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Taxi a Lugano, ecco le licenze (e c’è voluto anche il sorteggio)

Il processo di selezione si è concluso la scorsa settimana e ieri il Municipio ha dato luce verde alle 50 nuove autorizzazioni che che consentono la sosta sul suolo pubblico – Quattro candidati sono arrivati a pari merito, ma gli ultimi posti disponibili erano solo due: è stata necessaria un’estrazione
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
02.06.2023 06:00

Un po’ in tutto il Ticino ci sono temi che si trascinano da anni, con dibattiti politici a tratti anche accesi. A livello cantonale basti pensare al patentino per fungiatt, che a distanza di qualche anno… rispunta su banchi della politica, mentre tra i dossier irrisolti non si può non citare quello della polizia unica. Anche Lugano ha i suoi tormentoni, e tra questi c’è l’annoso tema delle licenze dei tassisti.

Proprio in questi giorni, l’ultimo di una lunga serie di capitoli di questa vicenda si è chiuso con l’assegnazione di 50 autorizzazioni decennali di tipo A (ossia quelle che consentono la sosta sull’area pubblica). Il relativo concorso era stato (ri)aperto il 15 marzo scorso dopo che il Tribunale cantonale amministrativo (TRAM) aveva accolto il ricorso inoltrato da tre tassisti contro il bando precedente. Ebbene, la scorsa settimana il processo di selezione (che comprendeva anche una prova scritta) si è concluso e giovedì il Municipio ha approvato la graduatoria finale e, dunque, attribuito le licenze.

Stando a nostre verifiche, è stato necessario un sorteggio in quanto quattro candidati erano arrivati a pari merito a contendersi gli ultimi due posti disponibili. Tutto risolto, dunque? Dipenderà da eventuali ricorsi: «Speriamo che questa volta non ci siano opposizioni e che si possa risolvere un tema annoso», commenta la capodicastero Sicurezza e spazi urbani, Karin Valenzano Rossi, raggiunta dal Corriere del Ticino.

Quante fermate al TRAM

Quella dei taxi a Lugano è una vicenda annosa, dicevamo. La ripercorriamo brevemente partendo dal 2015, l’anno in cui la Città aveva pubblicato la nuova ordinanza comunale che aboliva la licenza di tipo B (che non consente la sosta sull’area pubblica). L’ordinanza era stata oggetto di un ricorso nel 2016 e aveva incassato il via libera dal TRAM quattro anni dopo. Nella primavera del 2021 il Comune aveva quindi indetto il concorso per attribuire le nuove licenze. Lo stesso era però stato impugnato da tre tassisti (tutti patrocinati dagli avvocati Aldo Ferrini e Chiara Pacilli), dapprima senza successo al Consiglio di Stato e in seguito al TRAM. I ricorrenti contestavano il fatto che i vecchi detentori di una licenza di tipo A avessero «mantenuto» l’autorizzazione quando invece, a loro dire, avrebbero dovuto rifare la procedura da capo come tutti. Oltre a ciò, nel mirino era finita la prova scritta che i candidati avevano dovuto sostenere prima del rilascio della licenza, la quale non sarebbe stata prevista - benché poi svolta - nel bando. Inoltre, i ricorrenti avevano rilevato che «a fronte di una prova dall’esito catastrofico», sarebbe stata «cambiata l’attribuzione dei punteggi». Il concorso (ne parlavamo lo scorso 8 ottobre, ndr) era quindi stato annullato dal TRAM e la Città aveva dovuto ricominciare da capo, tenendo conto delle critiche della Corte.

Una proposta cantonale

Prima di pubblicare il nuovo concorso, la Città avrebbe però voluto attendere un cenno da Bellinzona. Sul tavolo del Governo era infatti approdata la mozione, risalente ormai al 2015, dell’allora deputato leghista Giancarlo Seitz che propone una gestione cantonale dei taxi, con una nuova legge e un nuovo regolamento. Ma – ne avevamo riferito a fine febbraio – il Governo entrerà verosimilmente nel merito solo nei prossimi mesi e il «limbo» in cui si sarebbe trovata Lugano ha spinto il Municipio a pigiare sull’acceleratore e ad aprire il nuovo concorso. «I tempi con il Cantone si allungano troppo», aveva affermato Valenzano Rossi.

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