«Siamo stati tolleranti: ora si proceda spediti»

Finalmente, verrebbe da dire, mettendosi nei panni di chi lì vi abita e che in questi due anni e cinque mesi scarsi ha dovuto far buon viso a cattivo gioco. Meteo permettendo, lunedì prossimo, 16 gennaio, inizieranno i lavori per il rifacimento della strada in via ai Ronchi a Daro a Bellinzona dopo il crollo, il 27 agosto 2020, della parete che sosteneva lo scavo del cantiere per l’edificazione di quattro abitazioni. I lavori da impresario costruttore proseguiranno indicativamente sino alla fine di luglio. Le opere «arrecheranno inevitabilmente qualche disturbo, rivolgiamo pertanto un cortese invito affinché vengano accettate con spirito di comprensione», ha comunicato negli scorsi giorni il Dicastero opere pubbliche ai confinanti, una trentina complessivamente. Parlando con alcuni di loro è proprio questa la percezione che abbiamo avuto, ossia che si affronteranno i disagi che ci saranno con animo tollerante.
Le trattative e la convenzione
D’altronde ha dovuto armarsi di tanta pazienza anche il Municipio affinché si potesse trovare un accordo con le ditte che hanno eseguito il lavoro all’origine del cedimento (la convenzione fra le parti è stata sottoscritta solo all’inizio della scorsa estate). I negoziati sono andati per le lunghe e, per evitare ulteriori perdite di tempo, la Città ha deciso di anticipare i costi di ripristino degli interventi di consolidamento, pari a 2,45 milioni di franchi. Il credito è stato approvato dal Legislativo il 26 settembre con 51 sì e 2 astenuti. Facendo comunque notare, a più riprese, che il Comune «si ritiene parte danneggiata» e che «farà valere tutti i suoi diritti» per ottenere il risarcimento dei danni. In prima fila nell’esigere celerità nei lavori c’è stato il consigliere comunale PLR Tiziano Zanetti, il quale si è altresì fatto interprete (attraverso due interpellanze) del comprensibile malumore degli abitanti di via ai Ronchi.

Situazione complessa
«Nelle fasi iniziali non ci si era probabilmente resi perfettamente conto della complessità della questione. E quindi sia il sottoscritto sia altri colleghi consiglieri comunali (i Verdi Marco Noi e Ronnie David; n.d.r.) avevamo sollecitato l’Esecutivo sull’argomento, affinché si potesse sbloccare rapidamente la situazione. Poi si è però capito che le trattative necessitavano di più tempo», esordisce il nostro interlocutore. Fra alcuni giorni aprirà il cantiere. Cosa aspettarsi? «Guardi, l’auspicio è che adesso i lavori possano procedere spediti e concludersi il prima possibile. Qualche inconveniente ci sarà, è innegabile, ma sono sicuro che i cittadini si dimostreranno ancora una volta tolleranti in quanto ben coscienti che, a ripristino ultimato della strada, si potrà scrivere la parola fine sulla vicenda».
La collina sotto i riflettori
Sulla stessa lunghezza d’onda del capogruppo liberale radicale sono gli abitanti che abbiamo interpellato. Sperano che gli intoppi siano minimi. «È da quando c’è stato il cedimento che aspettiamo che si metta mano al muro di sostegno. La strada in questi anni è stata percorribile solo a piedi o in bicicletta. Una situazione non ottimale, insomma», sottolinea un cittadino. Per accedere alle abitazioni i confinanti sono stati giocoforza costretti ad allungare il percorso affrontando la via Predella e transitando dal castello di Sasso Corbaro. Il cantiere, come detto, durerà almeno 6 mesi. Occorrerà procedere alla ricostruzione e alla messa in sicurezza dello scavo eseguito su cinque particelle nonché consolidare le opere già predisposte, evitando in questo modo franamenti e garantendo la stabilità del versante. Il crollo aveva provocato anche danni alle sottostrutture. Torniamo infine a Tiziano Zanetti che si dice soddisfatto, inoltre, per l’avvio dei lavori per la sistemazione di via Malmera: «Ho raccolto voci positive. Le strade della collina, lo sappiamo, necessitano di interventi. Penso pure alle vie Sasso Corbaro e Predella».