La testimonianza

«Vivi un po' così, alla giornata: ci rialzeremo»

Un abitante di Sorte, sfollato da una settimana, si racconta al CdT – «Qualcosa di simile non l'avevo mai visto, impressionante»
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
28.06.2024 06:00

«Si vive un po’ così, perché non sai quando potrai fare rientro nella tua abitazione». Sguardo fisso. Voce sicura. Pietro, come lo chiameremo, è uno dei 15 sfollati di Sorte, la frazione di Lostallo spazzata via dal nubifragio di una settimana fa. Fortunatamente ha trovato un tetto da parenti, subito la sera stessa del nubifragio, venerdì scorso. «Alle 19.15 ho capito che qualcosa non andava. Poi ho sentito un rumore fortissimo, un boato. Nello spazio di venti minuti tutto è finito. Non avevo mai visto e vissuto una situazione simile, così grave», afferma il nostro interlocutore. Da allora ha potuto fare una toccata e fuga nella sua casa soltanto per prendere degli effetti personali e i vestiti.

In attesa di informazioni

Ora attende notizie dalle autorità. Da Coira. «Non pretendo, ovvio, che mi venga indicata una data precisa. Ma almeno il periodo. Vorrei sapere se la lontananza da casa durerà settimane o, addirittura, mesi. In quel caso dovrò cercarmi un appartamento», ci spiega. Aggiungendo che gli altri sfollati, nella drammaticità di quanto accaduto, stanno vivendo bene la situazione di emergenza: «L’alluvione del 1978, purtroppo, qualcosa ci ha insegnato».

Un paese ferito

Non c’è il timore che qualcuno, per paura, possa non voler più tornare a casa, in quella casa? «Non credo. Viviamo in un paese di montagna. Eventi simili possono accadere. Dobbiamo convivere con le bizze della natura. Lo facevano i nostri nonni in passato, lo facciamo ancor di più noi oggi, alla luce del cambiamento climatico». Lostallo è un paese ferito. I danni del nubifragio, secondo una prima stima, ammontano a 38 milioni di franchi. Ma i quasi 900 abitanti hanno la tempra dura. Non hanno intenzione di mollare. Non lo faranno.

Lacrime e dolore

Si rialzeranno. Lo devono anche e soprattutto a coloro che, purtroppo, a seguito del maltempo, hanno perso la vita: l’ex municipale di 83 anni e, forse, la donna 53.enne dispersa da una settimana. La salma rinvenuta ieri nel fiume Moesa potrebbe essere la sua. L’identificazione è in corso; le risultanze dovrebbero arrivare nel week-end. Nel frattempo proseguiranno almeno fino a domenica le ricerche del marito di 57 anni, che si stanno concentrando lungo la Moesa ed il Ticino in collaborazione con i sommozzatori della Polizia lacuale ticinese.

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