Lugano

Troppi contributi al Cantone? «Bisogna fare gioco di squadra»

Il Consiglio comunale ha approvato senza patemi d'animo il Consuntivo 2022 – Mentre la politica si divide sul taglio alla spesa, è emersa preoccupazione sui versamenti per il livellamento – Badaracco: «Occorre lavorare insieme» – Domani sera il Municipio si aggiornerà sull'autogestione
© CdT/ Chiara Zocchetti
Nico Nonella
03.07.2023 23:15

No, l’autogestione non è (ancora) entrata nella sala del Consiglio comunale. Lo farà domani sera, in coda alla seduta, quando il Municipio dovrebbe aggiornare il Legislativo sul tema, e in particolare sulle trattative in corso con gli autogestiti che da venerdì stanno occupando lo stabile delle ex scuole di Viganello. A questo proposito, stando alla RSI l’Esecutivo luganese starebbe valutando di offrire ai «molinari» lo stabile HG Commerciale di Pregassona, attualmente un magazzino comunale, come nuova sede. Rumor di corridoio che hanno spinto l’UDC, per bocca della capogruppo Raide Bassi, a chiedere una discussione o perlomeno una relazione da parte del Municipio. Praticamente tutti in sala hanno però concordato che allo stato attuale - ufficialmente l’Esecutivo ne discuterà nella giornata di giovedì - è troppo presto per un dibattito politico. Pertanto, la richiesta democentrista è stata trattata come un’interpellanza, alla quale verrà appunto dato risposta domani sera, in coda alla seduta.

Meglio del previsto 

A tener banco, oggi, sono state invece le finanze cittadine. Senza grosse sorprese il Consiglio comunale ha approvato con 28 voti favorevoli, 8 contrari e 4 astensioni (dei Verdi) il Consuntivo 2022 che si chiude con un avanzo di 12,7 milioni di franchi, cifre ben più rosee del “meno” 24,2 milioni di franchi ipotizzato a preventivo. Un risultato figlio anche delle sopravvenienze d’imposta degli anni precedenti.

Archiviati i conti del passato, l’attenzione dell’Esecutivo è già focalizzata sui conti del 2023, con disavanzo a preventivo di 5,3 milioni di franchi e investimenti stimati per quasi 50 milioni, ma anche un deficit strutturale dei conti di circa 17 milioni di franchi. Un dato del quale bisognerà tener conto nell’allestimento dei futuri Piani finanziari. A tener banco sarà in particolare il contenimento della spesa. Ed è qui che, come anche a livello cantonale, entrano in gioco le varie sensibilità politiche.

Per Danilo Baratti (Verdi), ad esempio, ha fatto notare che le uscite per il personale sono sì una voce di spesa importante, «ma in tempi come questi farei attenzione a ridurle».

Di taglio alla spesa ha parlato anche Edoardo Cappelletti (PS-PC) nel rilevare che lo scostamento tra le previsioni negative del preventivo e il buon risultato buono del consuntivo rischia di viziare il dibattito politico, «generando un eccesso di prudenza che tende a giustificare la politica dei tagli».

Inutile dirlo, a favore di un contenimento delle uscite c’è l’UDC. D’altronde, il tema è stato il cavallo di battaglia del partito cantonale, soprattutto grazie al cosiddetto «decreto Morisoli» che sta animando il dibattito politico da oltre un anno. A detta della capogruppo Raide Bassi, «sarebbe più virtuoso presentare, nei futuri preventivi, interventi di razionalizzazione delle risorse e di contenimento della spesa».

Dal canto suo, il capogruppo del Centro, Lorenzo Beretta Piccoli, ha affermato che «le sopravvenienze non possono più essere considerate una sorpresa». Il suo partito, ha proseguito, «non condivide l’aumento del moltiplicatore dal 77 all’80% nel 2024: «C’è margine per contenere la spesa, non si può sempre assumere personale».

«Il preventivo dovrebbe già contenere misure di rientro e non dovrebbe fare affidamento su entrate straordinarie», ha chiosato Giovanna Viscardi (PLR). «Questi scostamenti tra preventivo e consuntivo sono una costante e ci vorrebbe una maggiore informazione verso il Consiglio comunale e la Gestione».

Perequazione, quanto mi costi?

Sul tavolo vi è però anche un altro tema caldo: i contributi che Lugano vera annualmente al cantone, che nel 2022 sono ammontavano a 108,8 milioni di franchi (30,3 dei quali per il contributo di livellamento). Importi che – ne avevamo riferito il 30 giugno – hanno spinto la maggioranza della Commissione della gestione a invitare il Municipio a «picchiare di più i pugni sul tavolo» di Bellinzona, in attesa di capire se la riforma Ticino 2020 (la cui procedura di consultazione partirà a breve) porterà qualche vantaggio alla città.

Al nostro giornale, il sindaco Michele Foletti aveva replicato affermando che il Municipio i “compiti” li sta facendo, mentre in Consiglio comunale siedono anche deputati che a Bellinzona avrebbero potuto fare di più sul tema.

«Ha ragione, si poteva fare meglio», ha affermato Viscardi. Il capogruppo leghista Lukas Bernasconi ha invece fatto notare che «serve equilibrio sulle uscite: tra il 2020 e il 2022 la spesa è cresciuta di 20 milioni tra contributi al Cantone e uscita per il personale. Qualcosa va fatto altrimenti nel medio periodo metà del gettito fiscale prenderà la strada di Bellinzona».

Prendendo la parola a nome del sindaco (assente per un lutto in famiglia), il vicesindaco Roberto Badaracco ha detto che sì, «ci dobbiamo impegnare, certo, ma in questo consesso siedono anche diversi deputati: deve esserci un gioco di squadra tra Esecutivo e Legislativo». 

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