Finanze

Rosso Picasso per la Turrita: disavanzo di 9,4 milioni

Bellinzona, il preventivo 2024 stima un risultato negativo superiore a quello di Lugano - Era già successo per l’anno in corso - Moltiplicatore comunque invariato al 93% - E il consuntivo 2023? Si va verso le cifre nere con un miglioramento di 6 milioni
©Gabriele Putzu
Alan Del Don
07.11.2023 11:30

«Quando non ho più blu, metto del rosso» ripeteva Picasso, che faceva uso di quel colore nel suo periodo precubista. Allora, nel suo atelier parigino di Montmartre, passò da opere più cupe ad altre più allegre, spensierate, raffiguranti ad esempio degli arlecchini. A Bellinzona il preventivo 2024 svelato oggi presenta la stessa tonalità (disavanzo di 9,4 milioni di franchi, con moltiplicatore stabile al 93%, come abbiamo riferito lo scorso 28 ottobre), alla stregua della corona di rose che cinge la testa del «Ragazzo con pipa», tela datata 1905; il Municipio è sì preoccupato, ma consapevole che dopo il 2026 dovrebbe esserci l’agognata svolta in quella che si sta confermando una (programmata) maratona verso l’equilibrio finanziario. D’altronde, a consuntivo, nell’ultimo biennio le previsioni sono poi state smentite, con i conti che alla fine sono andati agli archivi con un risultato positivo. E lo stesso dovrebbe capitare anche per quest’anno, secondo i primi calcoli, con un miglioramento di circa 6 milioni rispetto al disavanzo stimato (5,4 milioni).

Spese su, livellamento giù

Aumento delle spese (trasporti, anziani, personale, interessi: il 65% della stessa è vincolata da ordinamenti normativi di rango superiore, perlopiù cantonale) e massiccia riduzione del contributo di livellamento (-5 milioni). Il preventivo 2024, «che getta uno sguardo agli anni a venire, conferma sia gli sforzi di rigore finanziario intrapresi dal Comune, sia l’ambiziosa strategia politica degli investimenti volta a favorire lo sviluppo della Città». Il risultato negativo, rileva il Municipio, è da ricondurre «in ampia misura alla massiccia riduzione del contributo di livellamento per circa 5 milioni di franchi, di cui 2,8 milioni legati alla decadenza del contributo cantonale transitorio post aggregazione e 2,15 milioni al miglioramento del gettito fiscale della Città che, peraltro, vedrà un ulteriore sviluppo positivo il prossimo anno. Infatti, a fronte di movimenti negativi complessivi per 12,8 milioni, il peggioramento rimane contenuto grazie, soprattutto, a un miglioramento del solo gettito di competenza per 4,5 milioni. Più in dettaglio, le spese previste per il 2024 ammontano a 230,3 milioni di franchi (addebiti interni esclusi), con un aumento del 3,5% rispetto al preventivo 2023. I ricavi, gettito incluso, ammontano a 220,9 milioni con un calo dell'1,7% rispetto al preventivo precedente».

Moody’s e l’aggregazione

Quello che sorprende, non bisogna nasconderlo, fino ad un certo punto però, è che il deficit è addirittura più importante di quello prospettato da Lugano (-8,9 milioni). È già successo per un pelo per l’anno in corso, con la Turrita che preconizza un disavanzo come detto di 5,4 milioni e la Città sul Ceresio di 5,3 milioni. La differenza è minima, certo, ma c’è la conferma che ancora una volta la capitale si trova al primo posto in Ticino in questa poco invidiabile classifica. In ogni modo la recente analisi degli esperti di Moody’s ha certificato la solidità finanziaria di Bellinzona, assegnandole la stessa valutazione di Lugano. Le note sono positive, dunque. Serve pazienza e non va dimenticato che il processo aggregativo (il nuovo Comune ha «appena» sei anni) non è ultimato, come suole precisare spesso il sindaco Mario Branda. Non è stato facile unire 13 ex Comuni, ma i primi risultati di questo matrimonio si cominciano ad intravedere, dopo alcuni inciampi iniziali. «Il conferimento di questa valutazione (quella della prestigiosa agenzia, n.d.r.) esterna ufficiale e pubblica ha già prodotto i primi frutti nei giorni immediatamente successivi alla pubblicazione, permettendo di ampliare il numero di entità interessate all’erogazione di prestiti di liquidità a favore della Città e di migliorare le condizioni di questi prestiti», precisa il consesso.

Nessuna misura draconiana

E poi, sì, da un lato c'è la revisione della spesa che anche per il 2024 sarà relativamente blanda (l’Esecutivo ha evitato, di nuovo, misure drastiche in un periodo già difficile per la popolazione confrontata a rincari un po’ ovunque). Nel corso del 2023 e per l'anno alle porte per contenere le uscite ed ottimizzare le risorse si è messo mano nei seguenti ambiti: citiamo il risparmio energetico, l’attuazione di sinergie tra i diversi settori (pompieri, Servizi urbani, Cancelleria, eccetera), il cambiamento di vettore energetico per gli stabili, la rinuncia alla sostituzione immediata di personale partente, il rinvio di alcune assunzioni programmate, ma anche l’intenzione di dotarsi di nuove figure professionali (care manager e facility manager) che sul medio termine consentiranno di recuperare risorse importanti.

I progetti, non solo strategici

Dall'altro occorre sottolineare, per l’ennesima volta, che la Turrita sta pianificando oramai da anni dei progetti strategici in grado di assicurarne lo sviluppo socioeconomico nei prossimi 15-20 anni e più. L’innovativo comparto alle ex Officine (orizzonte temporale: dal 2027), la valorizzazione della Fortezza (il messaggio è praticamente pronto, si attende solo il via libera del Governo: previsto un investimento di almeno una ventina di milioni, più di quanto si ipotizzava all’inizio), il rafforzamento del polo biomedico (lo studio per valutarne l’impatto economico conferma che la scelta di puntare sulle scienze della vita si sta rivelando oltremodo azzeccata), il futuro ospedale regionale alla Saleggina, il campus sportivo, la rivalorizzazione del fiume Ticino attraverso il Parco fluviale, e così via. Altri dettagli ve li forniremo in giornata online e domani sul cartaceo, dopo aver sfogliato la corposa documentazione. «Mi ci sono voluti quattro anni per dipingere come Raffaello», affermava Picasso. A chi scrive, per fortuna, ci vorrà solo qualche ora per leggere il preventivo.

Interventi fra scuole e quartieri

Accanto agli investimenti strategici, il Municipio intende procedere anche con numerosi altri interventi «volti a migliorare, rispettivamente aggiornare, la qualità dei servizi offerti, con particolare riferimento all’edilizia scolastica (nuove Elementari di Sementina, ristrutturazione scuole Nord, sistemazione scuole all'ex convento di Monte Carasso), potenziando il servizio extrascolastico (scuole Nord e Sementina in primis) o contribuendo ulteriormente alla qualità di vita dei quartieri (nuovi percorsi ciclopedonali e orti comunali in zona Gerretta, ristrutturazione casa comunale a Moleno, completamento rete fibra ottica) piuttosto che al miglioramento dell’accessibilità di edifici pubblici a persone disabili (Palazzo Civico e chiesa Collegiata). Tema importante sarà anche quello dell’aggiornamento della progettazione della caserma dei pompieri, insieme alla Protezione civile ed eventualmente alla Croce Verde».

Serve pazienza, ancora un po’

«Ad ogni modo, la gestione attenta della spesa e la ricerca continua di sinergie e ottimizzazioni proseguiranno nei prossimi mesi e anni per raggiungere gli obiettivi fissati a Piano finanziario. Prosegue la politica di attento monitoraggio e di verifica dell’evoluzione della spesa ordinaria e di adozione di misure strutturali con impatto a breve e medio termine», puntualizza l'Esecutivo. Aggiungiamoci, infine, in questo quadro in divenire, pure il costante aumento demografico registrato dopo l’aggregazione (superato il tetto dei 45.000 abitanti) e l’insediamento di aziende e società che hanno creato posti di lavoro ad alto valore aggiunto. Complessivamente il gettito fiscale, tra persone fisiche e giuridiche, supera oramai i 100 milioni di franchi.

Nei prossimi anni serviranno altri investimenti importanti per plasmare la capitale del futuro, l'abbiamo detto. I frutti di quello che si sta facendo ora, per essere chiari, si vedranno soprattutto fra un lustro. E magari, allora, si potrà anche valutare l’eventuale abbassamento del moltiplicatore d’imposta invariato dal 2018, come richiesto da più parti già l’anno scorso. È il più alto fra i poli e fra i Comuni del distretto. Un altro primato per la capitale della Città-Ticino. Ma dopo il periodo rosso picassiano arriverà anche quello delle cifre nere, degli avanzi preconizzati a preventivo.

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