Il punto

Un autunno che fa sorridere le agenzie di viaggi

Maldive, Africa, Turchia, Stati Uniti... dove vanno i ticinesi per questa stagione di vacanze? «Ora si vola con più serenità», dice Davide Nettuno di Hotelplan
Il ventaglio di possibilità per scegliere la destinazione di questa stagione di ferie è molto più ampio rispetto ai mesi scorsi
Jona Mantovan
05.10.2022 16:04

Sospiri di sollievo, sorrisi. L'umore nelle agenzie di viaggi in Ticino è alto. Lo conferma Davide Nettuno, portavoce di Hotelplan per la Svizzera italiana: «Come si dice... ‘festa in borgo’», esclama sorridente dal suo ufficio. «Ormai siamo ai livelli pre-pandemia. Anche se è presto per tracciare una cifra precisa riferita a questa stagione di vacanze autunnali, ma sta andando bene. Abbiamo un buon afflusso di clienti, le richieste sono consistenti e abbiamo notato una buona continuità con il periodo estivo. Si tratta di un volume diverso, ovviamente, però non possiamo assolutamente lamentarci».

Insomma, l'incubo è finito e le difficoltà sembrano tutte superate. Anche negli aeroporti, dopo lunghe telenovele a base di minacce di scioperi, tagli al personale a terra e in cabina, sembra che tutti si siano dati una bella regolata. «Esatto, non c'è più il caos di prima, o comunque ce n'è molto meno. Si torna a volare con molta più serenità».
Una serenità che si riflette anche sul ventaglio, sempre più ampio, dal quale è possibile scegliere la propria meta per trascorrere le tanto agognate giornate libere. «L'accessibilità delle destinazioni è più ampia rispetto a quella che avevamo negli anni scorsi, con tutte le restrizioni di viaggio dovute alla pandemia».
I voli con le mascherine, gli esami per il riscontro del coronavirus, i vari certificati da portare con sé sono praticamente un ricordo. «Anche luoghi che avevano la reputazione di essere molto chiusi hanno seguito l'onda degli allentamenti», conferma Nettuno.

C'è molto ottimismo. Molto di più rispetto a quello che si respirava prima della guerra tra Mosca e Kiev. Allora c'erano più incertezze, più incognite

Lo spettro della guerra

Il conflitto tra Russia e Ucraina sembra non placare lo spirito vacanziero e oggi è consuetudine farsene una ragione: «I passeggeri non sono bloccati da questa situazione e anche gli aerei decollano e atterrano normalmente. Certo, sappiamo che ci sono determinate aree coinvolte nel conflitto, e non mi riferisco soltanto alla crisi Russia-Ucraina, ma per il resto non ci sono problemi. In generale, c'è molto ottimismo. Molto di più rispetto a quello che si respirava prima della guerra tra Mosca e Kiev. All'epoca, infatti, c'erano più incertezze, più incognite».

Dopo un paio d'anni di stagnazione, è tornato in modo forte l'Egitto. Poi si sono Turchia, Stati Uniti e anche Paesi più caldi, come Maldive o Africa

Dove vanno i ticinesi

Il portavoce di Hotelplan nella Svizzera italiana dice di non notare grandi cambiamenti nelle preferenze sulla destinazione della clientela, almeno rispetto al periodo pre-pandemico: «È ritornato in modo abbastanza forte l'Egitto, che da un paio d'anni era sempre fermo in questo periodo. Vediamo degli sviluppi piuttosto importanti per la Turchia, in particolare i colleghi della Svizzera tedesca e abbiamo delle partenze per gli Stati Uniti o Paesi più caldi, come Maldive e Africa».

Siamo convinti che ci sia una corsa all'assunzione tra aeroporti e compagnie, ma è difficile trovare non solo personale specializzato, ma anche chi è disposto a lavorare in fasce orarie serali come pure nei giorni festivi

Una corsa all'assunzione

Nettuno torna poi alla questione del personale negli aeroporti e nelle compagnie aeree. «Siamo convinti che ci sia una corsa all'assunzione. Tuttavia, come tanti altri settori dalla ristorazione all'albergheria, è difficile trovare non solo personale specializzato, ma anche chi sia disposto a lavorare in fasce orarie serali come pure nei giorni festivi. Sia per gli aeroporti, sia per le compagnie è un tema scottante, di stretta attualità e che richiede una soluzione urgente». I problemi su questo fronte, insomma, sembrano non essere ancora risolti.


Per ora, però, sembra che i reclami da parte dei viaggiatori siano una frazione di quelli arrivati nei mesi più difficili, quando il mondo dell'aviazione attraversava una bufera senza precedenti con decine di ritardi, voli cancellati e (nel migliore dei casi) sostituiti. Con il risultato di raggiungere la propria meta accumulando ore e ore di ritardo, se non giornate intere. Cosa che non è ancora da escludere, anche se Nettuno guarda alla situazione con ottimismo: «Penso soprattutto a tutte le aperture a cui abbiamo assistito in questi ultimi mesi post pandemia. La scorsa primavera eravamo ancora limitati, ma se la situazione dovesse continuare così, direi che possiamo guardare il futuro con un sorriso».

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