggiunto Bison, la quarta opzione «in caso di manifestazioni importanti potrebbe causare dei problemi». Inoltre i lavori dovrebbero essere coordinati per evitare sovrapposizioni con gli eventi previsti al Parco urbano, il polmone verde della città.

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