Sui conti sarà battaglia, occhi puntati sulla scuola
Si preannuncia una lunga, lunghissima sessione di Gran Consiglio, la prossima settimana, quando all’ordine del giorno vi saranno i conti del 2025: il preventivo con le sue misure di risparmio. Ieri a mezzogiorno i partiti hanno finito di presentare i propri emendamenti (oltre 70), ossia le proposte di modifica all’intesa trovata in Gestione tra PLR, Centro e Lega; intesa che ora sembra traballare.
Già, perché a eccezione del PLR, i partiti che formano quella maggioranza hanno anch’essi presentato emendamenti. Due quelli della Lega, per incidere di più sulla spesa per l’asilo e sui beni e servizi. E uno quello del Centro, firmato assieme al PS, e contrario al taglio di due milioni nel settore della pedagogia speciale. Un taglio che è destinato a far discutere parecchio. L’adesione all’emendamento da parte del presidente del Centro, Fiorenzo Dadò, non è certo passata inosservata. Tantoché, proprio ieri, il presidente della Commissione gestione e finanze (organo parlamentare da cui è scaturita la proposta di risparmiare sulla pedagogia speciale), tramite uno scritto inviato in redazione ha voluto mettere i puntini sulle «i», precisando alcuni aspetti riguardanti la proposta.
«Sacrifici per tutti»
«Viste le diverse prese di posizione lette sul tema, mi preme ribadire alcuni aspetti: la scuola ticinese è al primo posto in Svizzera per inclusione, principio che nessuno vuole mettere in discussione, neanche in questo preventivo; la pedagogia speciale è uno strumento che accompagna il modello scolastico ticinese e di cui nessuno nega l’importanza», è la premessa di Bixio Caprara. «Ma oggi in tutti gli ambiti, ma proprio tutti, dagli istituti sociali alle case anziani, dall’edilizia alla spesa ospedaliera, si è chiesto uno sforzo per contenere la crescita della spesa». Insomma, tutti sono toccati dai sacrifici, e dunque la scuola non può chiamarsi fuori. E questo anche perché, aggiunge ancora Caprara, la necessità di questo sforzo «l’hanno ribadita i cittadini in votazione popolare chiedendo che nella ricerca di un riequilibrio finanziario (principio previsto dalla nostra Costituzione) la priorità sia data alla correzione delle spese e non alla ricerca di nuove entrate».
Un messaggio ai partiti
Questo il quadro generale. Sulla misura in questione, Caprara ricorda poi che «la pedagogia speciale, in meno di 10 anni, ha visto triplicare la propria spesa e nel 2025 richiede un ulteriore aumento di oltre il 12% rispetto al Preventivo 2024, giustificandolo in gran parte con un atteso ulteriore aumento della necessità di docenti, tenendo conto della crescita media degli ultimi anni».
Una logica che secondo il liberale radicale «porterebbe presto a una maggioranza di allievi seguiti da misure di pedagogia speciale, ciò che è manifestamente poco plausibile». E a chi teme «un atteggiamento irresponsabile e superficiale» Caprara chiede «solo di leggere la spiegazione inserita nel preventivo e di conoscere quanto il Cantone ha investito e sta investendo in questo settore sicuramente delicato e importante, ma che non può essere escluso da una riflessione critica sulla sua gestione efficace». Infine, precisa, «chiamiamo le cose per quello che sono: qui non si riduce nulla, ma si chiede solamente di correggere, e solo per un terzo, una crescita della spesa che è difficilmente sostenibile». Concludendo, il presidente della Gestione afferma l’ovvio, ma con una dichiarazione che ha tutto il sapore di un chiaro messaggio a tutti i partiti, in particolare del Centro: «La discussione in Parlamento della prossima settimana permetterà di capire se in Ticino esiste davvero la volontà politica di correggere la situazione finanziaria del Cantone».
Una valanga di proposte
Ora, detto delle dichiarazioni del presidente della Gestione, c’è un altro dato che lascia trasparire quanto la discussione si preannuncia accesa: la valanga di emendamenti presentati; ben 73 (di cui una trentina, va detto, dell’MPS). Proposte di modifica presentate da rappresentanti di quasi tutti i partiti: Centro, Lega, PS, UDC, Verdi, Avanti con Ticino&Lavoro, Verdi liberali, HelvEthica Ticino, MPS, PC; ossia da 10 dei 12 partiti presenti (assenti solo PLR e Più Donne).
Tanti, tantissimi i temi sollevati. Detto della pedagogia speciale (con la proposta di PS e Centro), gli altri due emendamenti firmati da un partito della maggioranza, come detto, sono quelli della Lega. Il primo, siglato dal deputato Omar Balli, chiede di raddoppiare il taglio previsto dalla Gestione alla voce «beni e servizi», facendolo passare da 7 a 14 milioni. Il secondo, di Andrea Sanvido, chiede anch’esso di essere più incisivi su una misura aggiunta dalla maggioranza della Gestione: quest’ultima mira a tagliare di 5 milioni la spesa per il settore dell’asilo, la Lega vorrebbe che il Cantone non spendesse più di quanto incassa dalla Confederazione. E proprio su questo fronte è giunto un altro emendamento firmato da una deputata del Centro, Maddalena Ermotti Lepori, e una del PS, Daria Lepori. Emendamento che va nella direzione contraria, e chiede di stralciare quel taglio di 5 milioni. Sul fronte opposto, l’UDC proporrà invece di rendere più incisiva la formulazione del taglio proposto sull’asilo, essenzialmente lasciando meno margine di manovra al Governo per operare quel risparmio di 5 milioni.
Sempre l’UDC, inoltre, chiederà di cancellare l’importo di 250 mila franchi di contributi per i Paesi in via di sviluppo previsto nel Fondo Swisslos. A proposito: un’altra proposta di risparmio su questo particolare fondo arriverà da Avanti con Ticino&Lavoro. La deputata Amalia Mirante propone un taglio lineare del 2% (complessivamente di circa 330 mila franchi) che inciderebbe sui seguenti contributi: per l’Orchestra della Svizzera italiana; per le attività culturali, per il Festival del Film di Locarno; per i contributi alla cooperazione transfrontaliera e, come fatto dall’UDC, per i Paesi in via di sviluppo. Oltre a ciò, Avanti con Ticino &Lavoro proporrà sempre un taglio del 2% anche per la Pinacoteca Züst e per il Centro di dialettologia. Ma se da una parte propone le sforbiciate, il movimento avanzerà pure proposte che comporterebbero un aumento delle spesa: chiede infatti di cancellare i risparmi previsti sul sostegno all’assunzione di giovani e sul sostegno all’occupazione, per un importo di 230 mila franchi.
Tra gli emendamenti firmati da più partiti, poi, ne spiccano alcuni proposti da Claudio Isabella (Centro), Giulia Petralli (Verdi) ed Evaristo Roncelli (Avanti con T&L). In buona sostanza, chiedono di cancellare i tagli previsti nei settori sociosanitario e socioeducativo. Un altro emendamento firmato da questo «trio» (a cui si sono aggiunti pure Roberta Soldati dell’UDC e Giovanni Capoferri del Centro) chiede invece di sopprimere le misure di risparmio previste sulla scuola di polizia.
C’è anche la cassa malati
Come lo scorso anno, poi, due emendamenti (uno del PS firmato dal capogruppo Ivo Durisch e uno siglato da Isabella e Petralli) mirano a cancellare i risparmi sui sussidi di cassa malati. Il PS, dal canto suo, con il deputato Yannick Demaria ha aggiunto un’altra proposta che chiede di abrogare la misura di risparmio sui contributi che il Cantone versa ai Comuni per i docenti di musica e di ginnastica. Emendamenti in questa direzione sono stati presentati pure dal PC, dall’MPS e dai Verdi. E, sempre in tema scuola, anche HelvEthica chiederà di non tagliare sulla pedagogia speciale. Ma non solo: proporrà pure di cancellare il risparmio sul contributo per il materiale scolastico per le scuole private parificate. I Verdi liberali, dal canto loro, chiederanno un aumento della spesa per il personale per prevedere un adeguamento al rincaro più importante (fino all’1,6% per i salari sotto i 60 mila franchi). I Verdi, infine, hanno depositato 10 emendamenti per stralciare alcune misure di risparmio (tra le quali citiamo la non sostituzione del personale partente nella misura del 20%) e per aumentare il tetto massimo degli investimenti a 319 milioni di franchi per sostenere l’economia regionale e locale.