La Leventina di nuovo al centro del mondo

Non tutto il male vien per nuocere. La chiusura forzata della galleria di base del San Gottardo sta permettendo di riscoprire la Leventina, in parte anche le Centovalli e, chissà, magari persino i cieli tra Agno e Zurigo, se dovesse concretizzarsi la proposta di voli navetta avanzata dal consigliere nazionale Marco Romano (Centro).
Quel che è certo è che dallo scorso 10 agosto le alternative al tunnel di base sono molto gettonate. «Soprattutto lo scorso fine settimana, abbiamo registrato dei treni molto affollati», spiega Conradin Knabenhans, responsabile della comunicazione della Südostbahn (SOB), la compagnia che garantisce i collegamenti sulla linea di montagna, detta anche «panoramica», quella che passa dal vecchio tunnel del 1882 e mai teatro di alcun incidente.
Treni pieni alle FART
«Effettivamente da quando c’è stato il deragliamento nella galleria del Gottardo abbiamo osservato un marcato aumento dei transiti tra Locarno e Domodossola - conferma Claudio Blotti, direttore delle FART -. Nel mese di luglio abbiamo avuto una media giornaliera di 870 transiti. Ora invece la media è superiore a 1.300 transiti».
Passeggeri che dal Ticino vogliono raggiungere la Svizzera romanda, o viceversa, per i quali la Centovallina è tornata a essere concorrenziale a livello di tempi di percorrenza. «Il nostro collegamento è interessante anche per chi deve andare a Berna», sottolinea Blotti. Purtroppo l’incidente al Gottardo è caduto proprio in concomitanza con i lavori di revisione di tre convogli della consorella italiana, la SSIF, ciò che rende impossibile al momento un potenziamento del servizio. «A volte capita di doversi organizzare con le comitive e chiedere loro di prendere un collegamento successivo - spiega Blotti -. Sono comunque situazioni gestibili. Peccato solo che non abbiamo ancora gli otto nuovi treni, che dovrebbero arrivare l’anno prossimo».
Di nuovo al centro
Intanto però la gente riscopre il piacere di viaggiare attraverso e non sotto le Alpi. Un viaggio più lento, certo, ma anche più appagante per gli occhi. «Il tunnel di base è un’opera magnifica cui nessuno vorrebbe rinunciare - premette Juri Clericetti, direttore dell’OTR Bellinzonese e Alto Ticino -. Tuttavia, questa temporanea chiusura può essere l’occasione di far riscoprire e rivalorizzare la Leventina e la Riviera. Oggi chi attraversa le Alpi vede di nuovo questi bellissimi paesaggi e chissà che qualcuno non decida di tornarci».
Certo, i treni delle FFS attraversano la Leventina e la Riviera senza fermarsi. «Ma visto che i tempi di percorrenza sono gli stessi - osserva Clericetti -, qualcuno preferirà viaggiare con la SOB, che oltre a servire tutte le stazioni svolge un grande lavoro di promozione del territorio, anche in collaborazione con la nostra organizzazione».
Un servizio, quello avviato dalla SOB nel 2020, che raccoglie unanimi consensi in Leventina. «Siamo molto soddisfatti - dice Oscar Wolfisberg, sindaco di Airolo -. Sono riusciti ad abbinare il trasporto pubblico con quello turistico, valorizzano il nostro territorio».
Un territorio che, oggi, torna a rivestire un ruolo centrale sull’asse nord-sud. «La situazione attuale dimostra che la linea di montagna del Gottardo rimane un importante asse di collegamento - riprende Knabenhans -. La SOB continuerà a battersi per la conservazione e la valorizzazione di questa linea».
Strizzando l’occhio anche a chi si era ormai abituato ad attraversare le Alpi nel tunnel di base. «Stiamo lavorando a stretto contatto con i piccoli partner turistici locali per rendere facilmente prenotabili in formato digitale le offerte per le escursioni giornaliere, come lo Schächentaler Höhenweg, la Valle di Blenio o il Sasso San Gottardo - conclude Knabenhans -. I viaggiatori che ora sono ‘costretti’ a percorrere l’itinerario di montagna, si spera che la prossima volta colgano l’opportunità di godere delle bellezze della regione direttamente lungo i percorsi».