Ticino

Sulle nomine si esprime anche ErreDiPi: «Servono scelte trasparenti»

La Rete per la difesa delle pensioni attacca Governo e DECS, per la «scelta preconfezionata» dei due nominati e per «la reiterata violazione del diritto di essere sentito nei confronti del candidato che ha presentato ricorso»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
28.02.2025 08:00

«In un momento delicato per le scuole medie superiori - tra l’implementazione dei nuovi piani di studio e le modifiche all’ordinanza federale di maturità - procedere con nomine percepite come autoritarie e imposte ha alimentato la diffidenza tra gli insegnanti della SMS». È la presa di posizione dell'associazione ErreDiPi (Rete per la difesa delle pensioni), sul «caso» dell'annullamento delle nomine di Desirée Mallè e Mattia Pini alla testa della Sezione dell’insegnamento medio superiore da parte del Tribunale amministrativo cantonale (TRAM). 

Il Comitato dell'associazione parla inoltre di alcuni retroscena: «Fin dalla comunicazione, la nomina dei due candidati ha destato sorpresa nel mondo della scuola e in particolare nel mondo della scuola media superiore; molti hanno osservato che i due nominati mancano di un’esperienza consolidata nel settore, sia in qualità di docenti sia in ruoli amministrativi. Oltre a questo, molti hanno attirato l’attenzione sulla sostanziale esclusione della conferenza dei direttori delle SMS, anche solo come organo consultivo, persino nella fase di allestimento del concorso; così come sulla singolare composizione della commissione di selezione delle candidature, espressione quasi totale della Divisione della scuola (tre componenti su quattro). Questi elementi hanno contribuito, fin dall’inizio, a diffondere il sospetto che non si fosse confrontati con una scelta trasparente e fondata su criteri precisi, bensì con una decisione preconfezionata».

La Rete per la difesa delle pensioni chiede pertanto che i percorsi di nomina a istanze direttive che hanno conseguenze sul lavoro degli insegnanti (e non solo) siano trasparenti e tengano in maggiore considerazione l’esperienza e la capacità d’interazione dei candidati. Ma anche che si protegga maggiormente gli spazi di discussione e di riflessione libera su metodi e orientamenti pedagogici e che si considerino con maggiore attenzione  i segnali di disagio provenienti dagli studenti del settore medio superiore. «Tra le considerazioni espresse dal Tribunale, vale la pena ricordare anche la reiterata violazione del diritto di essere sentito nei confronti del candidato che ha presentato ricorso».

Quindi, ErreDiPi punta infine il dito contro il DECS, la cui responsabile Marina Carobbio ha parlato di una procedura di selezione dei candidati «rigorosa». «Dipartimento e Governo, invece di arroccarsi nella difesa incondizionata della loro scelta, dovrebbero dare seguito alla decisione del Tribunale amministrativo. Ciò significa, prima di tutto, evitare di contestarla in sede giudiziaria e, aspetto cruciale, aprire un nuovo concorso per la direzione della Sezione dell’insegnamento medio superiore (SIMS)».

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