Vialli, parla Mancini: «Perdo un fratello, sognavo il miracolo»

«È una grande perdita. Per me, per la sua famiglia prima di tutto, e per tutto il calcio italiano. Io perdo un fratello, speravo in un miracolo». Sono le prime parole pubbliche che Roberto Mancini ha espresso, ieri, dopo la morte di Gianluca Vialli, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. Mancini e Vialli sono stati compagnia di squadra nella Sampdoria dei record - i «gemelli del gol» -, compagni di lavoro nella Nazionale - uno come ct e l'altro come capo delegazione -, ma soprattutto sono stati amici. Un legame di quelli fraterni. «Ci siamo visti, abbiamo parlato, scherzato, lui era sempre di buon umore e questo un po' mi risolleva. Il nostro rapporto è stato di grande rispetto, amore, amicizia. Luca era gioia e va ricordato così».
Mancini, nei giorni scorsi, si era recato a Londra per salutare l'amico. Quello dell'abbraccio di Wembley, quando l'Italia ha vinto gli Europei. «È un momento difficile, ma dobbiamo cercare di andare avanti. Speravo che accadesse qualcosa, speravo in un miracolo sinceramente», ha aggiunto in riferimento al tumore al pancreas diagnosticato a Vialli cinque anni fa. «Abbiamo vissuto quasi tutta la nostra vita insieme, c'era un legame stretto, quello tra due fratelli. Due persone che a un certo punto si sono separate calcisticamente, però quando si è amici lo si è per sempre. Luca per me era questo. Il nostro rapporto è stato di grande rispetto, affetto, amore, amicizia».
Il video dell'intervista della FIGC
In Nazionale Vialli aveva un rapporto diretto con i giovani: «Luca ha fatto capire a tutti, soprattutto ai più giovani il valore della maglia azzurra, quello che si deve fare dove si poteva arrivare. È stata una persona di grande valore per noi, soprattutto quando parlava ai ragazzi e a loro piaceva ascoltarlo - si legge nel messaggio del ct della Nazionale italiana diffuso dalla FIGC -. Sono stati momenti molto belli e importanti. Dobbiamo proseguire su questa strada. Luca era un ragazzo gioioso, sempre allegro, pochissime volte l'ho visto arrabbiato, va ricordato così, per quello che era realmente molto vivo in tutti sensi. A lui piacerebbe che lo si ricordasse anche per questo oltre che per essere stato un grande calciatore, un vero professionista con un carisma straordinario. Era un ragazzo, allegro, giovane, al quale piaceva la vita».
Lunedì, a Londra, verranno celebrati i funerali di Gianluca Vialli, con una cerimonia privata voluta dalla famiglia. A Cremona sarà lutto cittadino, proclamato dal sindaco, Gianluca Galimberti: «Per tutta la giornata del 9 gennaio 2023 le bandiere civiche sugli edifici pubblici verranno esposte a mezz'asta in segno di lutto, alle 12 verrà osservato un minuto di silenzio negli uffici pubblici e delle istituzioni pubbliche».