Il caso

«Vogliamo spendere il meno possibile»

Officine FFS a Castione: sotto la lente della popolazione finisce l'analisi costi-benefici - Il sindaco Luigi Decarli risponde agli interrogativi sulle opere viarie e di urbanizzazione
Roberta Cattaneo e Luigi Decarli. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
29.04.2022 06:00

Evitiamo i ghirigori e andiamo dritti al nocciolo della questione: le Officine, le più all’avanguardia in Europa, rappresentano un affare per Arbedo-Castione? La domanda, indirettamente, è stata posta più volte in occasione della seconda serata pubblica di presentazione del moderno stabilimento che verrà messo in esercizio a fine 2026. Un’analisi costi-benefici - come pomposamente viene chiamata in ambito bancario ed ingegneristico - oggi è pressoché impossibile da fare. Pleonastico aggiungere che si mira a minimizzare i primi e si spera nei secondi. Questo vale sia per il Municipio sia per la popolazione. Entrambi sono favorevoli all’insediamento del sito da 580,5 milioni di franchi per rilanciare la zona industriale al di là della ferrovia ed attirare nuove aziende.

Nessun contributo di miglioria

Ineludibile che gli interrogativi dei presenti (un’ottantina) fossero incentrati su quei pochi temi che interessano chiunque si trova confrontato con un cantiere: soldi, rumore, disagi e viabilità. D’altronde il progetto è in pubblicazione da appena cinque giorni. Undici faldoni non si leggono (e capiscono, soprattutto: vi assicuriamo che la materia è ostica) solo dandovi una sfuggevole occhiata. A rompere il ghiaccio è stato l’ex segretario comunale, in Legislativo da un anno, Elios Beltraminelli, il quale ha chiesto lumi sulla futura rete viaria e sulle opere di urbanizzazione. «Come Esecutivo stiamo approfondendo l’argomento con le Ferrovie e con il Cantone. La collaborazione con questi due partner è ottima. Il nostro obiettivo, come autorità, è quello di non sottoporre nemmeno un credito di investimento al Consiglio comunale. Di sicuro non verranno prelevati i contributi di miglioria. Di più al momento non posso dirvi», ha risposto il sindaco Luigi Decarli. Un abitante ha dunque rincarato la dose, precisando che «allo stato attuale c’è molta incertezza sulle conseguenze finanziarie per il Comune. L’Officina porterà sì dell’indotto economico, ma non del gettito fiscale». Decarli ha nuovamente rassicurato: «Non stiamo mettendo un’ipoteca sul destino di Arbedo-Castione. L’auspicio, ad esempio, è quello che i collaboratori che saranno attivi nel sito possano prendere domicilio in paese».

E il moltiplicatore? Nei prossimi anni verrà abbassato o aumentato (oggi è al 91%) in virtù dell’edificazione dell’impianto?, ha chiesto un cittadino. Anche in questo caso, ha osservato il sindaco, è «prematuro esprimersi. La situazione finanziaria è costantemente monitorata, posso assicurarvelo. Il Comune, in questa operazione, vuole essere chiamato alla cassa il meno possibile».

I disagi legati al lungo cantiere

Alla direttrice regionale dell’ex regia federale Roberta Cattaneo ed al capoprogetto Federico Rossini è per contro spettato il compito di rispondere alle domande di carattere tecnico. «Come arbedese sono contento che le Ferrovie abbiano scelto noi. Sono invece preoccupato per i terreni che verranno espropriati. Abbiamo già dato tanto in passato. Penso in particolare all’autostrada. Spero vivamente che non venga fatta della speculazione», ha sottolineato un abitante. Non sarà così, lo ha tranquillizzato Roberta Cattaneo, in quanto «tutti i sedimi che acquistiamo li abbiamo davvero bisogno per edificare lo stabilimento. Anche per compensare le superfici per l’avvicendamento delle colture che andranno perse (oltre 8 ettari; n.d.r.) abbiamo scandagliato il Ticino da Airolo a Chiasso, valutando centinaia e centinaia di parcelle». Alla fine, come noto, sono stati scelti dei fondi a Camorino, Iragna, Preonzo e Losone, con quest’ultima soluzione che fa storcere il naso a contadini ed ambientalisti per motivi diversi

«Viabilità al collasso»

Pure il lungo cantiere (quasi quattro anni) è finito sotto i riflettori. «Perché far capo ai camion (76 al giorno; n.d.r.) invece che alla ferrovia?», è sbottato un abitante. L’ipotesi, ha puntualizzato Federico Rossini, è stata scartata per motivi di spazio legati al carico e scarico. «Fate attenzione, comunque, in quanto la viabilità di Castione è già quasi al collasso», ha avvertito una donna. Senza dimenticare, ha aggiunto un cittadino, che «quando soffia il vento in quel comparto sembra di essere nel deserto». Le FFS dallo scorso autunno stanno svolgendo dei monitoraggi che finora hanno evidenziato dei «bassi quantitativi».

Ecco cosa cambia

La rete viaria della zona industriale di Castione verrà notevolmente rivista a seguito dell’edificazione delle Officine. In sintesi possiamo dirvi che verrà creato un nuovo incrocio, ai piedi del cavalcavia, quale accesso al comparto sud. Secondariamente la centrale della Coop verrà «aggirata» integrando due rotonde. L’attuale sottopasso ciclopedonale sarà rifatto 30-40 metri più a valle così da poter superare l’intero fascio binari. E, infine, spazio ad una moderna pista ciclopedonale.

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