Croci-Torti: «Nell'ultimo mese e mezzo Cimignani ha conosciuto uno sviluppo incredibile»

Yanis Cimignani è un ragazzo estroverso e intelligente. Mai banale. Il classe 2002, però, è soprattutto un gran bel giocatore. Sempre più importante per il Lugano. Il preziosissimo pareggio ottenuto contro lo Young Boys porta la sua firma. Ed è la seconda volta, in un momento della stagione delicato, che la squadra muove la classifica grazie a una magia del francesino terribile. Era accaduto a fine settembre, quando un sinistro chirurgico dell’ex Ajaccio aveva messo kappaò il Losanna ed era valso 3 punti che mancavano da troppo. È successo di nuovo, questa volta di destro, in un match che pesava parecchio. Sì, perché in caso di sconfitta, la striscia negativa dei ticinesi si sarebbe allungata come mai da quando Mattia Croci-Torti siede sulla panchina. Dopo le battute d’arresto con Servette e GC in campionato e il primo rovescio europeo al cospetto del Bruges, il Lugano ha invece ritrovato il sorriso. Fermando per l’appunto i campioni svizzeri e - da un punto di vista psicologico - mantenendosi al di sopra della famigerata riga che divide in due la Super League.
Se il giovedì non fa più male
«Era importante invertire la tendenza» afferma non a caso Cimignani, riconoscendo la fragilità del periodo e parlando di una «positività» necessaria per preparare al meglio l’ottavo di finale di Coppa Svizzera di Losanna. «Il mio gol col piede debole? Diciamo che esistono anche mancini bravi di destro» osserva sorridendo. A beneficiare della polivalenza del giocatore, cosa che più conta, è stato il Lugano. «Sono a disposizione dell’allenatore e felice di potermi rendere utile in più ruoli» afferma Cimignani, dopo essere stato impiegato con profitto anche in qualità di terzino. Il Crus, al proposito, non nasconde la soddisfazione e pure un pizzico di ammirazione per il diretto interessato: «Mi sorprende ogni giorno di più. Nell’ultimo mese e mezzo Yanis ha conosciuto uno sviluppo incredibile. Crea superiorità numerica, fa la differenza e si sacrifica con buoni risultati sul piano difensivo. Insomma, è in grande fiducia».
Il morale, suggerivamo, ha ripreso quota anche in casa bianconera. «Ho visto tanto carattere» sottolinea Croci-Torti in merito: «Sin qui avevamo perso tutte le partite disputate dopo i giovedì europei. Ci teniamo dunque stretto questo punto, arrivato con una formazione che può permettersi un turnover di lusso».
Due punte per una scossa
Pure il tecnico del Lugano, invero, ha cambiato tanto. Non solo: si è preso persino qualche rischio schierando una formazione inedita, per la prima volta con due punte di ruolo. «Con lo staff abbiamo analizzato bene le ultime due sfide contro lo Young Boys, in finale di Coppa e in campionato. Avevano iniziato a capire il nostro gioco e per questa ragione ho cercato di fare qualcosa di diverso. Talvolta credo sia doveroso rinnegare i propri principi e cogliere i messaggi forniti dal campo. Ultimamente, per dire, dominavamo in termini di possesso palla ma abbiamo raccolto zero punti». Vero. La formazione guidata da Raphaël Wicky, per contro, non ha sfondato completamente. Certo, è passata in vantaggio e, sotto una pioggia incessante, ha fatto temere altre lacrime bianconere. «Nella ripresa è subentrata un po’ di fatica» ammette Kreshnik Hajrizi, gigante in retrovia. «Chi è entrato a partita in corso ha ridato brillantezza alla squadra. Non siamo un gruppo che si lascia andare. No, nemmeno a fronte di tre sconfitte filate. Penso che si sia visto anche con lo Young Boys».
Tolto l’unico passaggio a vuoto in occasione della rete di Ugrinic, la difesa del Lugano ha retto molto bene all’urto di Nsame e compagni. La grande novità di giornata, la coppia offensiva formata da Celar e Vladi, ha da parte sua lanciato messaggi contrastanti. Lo sloveno è parso ancora lottare con i fantasmi personali, fallendo alcune buone chance. Se si trattava di un ballottaggio in vista della Coppa, e pur senza impressionare, l’ex attaccante dell’Aarau l’ha quindi spuntata. «Ma non è escluso riproporli insieme contro il Losanna» replica Croci-Torti, mischiando le carte. «Era il momento di dare fiducia a entrambi e sono soddisfatto del grande lavoro al servizio della squadra. Forse non sono stati così brillanti negli ultimi 20 metri, ma in tal senso abbiamo insistito un po’ troppo con la profondità, mentre servivano maggiori passaggi fra le linee. Puntando su due centravanti puri, in ogni caso, ho cercato di dare una scossa e lanciare un messaggio propositivo in spogliatoio». Ha funzionato.