Finanze

«Una politica di “dumping” fiscale? Qualche Comune potrebbe pensarci»

Dal 1. gennaio 2025 ogni Municipio potrà far capo allo strumento del moltiplicatore differenziato, ossia a due diverse imposizioni per le persone fisiche e quelle giuridiche – Lugano osserva da spettatrice interessata – Foletti: «Dovremo discuterne con i nostri vicini»
©Gabriele Putzu
Nico Nonella
18.12.2022 19:00

Concorrenza fiscale. Due parole che racchiudono anni di discussioni e dibattiti sia dentro che fuori i confini nazionali. Fa bene? È dannosa? È giusto che qualche Cantone (chiedere a Zugo per conferma) abbia deciso di puntarci forte per fare i suoi interessi? Un parere univoco ovviamente non c’è, ma il tema – soprattutto a livello intercantonale – è caldo. Molto caldo. Basti pensare che la scorsa estate, il PLR ticinese ha messo sul tavolo un’iniziativa che propone di modificare il sistema tributario cantonale per migliorare l’attrattività fiscale del Ticino per gli alti redditi. Il dossier dovrà seguire il consueto iter politico, ma la questione della concorrenza fiscale è di stretta attualità anche a livello comunale. O meglio, lo sarà a partire del 1. gennaio 2025, quando entrerà in vigore l’ultimo pacchetto di disposizioni della riforma fiscale cantonale. Tra queste vi è infatti la possibilità per i singoli Enti locali di differenziare il prelievo fiscale tra persone fisiche e persone giuridiche, facendo cioè capo al cosiddetto moltiplicatore comunale differenziato.

Qualcuno già ci pensa

È vero, il 1. gennaio 2025 è una data ancora lontana sui nostri calendari, ma politicamente parlando due anni sono pochi. E in Ticino qualcuno si è già mosso: un anno fa, ad Ascona, PPD (Centro), PLR e LUI avevano inoltrato una mozione con cui invitavano il Municipio ad attuare questa manovra già da inizio 2025. E a studiare l’evolversi della situazione da spettatrice molto interessata è anche la Città di Lugano (basti pensare che a Consuntivo 2021 il gettito fiscale delle persone giuridiche si è attestato a 57 milioni di franchi. Tra le sfide future messe nero su bianco nel piano finanziario pubblicato due settimane fa, troviamo «la possibile maggiore concorrenza fiscale tra comuni a seguito dell’introduzione a partire dal 2025 dei moltiplicatori d’imposta differenziati». In parole potere, qualche Comune che incassa poco o nulla dalle aziende potrebbe decidere di introdurre un moltiplicatore per persone giuridiche molto vantaggioso nella speranza di «strappare» qualche ottimo contribuente ai vicini. Ossia principalmente a Lugano.

La legge lo consentirà

È uno scenario che preoccupa la Città? In che misura? Ci sono Comuni limitrofi che hanno già manifestato l’intenzione di voler percorrere questa via? Abbiamo girato questi interrogativi al sindaco, Michele Foletti. «Di questa possibilità prevista dalla legge tributaria e che entrerà in vigore nel 2025 se ne parla poco. L’intento del legislatore era permettere ai comuni di recuperare la flessione del gettito delle persone giuridiche (circa il 30%) senza andare ad aumentare la pressione fiscale sulle persone fisiche. E infatti la legge prevede che il moltiplicatore debba essere almeno al 40%; quello delle persone giuridiche al massimo inferiore di 20 punti a quello delle persone fisiche e superiore anche ai 60 punti». Insomma, la legge lo consentirà. E la Città in riva al Ceresio ha già valutato possibili contromisure oppure sta già trattando con i Comuni limitrofi? «Abbiamo solo ipotizzato di portare il moltiplicatore delle persone giuridiche all’85% nel 2024», risponde Foletti. «In realtà per le società, anche con questo aumento ci sarà uno sgravio delle imposte, considerati i tre livelli impositivi (comune, cantone, Confederazione). Con i Comuni urbani dovremo discuterne perché è evidente che alcuni Comuni della cintura che hanno proporzionalmente un basso gettito dato dalle imposte delle aziende potrebbero fare una politica di “dumping” fiscale per attrarre nuovi soggetti fiscali abbassando il moltiplicatore delle persone giuridiche. In fin dei conti molte aziende non hanno bisogni di grandi infrastrutture, bastano dei semplici uffici». E il Cantone, ha dato qualche rassicurazione? «Al momento ne stiamo discutendo, l’importante è arrivare pronti al 2025», conferma Foletti.

I correttivi della riforma

Come detto, il tema della concorrenza fiscale è sul tavolo della politica da anni. La riforma fiscale introduce alcuni cambiamenti (tra cui appunto il moltiplicatore differenziato), che rischiano di mettere ancora più in difficoltà la Città. Perché Lugano non prende una posizione forte nei confronti del Cantone (considerato che la riforma Ticino2020 che dovrebbe sistemare anche la perequazione intercomunale per anni è rimasta ferma al palo)? «La concorrenza fiscale è stata uno degli obiettivi della riforma legislativa. Il Governo voleva che nel cantone ci fossero Comuni particolarmente attrattivi dove le ditte potessero beneficiare di condizioni favorevoli in grado di competere con i cantoni della Svizzera centrale», afferma il sindaco. «Nella riforma Ticino2020 (che non è ferma al palo, ma in dirittura di arrivo) occorrerà tener conto anche di questo aspetto nel ridisegnare la nuova legge sulla perequazione intercomunale. C’è però una questione da tener ben presente: le aziende sono fatte da persone che vi lavorano e pagano le imposte. Non basta essere attrattivi per le persone giuridiche, occorre fare in modo che anche i manager di queste aziende abbiano una tassazione non discriminante rispetto ad altri cantoni».

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