Un altro tuffo nel futuro del comparto scolastico di Trevano
Ci eravamo lasciati l’autunno scorso con una mostra che illustrava gli ipotetici futuri del comparto scolastico di Trevano, a cui il Cantone desidera mettere mano in modo deciso. Ora questa visione si è ulteriormente concretizzata e il progetto «vincitore» di quel mandato di studi in parallelo è stato convertito in un Piano di quartiere in pubblicazione in questi giorni agli albi di Canobbio e di Porza. Se crescerà in giudicato, si potrà partire con la progettazione definitiva dei numerosi interventi previsti. A questo stadio delle procedure si prospetta un investimento superiore a duecento milioni di franchi, che sarà spalmato su tre tappe. Al termine dei lavori, fra oltre un decennio, nel comparto sorgeranno ulteriori sedi scolastiche, una piscina a otto corsie, palestre doppie e triple, piazze e nuovi, vecchi, percorsi pedonali.
Sbloccare il LiLu1
La prima tappa è quella più urgente e i lavori, nelle stime più ottimistiche, potrebbero iniziare nel 2028. Essa comporta la realizzazione delle nuova piscina da 25 metri a otto corsie, la quale permetterà infine di demolire il Palazzo degli Studi a Lugano (sede di una piscina a 4 corsie) nell’ambito della realizzazione del nuovo Liceo 1. La nuova piscina di Trevano sorgerà nell’attuale blocco C, che verrà demolito. Nell’edificio troveranno posto anche una nuova centrale termica e un campo sportivo sul tetto. Al contempo, sul lato occidentale, verranno ristrutturati e ampliati gli edifici realizzati dagli architetti Camponovo e Marazzi, con l’intento fra l’altro di trasformare la piazza esistente in una vera a propria Agorà. Al termine dei lavori gli spazi scolastici verranno occupati in prevalenza dalla CSIA. È anche previsto di «liberare» dagli alberi la vista storica dalla collina su Cornaredo ed è stata depositata una domanda di dissodamento in questo senso.
A seguire
La seconda tappa prevede invece lo smontaggio della Scuola media di Canobbio. Nell’area sorgeranno le nuove Medie (non è ancora definito dove verranno spostati gli studenti durante i lavori), nonché diverse strutture sportive: una palestra doppia e due triple, oltre a delle aree sportive all’aperto (campi erbosi e sintetici). Anche qui è prevista una piazza, una sorta di anfiteatro affacciato sui Denti Della Vecchia e sulla Dacia e stalla risalenti ai tempi del «castello» di Trevano.
Terza e ultima tappa sarà infine la demolizione del Centro professionale nella parte che ospita la vecchia piscina e le vecchie palestre. Al suo posto un nuovo edificio a disposizione dell’Istituto della Transizione e del Sostegno del Sottoceneri. Grazie alla profonda fossa di scavo sarà anche realizzato un autosilo sotterraneo da 120 posti auto che permetterà di liberare e riqualificare gli attuali parcheggi all’aperto.
Spazio ai pedoni
A proposito di paesaggio, il progetto prevede di rimettere al centro del comparto quel che resta del cosiddetto castello di Trevano, fatto demolire nel 1961. In particolare è prevista una nuova rete sentieristica nei boschi circostanti che colleghi e valorizzi gli elementi sopravvissuti alla dinamite e alle ruspe. In questo senso è prevista una valorizzazione della fontana di Nettuno, fra le più grandi del suo genere in Europa: il nuovo ingresso principale (che ricalca di fatto quello storico) porterà proprio di fronte a essa. L’intera area sarà in futuro a carattere prevalentemente pedonale.
Più in là: energia e funicolare
Il Piano di quartiere è uno strumento pianificatorio, dunque la documentazione non entra nel dettaglio sulla realizzazione dei vari edifici. Emergono però dei concetti ancora tutti da approfondire. Alcuni - come la posa di pannelli fotovoltaici su quasi la metà dei tetti del comparto (sette ettari!) - lo saranno durante la fase di progettazione, altri in differenti procedure. Come la prospettata funicolare che collegherebbe Cornaredo al comparto di Trevano. Ancora tutta da disegnare. I progettisti del comparto scolastico (il Team Emi) immaginano la stazione a valle nel prato accanto alla Masseria di Trevano, ma i progettisti privati del comparto a fianco (dove sorgerà il futuro nodo intermodale, «davanti» alla Cornèr Arena) la proponevano sui loro terreni, rialzata. Non è chiaro a oggi quale versione prevarrà, o se il Cantone opterà per un’altra via ancora.