L'analisi

Croci-Torti: «L'abbiamo vinta con testa e pazienza»

Al secondo tentativo i bianconeri trovano il primo successo del 2024, espugnando il kybunpark di San Gallo
© KEYSTONE / Gian Ehrenzeller
Nicola Martinetti
28.01.2024 22:00

Nella pancia del kybunpark Peter Zeidler non si dà pace. In zona mista, a colloquio con staff e media, il 61.enne tedesco mima il gesto una ventina di volte. Forse anche di più. È il fallo commesso da Lukas Görtler al quinto minuto di gioco, costato un’espulsione diretta al capitano biancoverde e - in ultima istanza - la sconfitta agli svizzero-centrali. Sì, il San Gallo, che fin lì aveva inanellato nove successi casalinghi in altrettanti incontri stagionali, si è infine inchinato a qualcuno: al Lugano di sua maestà Re Zan Celar.

«Dovevo infortunarmi?»

A indirizzare il confronto verso il primo successo bianconero nel 2024, dicevamo, è stato l’immediato cartellino rosso sventolato dall’arbitro Lukas Fähndrich al centrocampista tedesco. Reo di aver colpito ad altezza tibia l’altro capitano, Jonathan Sabbatini, dopo aver effettuato un traversone. Un episodio in apparenza innocuo e regolare, sfuggito in presa diretta ma poi rivisto su segnalazione del VAR. «Al di là del fatto che ho rischiato di farmi male, personalmente non sono un grande estimatore di questa regola - commenta un po’ a sorpresa “Sabba”, protagonista sfortunato dell’incidente. Però esiste e anche noi in passato ne abbiamo pagato le conseguenze. Ribadisco, non è il massimo. Per l’arbitro è praticamente impossibile vedere questi contatti in tempo reale. E come giocatore le sanzioni che ne conseguono ti invitano a tirare indietro la gamba nei duelli con gli avversari. Ma tant’è. Non ho inoltre apprezzato la reazione di Zeidler, che mi ha “accusato” di essere rimasto in campo. Cosa dovevo fare, infortunarmi come Bottani una settimana fa?». Anche mister Croci-Torti, che in quel frangente ha dato vita a qualche scintilla con l’allenatore tedesco, la vede allo stesso modo. «La scorsa stagione, all’esordio, Daprelà era stato espulso per la stessa dinamica, che è involontaria. È dura da accettare, lo sappiamo bene, ma la decisione presa da Fähndrich è corretta. Al contrario delle parole rivolte da Zeidler ai miei giocatori, che non mi sono piaciute. Bisogna avere rispetto e pensare alla propria squadra».

«Il messaggio è stato colto»

Corretta, a proposito di scelte azzeccate, è stata altresì la strategia che lo stesso «Crus» ha deciso di adottare in vista dell’insidiosa trasferta in terra sangallese. Reduce dal brutto k.o. interno contro lo Stade Losanna-Ouchy, al kybunpark il Lugano è sceso in campo con la difesa a tre e due punte di ruolo: Vladi e Celar. Quest’ultimo, irresistibile, ha spaccato il confronto trascinando i suoi con una doppietta e un assist. «A volte, quando si è in difficoltà, si può reagire in due modi: difendersi o attaccare. Ho optato per il secondo, lanciando un messaggio alla squadra, che l’ha colto. Shkelqim e Zan hanno dimostrato che insieme possono giocare, a immagine del loro impatto sul gol dell’1-0, ma devo fare i complimenti a tutti i ragazzi, che hanno vinto questa partita con la testa. Abbiamo rischiato poco, evitando i trabocchetti. È vero che nel primo tempo abbiamo faticato nonostante l’uomo in più, ma il San Gallo andava a mille, chiudendo ogni varco. Era impossibile che mantenessero un tale ritmo per 90’, e infatti sono crollati nella ripresa. Ripeto, siamo stati pazienti. E sono altresì contento per la reazione mostrata dal gruppo, che stavolta ha interpretato molto bene la contesa, vincendo quasi tutti i duelli e dimostrando ai nostri tifosi cosa andrà fatto per restare tra le prime sei».

Anche Sabbatini, finito pure lui sul tabellino al pari di Bislimi grazie al suo 50. gol in bianconero, saluta i primi tre punti dell’anno con ottimismo. Nonché un pizzico di scetticismo. «Se la statistica la riporta Transfermarkt, magari questa volta aspetto la conferma definitiva - ci risponde scherzando il capitano -. Dopo il dietrofront sul record di presenze, meglio controllare due volte (ride, ndr). In ogni caso sarebbe un gran bel traguardo. Tornando alla vittoria, direi che è benzina. Sappiamo quali sono i nostri obiettivi e che pressione comportano. Va gestita bene e a San Gallo lo abbiamo fatto. Ora guardiamo al futuro con ottimismo, sperando di trovare quegli automatismi che in parte avevamo già mostrato in autunno».

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