Lugano, di nuovo un passo avanti

In questi mesi abbiamo imparato a misurare i progressi e le ambizioni del Lugano riflettendole sugli ottimi risultati della scorsa stagione. Una sorta di operazione nostalgia. Speriamo non balorda. La rincorsa al titolo, stringi stringi, ha preso vita così, perché già un anno fa i bianconeri erano vieppiù cresciuti. Sino al secondo posto. Sino a insinuare il dubbio nello Young Boys, futuro campione svizzero. Ebbene, osservato da questa prospettiva il primo scorcio del girone di ritorno presenta un altro passo avanti. Sì, perché nei primi sei turni del nuovo anno - nell’ultimo campionato - gli uomini di Mattia Croci-Torti erano incappati in due sconfitte, due pareggi e due vittorie. 8 punti. Oggi, invece, a bilancio si registrano tre vittorie, due pareggi e una sola sconfitta. 11 punti. E, soprattutto, il 1. posto in classifica, riconquistato dopo il pareggio maturato domenica al St. Jakob tra Basilea e Losanna.
Gestire tensione e critiche
A Cornaredo, in questo senso, sembra di colpo tornato il sereno. Merito dell’ultima, convincente prestazione offerta nello scontro diretto contro il Lucerna. Sabato si è rivisto il volto migliore del Lugano e, quale preziosa conseguenza, si è materializzata una vittoria piena, nella forma e nella sostanza. «Ma la verità è che dalla ripresa abbiamo sbagliato poche partite» ha tenuto a precisare il Crus. A margine del 2-0 rifilato alla formazione guidata da Mario Frick, il tecnico momò ha in qualche modo voluto riequilibrare le proporzioni tra impressioni, giudizi e dati oggettivi. Il tutto ammettendo la delicatezza dei giorni che hanno preceduto la sfida con i lucernesi. «Erano emerse alcune critiche e nello spogliatoio s’iniziava a percepire una certa pressione» ha indicato Croci-Torti. Detto altrimenti, il kappaò sul campo del San Gallo e il dominio mostrato con il Grasshopper, ma sfociato solo in un pareggio, avevano reso l’ambiente elettrico. «E vincere così, con il Lucerna, non era scontato» ha evidenziato il mister bianconero. Ma queste critiche, dunque, erano ingenerose? «Più che altro non bisogna mai scordare l’enorme equilibrio che, attualmente, regna in Super League» ha notato il Crus: «Davvero si faticano a capire le dinamiche di questa stagione. Le prime sette, per esempio, sono tutte candidate al titolo a mio avviso». Già. E i tonfi dell’YB e del San Gallo sui campi di Winterthur e Yverdon, in fondo, hanno dato ragione alla disamina dell’allenatore del Lugano.
La striscia positiva di un anno fa
Croci-Torti, in ogni caso, ha riconosciuto la necessità di legittimare il nuovo status bianconero. «Dal momento che il nostro obiettivo è quello di puntare alla testa della Super League, le aspettative ci stanno. In questo senso, quindi, contava dare un segnale forte contro il Lucerna». L’asticella, però, non può abbassarsi. E, ritornando ai paragoni con la stagione 2023-24, è nelle prossime settimane che il Lugano dovrebbe - o meglio potrebbe - fare la differenza. Per sferrare un colpo ancora più tremendo al torneo, in effetti, servirebbe una striscia di risultati positivi. Dodici mesi fa, proprio in questa fase, la formazione ticinese era esplosa. Diventando praticamente intrattabile. Il 18 febbraio, nel quadro del 24. turno, era maturata un’amara sconfitta in casa del Servette. Dopodiché, tuttavia, il Lugano aveva inanellato la bellezza di sei successi consecutivi, seguiti da un pareggio e poi altre due vittorie. Insomma, 25 punti su 27 a disposizione. Che a farli in questo campionato così contratto, beh, equivarrebbe a ipotecare il titolo. O quasi.
La difesa a tre: un fattore?
Dettaglio non da poco: il filotto clamoroso di risultati positivi della scorsa stagione presentava un minimo comune denominatore. Quale? La difesa a tre. Già, proprio quella schierata con il Lucerna e - finalmente - capace di chiudere a zero. «Ora sarà difficile rinunciare a uno fra Papadopoulos, Hajdari e Mai» ha riconosciuto il Crus, elogiando soprattutto il centrale tedesco. Mostruoso sabato. «Le zero reti subite? Mi rendono quasi più felice della vittoria e della classifica. In settimana lavoriamo duramente e questa è stata finalmente la nostra ricompensa» ha dichiarato l’ex Bayern, strizzando l’occhio proprio alla difesa a tre, ma restando freddo sul contratto in scadenza.
Tutto molto bello e interessante, già. Ma con i rientri di Zanotti, Valenzuela e soprattutto Steffen, sommati a un Cimignani con statistiche da casco giallo dell’hockey, Mahou che scalpita e Bottani che oramai è un punto fermo, ad attendere Croci-Torti è una scelta tutto fuorché semplice. Schierare un terzetto in retrovia, in effetti, comporterebbe verosimilmente l’esclusione di una pedina offensiva. E la rosa del Lugano, rinforzi in extremis dal mercato o meno, rimane comunque attrezzata da questo punto di vista. Lo si è visto anche sabato sera, con Mahou e Dos Santos gettati nella mischia a partita in corso e subito decisivi con un assist ciascuno. «Prove come queste o quella di Cimignani dimostrano che nessuno ha mollato o intende mollare» ha osservato Croci-Torti, tornando a misurare i progressi e le ambizioni bianconere.