Croci-Torti: «Se vai sempre in svantaggio, poi è dura»

A vestire i panni dei giudici inflessibili sono diversi tifosi della tribuna centrale. Che per vezzo e per vizio amano sentenziare. «Vabbè, sarà per l’anno prossimo» affermano, chi scuotendo la testa, chi offrendo un sorriso amaro al vicino di banco. Il Servette è appena passato 2-0 a Cornaredo, scappando a +6 in classifica. Sì, la capolista se ne va e il Lugano - come oramai successo a più riprese nelle ultime settimane - è lì, inerme, costretto a osservare i festeggiamenti di un avversario che tutto sommato non ha fatto nulla di speciale. Anzi, per almeno un tempo è stato chiaramente dominato e messo alle strette.
Nessuna scossa dalla panchina
Il risultato alla pausa, invece, recita 1-0 per i granata. Mai (soprattutto) e Saipi (in parte) tradiscono, mentre Crivelli non perdona. Il match si mette in salita e il Lugano, decimato negli effettivi, si ritrova per l’ennesima volta a recriminare per l’incapacità di tramutare in gol e punti un’indubbia superiorità sul piano tattico e del gioco, oltre che per la fragilità del reparto arretrato. Le nitide occasioni per passare in vantaggio erano capitate sui piedi di Belhadj e Koutsias. Nulla da fare. E, come si poteva presumere alla vigilia, in condizioni di precaria salute sarebbe stato oltremodo complicato ribaltare un eventuale passivo. È andata proprio così, con gli ingressi di Marques (inguardabile), Doumbia e Przybylko che hanno fatto il solletico alla ripresa bianconera. «Ma se non segni il primo gol, devi almeno cercare di non andare sotto» indica Croci-Torti. Per poi aggiungere: «Il problema, rispetto alla scorsa stagione, è che puntualmente siamo costretti a rincorrere. L’atteggiamento è stato positivo sino alla fine. Abbiamo provato a vincerla subito e poi a pareggiarla. La verità, però, è che il nostro avversario è stato premiato da una grande efficienza, al contrario della mia squadra, tutto fuorché incisiva negli ultimi 30 metri».
Anche lo Young Boys mette la freccia
Nella ripresa, tolta una fiammata iniziale che ha portato Valenzuela alla conclusione pericolosa, il Servette ha avuto vita facile. E, non a caso, è arrivato pure il raddoppio di Ouattara, che per spazi concessi e squilibrio dei bianconeri avrebbe potuto materializzarsi anche prima. Di qui, sicuramente, lo scoramento dei tifosi. «Probabilmente, rispetto a tante altre volte in stagione, hanno visto un Lugano che non ha avuto la forza di impensierire chi aveva di fronte negli ultimi 15 minuti» riconosce il Crus, che questa sera potrebbe persino ritrovarsi al sesto posto in classifica. Sì, la quarta sconfitta nelle ultime cinque uscite in campionato rischia di fare malissimo. Pure lo Young Boys, vittorioso contro il San Gallo, ha messo la freccia. E, non da ultimo, poiché il tecnico bianconero - venerdì - aveva sottolineato la portata dell’incrocio con il Servette. «Una sfida importantissima, dal significato enorme» aveva ammesso senza tanti giri di parole Croci-Torti. Anche per questo motivo, al triplice fischio finale, molti tifosi della tribuna principale si sono sentiti in dovere di emettere un’amara sentenza.