Il caso

Schede elettorali di Ascona finite nel tritacarta, ammessa qualche leggerezza

Sentiti dal Tribunale amministrativo cantonale come testimoni il vicesegretario comunale e due membri dell'Ufficio elettorale
©Gabriele Putzu
Red. Locarno
25.09.2024 15:22

Durante le operazioni di spoglio delle schede per il rinnovo del Municipio e del Consiglio comunale qualche leggerezza sarebbe stata effettivamente commessa. È quanto trapela dall’udienza odierna del vicesegretario comunale e di due membri dell’Ufficio elettorale di Ascona, sentiti quali testimoni dal Tribunale amministrativo cantonale (TRAM) in merito alla vicenda della decina di schede passate al tritacarta lo scorso aprile. Tribunale che deve appunto esprimersi sulla regolarità delle operazioni di spoglio di domenica 14 aprile - quando un scheda sarebbe stata distrutta irregolarmente - e, di riflesso, sull’esito dell’elezione comunale nel Borgo, in particolare quella del Municipio. Ciò a seguito dei ricorsi presentati da quattro cittadini. Tre di loro sono rappresentati dall’avvocato Gianluca Padlina che al TRAM ha inoltrato due censure; con la prima chiede in via principale che venga annullato l’esito della votazione per l’elezione del Municipio, in via subordinata che venga accertata l’irregolarità della procedura preparatoria della votazione. Nel secondo ricorso il legale si concentra in particolare su quanto sarebbe avvenuto venerdì 12 aprile, quando durante le operazioni di preparazione dello spoglio una decina di schede sarebbe finita nel tritacarta. L’eliminazione del materiale di voto sarebbe avvenuta secondo una procedura anomala e che non sarebbe stata messa a verbale (come prevedono le disposizioni cantonali) da chi ne è incaricato presso gli uffici elettorali.

Risultato al filo di lana

L’importanza di fare piena luce su quanto avvenuto il 12 ed il 14 aprile ad Ascona è data dall'esito elettorale per il Municipio conclusosi al classico filo di lana. Alla prima ripartizione dei seggi, basata sui voti di lista, al PLR ne sono stati assegnati 3, al Centro 2. Nella seconda ripartizione i liberali radicali hanno ottenuto la quarta poltrona (con l’elezione di Giorgio Gilardi, Michela Ris, Stefano Steiger e Matteo Rampazzi), mentre il Centro è rimasto con due (Maurizio Checchi e Paolo Duca). Ma questo per un pugno di voti, corrispondenti ad una scheda. E se a far la differenza fossero proprio state le schede finite nel tritacarta?

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