Si viaggia sereni, ma con prudenza
Dall’aggregazione vi è stato soltanto un anno - l’orribile 2020, segnato dalla pandemia da coronavirus - in cui i conti di Bellinzona si sono chiusi con un risultato negativo. Per il resto, a consuntivo, le cifre sono sempre state nere. È successo anche nel 2023, come abbiamo riferito sull’edizione di martedì, con un avanzo di 2,5 milioni di franchi. Rispetto al preventivo, si tratta di un miglioramento di 8 milioni. L’agognato equilibrio finanziario - più volte evocato dal Municipio - si sta quindi concretizzando. Cinque indizi, oramai, fanno più di una prova. Bando ai trionfalismi, però, in quanto in prospettiva si stagliano all’orizzonte nuvoloni in grado di velare il cielo sopra la capitale.
La «frecciatina» ai deputati
La prudenza è dovuta ai seguenti motivi. Da un lato quest’anno decade la partecipazione cantonale per la compensazione della riduzione del contributo di livellamento in seguito all’aggregazione (circa 3,5 milioni), mentre dall’altro vi è la seconda fase, dal 2025, della riforma fiscale delle persone giuridiche (circa 3 milioni). Senza dimenticare «le decisioni - unilaterali e, francamente, mortificanti (non possono essere definite altrimenti) - adottate di recente dal Parlamento a carico dei Comuni (e senza le necessarie consultazioni in discussione) con la revisione (aliquota) di imposizione (per compensare l’aumento del moltiplicatore cantonale!)», sottolinea l’Esecutivo con tanto di punto esclamativo. Che subito precisa che - alla luce di quanto appena elencato - risulta al momento prematuro pensare ad una riduzione del moltiplicatore fisso al 93% dal 2018.
La volontà insomma c’è, ma allo stato attuale «le decisioni adottate al livello superiore sono, tuttavia, di natura e portata tale da poterne pregiudicare il proposito. Tra le sfide più importanti, ovviamente, l’evoluzione dei costi collegati al settore degli anziani quale riflesso dell’allungamento della speranza di vita e, quindi, dell’invecchiamento della popolazione, oltre che le misure per affrontare il fondamentale tema del cambiamento climatico». Non è però affatto da escludere un ritocco, verso il basso, dell’imposizione delle persone giuridiche, dato che dal 1. gennaio 2025 i Municipi potranno far capo allo strumento del moltiplicatore differenziato.
Benedette sopravvenienze
Se confrontati al preventivo, l’anno scorso i ricavi (+6,9%) sono cresciuti più del doppio rispetto alle spese (+3,1%). Buonissime notizie arrivano in particolare dal substrato fiscale con maggiori sopravvenienze, imposte speciali (suppletorie e liquidazioni in capitale) e più gettito annuale che hanno segnato un miglioramento complessivo di ben 12,1 milioni circa. Nella fattispecie si conferma la crescita costante delle persone fisiche dal 2011 (ad eccezione della stabilità del 2012 e del 2018) e l’accresciuta solidità di quelle giuridiche. Il gettito totale 2023 di quasi 106,7 milioni lievita del 4,6% (+4,73 milioni). C’è di che sorridere pure per le sopravvenienze fiscali; superiori a quanto preconizzato di 2,7 milioni per i cittadini e di 2,6 milioni per aziende, commerci e ristorazione. Sono aumentati, l’abbiamo detto, anche i costi. Citiamo quelli per beni e servizi (+1,6 milioni) e quanto versato dalla Città al Cantone relativamente ai contributi sociali (+5,5 milioni). Diminuiti, invece, quelli per il personale (-300 mila franchi), che rappresentano il 46% del totale. Rispettato infine il tetto massimo indicativo di 25 milioni per quanto concerne gli investimenti (21,4 milioni). Il capitale proprio ammonta ora a 66,3 milioni.
Nella giusta direzione
Sta con i piedi saldi a terra il capodicastero Finanze, economia e sport nonché vicesindaco Fabio Käppeli. «È sicuramente un consuntivo che ci rende soddisfatti, soprattutto considerando le spese che continuano ad aumentare sul fronte cantonale - osserva il nostro interlocutore -. Ad ogni modo i nostri conti sono sotto controllo. Lo scostamento di 8 milioni rimane molto contenuto (1,8%) se consideriamo il totale di spese e i ricavi, che superano i 460 milioni di franchi. Vero è che notiamo un gettito fiscale che aumenta in modo significativo (+4,7 milioni) e questo è frutto del percorso che si è iniziato a tracciare con l’aggregazione e degli investimenti fatti negli ultimi anni. In parole povere stiamo andando nella giusta direzione. E a medio-lungo termine i progetti strategici daranno ulteriore linfa allo sviluppo socioeconomico di Bellinzona».
Il moltiplicatore, tuttavia, non scenderà: «Diciamo che al momento non possiamo prendere decisioni in questo ambito che riducano eccessivamente gli introiti della Città, poiché nonostante la crescita del gettito non dobbiamo dimenticare i cambiamenti che incidono sul piano finanziario. Quali la riduzione del contributo di livellamento e l’ultima tappa della riforma fiscale cantonale per le persone giuridiche, che nel 2025 comporterà una diminuzione del gettito delle società. E non solo, in prospettiva vi sono altri investimenti importanti per, ad esempio, garantire la manutenzione degli stabili comunali, penso in primis all’edilizia scolastica. E dall’altra vi è sempre l’offerta di servizi alla cittadinanza, con un organico in parte ancora da adeguare. Una volta che le uscite saranno maggiormente stabili potranno essere fatte altre valutazioni sul medio termine».
La presenza sul territorio
«In generale si riscontra sempre l’aumento costante della complessità delle fattispecie e la tendenza dell’utenza a far capo al servizio quando l’urgenza è impellente per poi cercare di sfuggire al controllo più regolare degli operatori sociali fino alla criticità successiva che impone un nuovo intervento immediato e dispendioso in termini temporali». Il settore Servizi sociali, purtroppo, continua ad essere uno dei più sollecitati. I quartieri con il maggior numero di casi seguiti sono, nell’ordine, la Turrita, Giubiasco, Claro, Camorino e Monte Carasso. Ci vorrebbero più forze a livello di personale. Tanto più che vi è stata l’aggressione ad una funzionaria che «ha comportato un periodo di assenza per infortunio (non ancora del tutto rientrato) con conseguente necessità di supplenze interne». Apprezzato il lavoro svolto dagli operatori di prossimità, con le segnalazioni (70 l’anno scorso) che provengono adesso da più fonti. L’intervento sul territorio dovrà essere ampliato, preannuncia il Municipio.
Ecco dove si investe
In quali settori investe la Città? Presto detto, basta spulciare l’elenco a pagina 91 del consuntivo. In totale le spese nette nel 2023 sono state 18,7 milioni di franchi, ossia l’87,4% del totale. A farla da padrone sono stati gli interventi agli stabili amministrativi e scolastici per 5,6 milioni. Poco meno (5,2) si è dovuto sborsare per le strade. Sul gradino più basso del podio troviamo le canalizzazioni con 2,3 milioni. A seguire i contributi al Cantone in ambito di trasporti (1,5), il verde urbano (un milione), il progetto per la valorizzazione della Fortezza (il messaggio per il credito d’opera verrà svelato a breve) e le infrastrutture sportive (900 mila franchi a testa) e, in conclusione, i veicoli (700 mila) e foreste e territorio (600 mila). Altri 3,5 milioni circa sono stati destinati agli investimenti in delega.