Il caso

Sun Village, slitta l'inizio dei lavori

Valle di Blenio: si è aperto il cantiere per la rivalorizzazione del Polisport di Olivone, mentre per il complesso turistico di Acquarossa bisogna ancora aspettare - Il promotore: «Le trattative sono quasi concluse»
© Rendering Sun Village Projects SA
Alan Del Don
06.10.2023 06:00

Chiamarlo Rinascimento è forse quantomeno esagerato. Certo è che per la Valle di Blenio i prossimi anni saranno quelli dell’agognata svolta grazie in particolare a due progetti in grado di rilanciare, finalmente, un distretto che ha tantissimo da offrire a tutto il Ticino. Il preludio a quella che si spera possa essere una dolce sinfonia lo si è avuto ieri, ad Olivone, con la simbolica cerimonia per l’inizio dei lavori di ristrutturazione ed ampliamento da quasi 7 milioni di franchi del centro Polisport. Un’iniziativa - sostenuta dalle istanze comunali, cantonali e federali - verso la quale autorità e popolazione nutrono molte aspettative, come evidenziato dalla sindaca Claudia Boschetti Straub. Idem per quanto riguarda il complesso turistico da almeno 60 milioni denominato Sun Village, previsto ad Acquarossa. Come confermato al Corriere del Ticino da Lino D’Andrea, presidente della società anonima che ha promosso la realizzazione dell’opera, il cantiere che avrebbe dovuto aprire nella seconda metà di quest’anno slitterà al 2024.

Un concetto ibrido

Secondo il concetto elaborato dallo studio d’architettura Blanco-AD di Acquarossa, in collaborazione con l’architetto paesaggista Francesca Kamber, il Polisport di Olivone verrà sottoposto per un anno ad un ampio restyling soprattutto dal punto di vista dell’efficienza energetica. A valle l’attuale infrastruttura sarà affiancata da un nuovo edificio che accoglierà il bar e la zona di svago per i bambini. Il campeggio sarà in grado di ospitare ogni tipologia di turisti grazie a 34 posti camper e 9 pods da affittare, mentre il fiore all’occhiello sarà la piscina di 450 metri quadrati con acqua riscaldata e a forma di laghetto. Una soluzione ibrida, con pochi eguali a Sud delle Alpi, che trasformerà il centro nel polo di riferimento per le attività in Valle di Blenio. Complessivamente, dopo la prima fase iniziale, si stimano 60.000 visitatori all’anno. Chi saranno gli utenti? Single, coppie e famiglie, sì, ma altresì gruppi, scuole ed associazioni sportive.

È la destinazione Lucomagno

«Il turismo ha un ruolo fondamentale nello sviluppo economico delle regioni di periferia e progetti come quello del Polisport ne costituiscono la linfa. Ci consentirà di puntare ancora di più sulla natura, sullo sport, sull’escursionismo e sulle mountain bike. Non solo. Aumenteranno pure i posti letto, tema centrale della strategia che stiamo portando avanti da anni», rileva il direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino Juri Clericetti. Il quale aggiunge subito un altro aspetto chiave, ossia quello relativo alla «destagionalizzazione della regione, in quanto oltre a rinforzare il prodotto turistico invernale potremo orientarci anche su quello estivo, allargando il raggio d’azione. Così facendo si creerà la ‘destinazione Lucomagno’, con un occhio a sud e l’altro a nord, verso la Surselva».

«Pressione? Non la sentiamo»

«Le trattative che stiamo portando avanti da un anno con degli importanti investitori svizzeri (stando a nostre informazioni si tratta di un fondo immobiliare; n.d.r.) sono quasi concluse. Serve ancora solo un po’ di pazienza, poi i lavori potranno iniziare». Lino D’Andrea, presidente della Sun Village Projects SA con sede a Lugano, è un ottimista nato. Da bleniese (è originario di Serravalle) sa che il complesso turistico che prende il nome dalla società anonima è fondamentale per lo sviluppo socioeconomico di Acquarossa, certo, ma in generale dell’intera valle del Sole. Il progetto prevede un albergo da 69 camere con centro benessere e una piscina coperta aperta al pubblico, oltre ad un numero di appartamenti da definire, ma comunque tra 100 e 150, sulla base del taglio che gli stessi avranno secondo le esigenze degli acquirenti. Il complesso ospiterà, a pieno regime, fino a 500 persone.

«Parallelamente ai negoziati abbiamo dovuto rivedere i preventivi alla luce, in particolare, dell’andamento dei tassi di interesse e dell’aumento dei prezzi delle materie prime», osserva il nostro interlocutore. È immaginabile quindi credere che, a conti fatti, l’investimento di 60 milioni potrebbe anche lievitare. Dopo la cocente delusione per il mancato rilancio delle Terme da parte di una coppia di imprenditori anglo-svizzera, è consapevole di avere gli occhi di tutta la valle su di voi? «Non ci facciamo mettere pressione, posso assicurarglielo. Vogliamo fare le cose per bene».

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