Tra sciopero e nuove proposte, le trattative vanno avanti
C’è una piccola ma (forse) significativa novità nelle trattative che vanno avanti da diverse settimane tra i sindacati e il Consiglio di Stato riguardo al mancato riconoscimento del carovita per i dipendenti pubblici. Questo pomeriggio, infatti, le parti si sono nuovamente incontrate e il Consiglio di Stato, oltre al contributo una tantum di 400 franchi già proposto circa un mese fa, ha aggiunto un ulteriore elemento: due giorni e mezzo di vacanza.
Per sapere se la controproposta del Governo potrà scongiurare l’ipotesi di uno sciopero o di una «giornata di mobilitazione» (teoricamente già agendate per il 29 febbraio) occorrerà però attendere qualche settimana. Già, perché fino a mercoledì, giorno in cui il Parlamento ha dato via libera al Preventivo 2024, i sindacati avevano confermato la volontà di far incrociare le braccia ai lavoratori. E questo perché, malgrado il contributo di solidarietà chiesto agli «statali» sia stato stralciato dal preventivo, in esso (oltre al mancato riconoscimento del carovita) sono rimaste diverse misure penalizzanti per i dipendenti pubblici. Una su tutte: la non sostituzione dei partenti nella misura del 20%. Ma ora, come vedremo, tutto è nelle mani dei lavoratori stessi. Già, perché in questi giorni le sigle sindacali coinvolte – VPOD, OCST e SIT – riuniranno le proprie assemblee e comitati per capire se questi due giorni e mezzo di vacanza saranno una contropartita sufficiente.
Le reazioni
«Questi due giorni e mezzo sono un nuovo elemento – spiega Xavier Daniel di OCST – che sicuramente non rientra nella definizione di “compensazione al carovita”. Tuttavia, si tratta comunque di qualcosa di positivo». Ecco perché, come detto, «abbiamo chiesto al Governo di darci il tempo di riunire la nostra assemblea e chiedere così direttamente agli associati, quindi ai diretti interessati, di esprimersi». E ciò «anche alla luce dello stralcio del contributo di solidarietà». Solo a quel punto, quando la base del sindacato si sarà espressa, «prenderemo una decisione».
Più o meno la stessa linea della VPOD, come spiega Raoul Ghisletta. «Fosse per me sarei favorevole allo sciopero, perché non c’è proporzione tra il riconoscimento del carovita (ndr. il cui effetto è continuo nel tempo) e queste due misure una tantum». Tuttavia, precisa Ghisletta, «la decisione spetta al comitato del sindacato».
Senza dimenticare, infine, un dettaglio non da poco segnalato sia da Ghisletta che da Daniel. Ancora non è chiaro come questi due giorni e mezzo di vacanza possano essere implementati nel settore sociosanitario. Un settore, ci è stato fatto notare, «uscito con le ossa rotte» dalle discussioni sul preventivo.