Croci-Torti: «Da Silva? Siamo stati informati martedì ed è stata una sorpresa»
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Nel futuro del Lugano c’è lo Young Boys, avversario di spicco - checché suggerisca la classifica - domenica al Wankdorf. Nella pancia di Cornaredo, però, l’avvicinamento alla sfida con i gialloneri è inevitabilmente intaccato dalla notizia della settimana: l’esonero di Carlos Da Silva. Sì, perché nel futuro del club, l’oramai ex responsabile della prima squadra non troverà spazio.
Di fronte a microfoni e taccuini, l’allenatore bianconero Mattia Croci-Torti non si sottrae alla questione. Anzi. Per certi versi conferma lo stupore che - per i tempi e la forma della comunicazione societaria - ha colto media e opinione pubblica. «Quando abbiamo appreso della decisione della dirigenza? Sono sincero: martedì, prima che venisse annunciata alla stampa» spiega il Crus. Per poi ammettere: «È una scelta sorprendente e che mi ha sorpreso, non lo nego. Così, all’improvviso... Colgo l’occasione per esprimere la mia riconoscenza a Carlos. È anche grazie a lui se siedo sulla panchina del Lugano. Parliamo infatti di una delle tre persone che decisero di dare fiducia al sottoscritto. E, insieme, in questi anni abbiamo ottenuto risultati importanti. Prendiamo atto della scelta del club».
Pianificare all’improvviso
Certo, vien da chiedersi se la sorpresa del tecnico e la (scarna) spiegazione fornita dalla società non siano in contraddizione tra loro. Da Silva, lo ricordiamo, è stato bruscamente accompagnato alla porta. Pardon, è stato esonerato «con effetto immediato dagli obblighi di prestare servizio per effetto della disdetta ordinaria del rapporto di lavoro». E ciò nel «contesto della pianificazione delle prossime stagioni». Ma, domandiamo, è possibile programmare il domani tenendo all’oscuro sino all’ultimo l’allenatore - e cioè una delle figure più importanti dell’ecosistema bianconero - dello strappo con uno dei suoi più stretti collaboratori?
Vi sono poi i giocatori, alcuni più di altri legati a doppio filo con l’ex direttore sportivo. «La reazione di staff e squadra - indica Croci-Torti - non è stata diversa da altre realtà che hanno dovuto fare i conti con l’allontanamento di un allenatore o un dirigente. Inizialmente è una botta per tutti. Poi, però, bisogna reagire. Perché il Lugano ha grandi obiettivi e non può permettersi di avere distrazioni».
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Steffen titolare? Sì, no, forse
Dietro l’angolo, a proposito di variabili, c’è lo Young Boys. Il Crus non vuole però sentire parlare di spartiacque per le ambizioni stagionali di una e dell’altra squadra. Tradotto: battere i gialloneri - oggi al settimo posto a -8 - non equivarrebbe a comprometterne la rincorsa alla vetta della Super League. «Con il vecchio formato, e a questo punto del torneo, forse sarebbe andata così. Ma la nuova formula, con gli scontri diretti nel girone finale, lascia aperto ogni scenario. Che poi, chiudere nelle prime 6 non sarà facile per nessuno. Lugano compreso».
L’allenatore ticinese, in ogni caso, ha le idee chiare circa l’atteggiamento da portare a Berna. «Partiamo per la capitale con l’obiettivo di vincere. E con una mentalità chiara: vogliamo divorare lo Young Boys, dimostrando di essere il leader della Super League». La mentalità vincente non manca sicuramente a Renato Steffen, tornato a completa disposizione dello staff tecnico e, va da sé, desideroso di vestire una maglia da titolare. «Ma il suo impiego o meno dal primo minuto non mi toglie il sonno» rileva il Crus, senza tuttavia svelare carte e intenzioni per il match del Wankdorf. «Mi limito a sottolineare che disputeremo 7 partite in 21 giorni. E, in questo senso, dobbiamo usare bene la testa. Renato è reduce da una settimana di allenamenti al top. Allo stesso tempo, però, non possiamo permetterci di perderlo ancora». La difesa a 3, che tanto aveva fatto bene contro il Lucerna, dovrebbe per contro essere riproposta. A maggior ragione considerata l’assenza dei terzini sinistri Milton Valenzuela e Martim Marques. «Possiamo proporre diverse soluzioni» rilancia il mister bianconero. «L’importante non è tanto il modulo, quanto la sua interpretazione».
Contro i campioni sloveni
Dicevamo di un calendario sempre più fitto per Bottani e compagni. Dopo la trasferta nella capitale, mercoledì il Lugano sfiderà il Bienne nei quarti di finale di Coppa Svizzera, mentre domenica prossima a Cornaredo arriverà lo Zurigo. A riprendersi la scena, il 6 marzo, sarà quindi la Conference League. Nelle scorse ore i bianconeri hanno appreso il nome dell’avversario negli ottavi di finale: non il Pafos - già incrociato nella prima fase della competizione - ma il Celje. I vincitori dell’ultimo campionato sloveno hanno eliminato l’Apoel e disputeranno la gara d’andata in casa. «Ho seguito il match contro i ciprioti e del Celje mi ha impressionato la forza sia sul piano tattico, sia in termini di solidità difensiva» evidenzia il Crus. Superare il turno significherebbe regalarsi una tra Fiorentina e Panathinaikos. Il futuro del Lugano, però, fa rima con Young Boys.