Calcio

Il fantasma del 2006 non spaventa il Basilea

A sei giornate dal termine della Super League, la capolista precede di 6 punti la prima inseguitrice - Sono trascorsi 19 anni dall’ultima volta che un simile vantaggio venne gettato alle ortiche - A beffare sul più bello proprio i renani fu lo Zurigo: oggi, però, nessuno ha la forza di quella squadra
La rete allo scadere di Iulian Filipescu che, il 13 maggio 2006 al St. Jakob-Park, regalò il titolo allo Zurigo. ©KEYSTONE/PATRICK STRAUB
Massimo Solari
17.04.2025 06:00

Settimana prossima, una volta archiviati i primi 33 turni del massimo campionato e divisa in due la classifica, la Swiss Football League renderà noto il calendario del girone per il titolo. Sei squadre, cinque partite secche e il titolo svizzero, lì, da prendere. Il candidato numero uno al successo finale, va da sé, è il Basilea, leader in fuga con 6 punti di vantaggio sulla prima inseguitrice. Ma per quanto concerne gli impegni decisivi dei renani, beh, esiste uno scenario che dalle parti del St. Jakob-Park si vorrebbe evitare a tutti i costi. Qualora lo Zurigo - al termine del weekend pasquale - riuscisse a confermarsi al sesto posto, non è infatti escluso che il cosiddetto «Klassiker» possa essere programmato in riva al Reno all’ultimo giro di giostra stagionale. Dei tre incroci già vissuti dalle formazioni di Celestini e di Moniz, d’altronde, due sono andati in scena al Letzigrund. E, direttive della SLF alla mano, permettere ai basilesi di disputare la quarta sfida in casa non farebbe una grinza.

Sparizioni sospette e rimonte

L’ipotesi, non del tutto peregrina, riporta alla mente l’incredibile annata 2005-06. E, per il club e i tifosi renani, uno dei traumi più importanti della loro storia. Già, perché 19 anni fa il Basilea riuscì nell’impresa di rovinare tutto all’ultima giornata, facendosi scippare per l’appunto dallo Zurigo un titolo che solo qualche settimana prima sembrava cosa fatta. È da allora che un vantaggio importante quanto quello attuale tra prima e seconda classificata non viene scialacquato nel breve volgere di sei turni. Nel 2006, il cuscinetto che separava gli uomini di Christian Gross - campioni d’inverno - da quelli di Lucien Favre era addirittura di 8 punti. Con il torneo ancora a dieci squadre, dopo 30 giornate la graduatoria recitava: Basilea 68, Zurigo 60. E poi? Poi, complici due tentennamenti di troppo, venne preparato il terreno all’inaudito.

Reduce da un comodo 3-1 rifilato al San Gallo, i renani frenarono una prima volta il 23 aprile, nel quadro della 31. giornata. Al vecchio Hardturm, davanti a quasi 12mila spettatori, il Grasshopper riuscì a imporre l’1-1 alla capolista. Due volte sotto nel punteggio, lo Zurigo andò da parte sua a conquistare la posta piena a San Gallo, recuperando i primi due punti sulla vetta. In campo, quella domenica, non scese tuttavia Rafael, al centro di un giallo. L’ex attaccante del Chiasso si era dileguato due giorni prima della trasferta all’Espenmoos, con la società costretta a rivolgersi alla polizia municipale di Zurigo, comunicando la sparizione del giocatore e sporgendo denuncia per «sequestro e ricatto». Si parlò di minacce ai famigliari del bomber brasiliano da parte di due presunti manager che contestavano la validità del suo trasferimento dal Chiasso, esigendo che lo Zurigo pagasse altri soldi. Dopo essersi presentato spontaneamente alla polizia locale la domenica sera stessa e, in un primo momento, aver rifiutato di tornare ad allenarsi, Rafael prese comunque parte all’inebriante volatone conclusivo.

«Die Schande von Basel»

Per tre partite, in ogni caso, il Basilea non commise altri passi falsi. Nell’ordine, vennero spazzati via Thun, Yverdon e Sciaffusa. Lo Zurigo mantenne il ritmo, vincendo di misura l’anticipo del 26 aprile contro lo Xamax e - in seguito - sconfiggendo GC, Thun e Yverdon. Lo scarto, provvisoriamente, divenne quindi di soli 3 punti. Il Basilea, però, doveva recuperare ancora una gara, mercoledì 10 maggio al Wankdorf di Berna. Ebbene, la partita che avrebbe potuto rendere vano lo scontro diretto all’ultimo turno, consegnando ai rossoblù il terzo titolo filato, fece al contrario divampare la speranza in casa zurighese. Pascal Zuberbühler ne combinò di tutti i colori e a fare festa - nell’ambito di un 4-2 che mandò in rete pure il grande ex Hakan Yakin - fu l’YB. Il verdetto venne dunque rimandato a sabato 13 maggio, data della finalissima al St. Jakob. «Die Schande von Basel». La vergogna di Basilea. Così passò alla storia quel match, vinto 2-1 dallo Zurigo grazie a un gol all’ultimo respiro firmato da Iulian Filipescu. Il sigillo sul campionato del difensore rumeno scatenò il putiferio allo stadio, con numerosi hooligan renani che invasero il campo per attaccare i giocatori dello Zurigo e i tifosi avversari. A consuntivo, le violenze provocarono danni per oltre mezzo milione di franchi, multe salate per entrambi i club e tre incontri senza Muttenzerkurve nella stagione a venire.

23 risultati utili consecutivi

Per quanto contro ogni pronostico, a laurearsi campione fu una compagine ricca di talento e spessore. In quello Zurigo, guidato da Favre, militavano von Bergen, Inler, Dzemaili, Margairaz, il citato Rafael o ancora Keita, autore di 20 reti. Di più. Per riportare il titolo in riva alla Limmat a 25 anni di distanza dall’ultimo e riacciuffare il Basilea in extremis, infliggendogli la prima sconfitta casalinga dopo 59 partite, i campioni infilarono 23 risultati positivi consecutivi! Un ardore e una costanza di rendimento clamorosi che, oggi, mancano completamente a ogni concorrente dei renani. Dal Servette allo Young Boys, passando ovviamente per il Lugano. Ecco perché il fantasma del 2006 non spaventa il Basilea.

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