L'editoriale

Contributi al Cantone, i tormenti di Lugano

La politica ha invitato il Municipio a «picchiare i pugni» a Bellinzona, ma bisogna farlo insieme
Nico Nonella
05.07.2023 06:00

C’era un tempo in cui il Municipio di Lugano picchiava regolarmente i pugni sul tavolo del Consiglio di Stato. Erano gli anni del «binomio» Giorgio Giudici-Giuliano Bignasca e la «politica estera» luganese veniva condotta così, con confronti anche duri con Bellinzona. Da allora i tempi e le persone sono cambiati – d’altronde, il Governo c’era una maggioranza di luganesi – e probabilmente lo sono anche i rapporti tra Cantone e Comuni, ma a rilanciare la necessità di una politica più battagliera è stata la maggioranza della Commissione della gestione nell’ambito del Consuntivo 2022. Lugano, in sostanza, pagherebbe troppi contributi al Cantone, e non solo per il fondo di livellamento (per il quale ha sborsato ben 30,3 milioni), ma anche contributi Spitex, AVS/AI/IPG e per le case anziani. Totale: oltre cento milioni di franchi da versare a Bellinzona.

Non è un mistero che lo strumento della perequazione, a tutti i livelli, non riesca a mettere d’accordo praticamente nessuno. Da anni il Ticino chiede una revisione del sistema di calcolo di quella intercantonale per ottenere di più, mentre a livello comunale chi paga tanto si lamenta, e chi incassa tanto, di cambiare le carte in tavola non ne ha una gran voglia. Sta di fatto che le forze politiche luganesi si sono rivolte al Municipio chiedendogli di farsi valere di più a Bellinzona, in attesa di sapere quale sarà l’impatto della riforma Ticino 2020 (che riguarderà anche i flussi finanziari tra Comuni).

Evvai – penserà qualcuno – torna la politica estera luganese, quella dei pugni sul tavolo, dello scontro tra Sopra- e Sottoceneri. Forse qualcosa si muoverà, ma per strappare qualcosa è necessario che Lugano si dimostri unita. Dalle colonne del nostro giornale, il sindaco di Lugano Michele Foletti ha ricordato che il Municipio i compiti li ha fatti, mentre i partiti rappresentati nel Legislativo comunale, sul dossier perequazione, si sono defilati. In tempo di COVID, era il 2021, il Governo era stato convinto anche grazie al pressing dell’allora deputato Foletti a ridurre di cinque milioni il contributo di livellamento in attesa di capire chi sarebbe stato maggiormente sfavorito dalla pandemia ma un’altra Commissione della gestione, quella del Parlamento, aveva a sua volta fatto fare marcia indietro al Consiglio di Stato. E non occorre essere veggenti per intuire che il «niet» più deciso era arrivato proprio dal Bellinzonese: la capitale incassa annualmente 13 milioni dal fondo.

Insomma, a nord del Ceneri c’è stata una levata di scudi generale. E a Lugano? «Non ho mai visto un consigliere comunale o deputato luganese prendere posizione e presentare un atto parlamentare per mettere a posto la perequazione», ha affermato Foletti. E pure il vicesindaco Roberto Badaracco, lunedì, ha ribadito che «occorre fare gioco di squadra». L’impressione è che il Sopraceneri si sia mostrato più unito nell’affrontare certi temi (e pure il Mendrisiotto ha cercato di sotterrare le rivalità interne per andare in pressing a Berna sulla fermata per gli InterCity). Basti pensare che da anni il dossier della Città della Giustizia è «congelato» in Gestione, con Bellinzonese e Locarnese che non vedono di buon occhio un accentramento del Terzo potere in riva al Ceresio. Come immaginiamo non facciano i salti di gioia davanti alla proposta della mozione dell’UDC (risalente al 2021 e non ripresa da alcun luganese) di trovare una soluzione «su tutto il territorio cantonale» per l’autogestione. La buona notizia è che in riva al Ceresio si sta cercando di invertire la rotta: i deputati Fabio Schnellmann e Tiziano Galeazzi hanno per esempio organizzato un incontro tra deputati luganesi per fare il punto sul dossier «stabile EFG», mentre hanno preso piede anche riunioni di coordinamento. È un buon inizio.

Correlati
Troppi contributi al Cantone? «Bisogna fare gioco di squadra»
Il Consiglio comunale ha approvato senza patemi d'animo il Consuntivo 2022 – Mentre la politica si divide sul taglio alla spesa, è emersa preoccupazione sui versamenti per il livellamento – Badaracco: «Occorre lavorare insieme» – Domani sera il Municipio si aggiornerà sull'autogestione