Il Lugano ripone lo slogan MAGA
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In fondo è tutto lì, in quel prodigio balistico smorzato dalla manona di Joël Mall. In quell’urlo rimasto in gola al 121’ di una finale che avrebbe potuto valere la gloria - collettiva e personale - e che invece è stata bagnata da lacrime di incredulità. Un battito di cuore per riassumere il vorrei ma non posso di tre anni. L’emblema, sì, di un talento immenso finito troppe volte in mille pezzi. Ostaggio di una fragilità fisica che non perdona. E che, di nuovo, rischia d’inguaiare il Lugano.
È come si temeva. Il peggio. Ignacio Aliseda, purtroppo, deve fermarsi ancora. Addirittura per due mesi, complice - leggiamo - «una lesione della porzione intramuscolare del tendine del bicipite femorale». Il fantasista argentino, lo ricordiamo, era rientrato da poche gare, dopo che un serio problema alla coscia lo aveva già tenuto lontano dal campo da metà novembre al tramonto del 2024. Il terzo spezzone di partita concessogli da Mattia Croci-Torti nel girone di ritorno, mercoledì sera a San Gallo, si è però rivelato fatale. Un’altra brusca frenata, sia per le ambizioni del giocatore, sia - forse - per quelle dello staff tecnico, che nella rincorsa al titolo faceva affidamento anche sulla totale rinascita del numero 31. Non solo. La società ha pure comunicato di aver escluso il diretto interessato dalla lista UEFA e, di riflesso, dal sogno chiamato Conference League.
Innamorati e però altresì traditi
Il Lugano, dunque, si vede costretto a riporre nel cassetto lo slogan MAGA. «Make Aliseda Great Again», probabilmente, non sarà più possibile. Da un lato considerati i tempi di recupero e l’entità del problema. Dall’altro - dettaglio non da poco - perché il contratto di «Nacho» scadrà a giugno. I margini per ritrovarsi, trattare e rilanciare un progetto comune, insomma, sono quasi inesistenti. Sempre che la volontà delle parti, infortunio o meno, fosse questa. Di qui l’amaro in bocca. Di qui i rimpianti per una storia che in più di un’occasione ha entusiasmato Cornaredo e la Super League. Un innamoramento vero, toh, che tuttavia ha dovuto fare i conti con tanti, troppi tradimenti.
Le statistiche di Aliseda, al proposito, non mentono. In tre anni con la maglia bianconera, l’attaccante ha disputato 89 partite, arricchite da 22 reti, 9 assist e un sacco di magie. Il girone di ritorno della stagione 2022-23, condito con 10 gol e 4 passaggi decisivi, e la prima parte di questo campionato, segnata da 6 gol e 5 assist, rimarranno i momenti di grazia. La luce. Peccato che tutto intorno, il buio abbia preso il sopravvento a più riprese. Spegnendo la poesia. Spesso spegnendo la fantasia offensiva del Lugano. Dati alla mano, il 24.enne sudamericano ha saltato 50 gare - e pure qualcuna in più - per malanni fisici. Un’enormità.
Mercato: il tempo ci sarebbe...
La promessa che nell’estate del 2023 stava per convincere la Serie A - e nel dettaglio il Monza - non è quindi stata mantenuta appieno. Chissà se lo sarà mai, e dove. Eppure ci abbiamo creduto per davvero. Credevamo in Aliseda, già, così come credevamo nella letalità di «Renacho», un’idea che avevamo plasmato in una delle fasi più travolgenti del giocatore, quando in coppia con Steffen non ce n’era per nessuno. Perciò, in queste ore, orfano di entrambi, il Lugano si riscopre per certi versi nudo. Il tonfo di mercoledì a San Gallo, sommato alle vittorie sofferte con Winterthur e Sion, ha inevitabilmente provocato dubbi e interrogativi. Il sorpasso in testa alla Super League ad opera del Basilea potrebbe averli alimentati, in attesa di capire quanto incida vestire i panni della lepre e quelli dell’inseguitrice.
Il campionato dei bianconeri, in tal senso, riparte domani sera da -2. A Cornaredo arriva il Grasshopper, imbattuto da ben otto partite. Tradotto: frangente e avversario vanno maneggiati con cura. Oltre ai citati Aliseda, Steffen e all’infortunato di lungo corso Marques, mancheranno Vladi (influenzato) e soprattutto Mai (acciaccato). Il Lugano, detto altrimenti, non affronta le cavallette nel miglior momento di forma. Anzi. Il Crus deve ritrovare quanto prima la coerenza e la fluidità del gioco, sistemando al contempo la sin qui balbettante fase difensiva. Il tecnico, però, farebbe bene ad attendersi anche un segnale dalla dirigenza. Il mercato invernale chiude il 17 febbraio e la pesante assenza di Aliseda non andrebbe sottovaluta.