Calcio

Più che una festa è un mezzo disastro

Mister Croci-Torti arrabbiato: «Per vincere serve rimanere concentrati dal primo all'ultimo minuto»
KEYSTONE/Samuel Golay
Massimo Solari
06.12.2023 23:58

Jonathan Sabbatini non se la sognava di certo così, la serata della consacrazione. Sì, il record di presenze nella storia dell’FC Lugano meritava una cornice differente. Non solo l’atteso omaggio a ridosso del fischio d’inizio. E invece la festa per la 412. apparizione del capitano bianconero si è trasformata in un mezzo disastro. A passare a Cornaredo, per altro con pieno merito, è stato il Basilea. Seppur ancora lontano, il peggior inseguitore della parte bassa della classifica. «Sono molto amareggiato» afferma non a caso il centrocampista uruguaiano, poco prima di ritrovare il sorriso per firmare autografi e magliette dei tifosi all’esterno della tribuna principale. «Peccato - prosegue Sabba -, non abbiamo giocato una buona partita. Quando festeggio un anniversario qualcosa va sempre storto. O perdiamo, o vengo espulso. A questo giro, poi, sono state commesse troppe ingenuità».

«Ma ho fiducia in tutti»

Proprio così. Il Lugano si è sparato sui piedi. Regalando ciascuna delle tre reti renane. Davvero, non ci sono parole per commentare gli errori clamorosi commessi da Arigoni e Saipi. E infatti Mattia Croci-Torti riduce la sua analisi all’essenziale. Frasi brevi, secche. Seccate, anche. Come non succede praticamente mai al loquace allenatore bianconero. «La peggior prestazione stagionale? Non si tratta di questo». E di che cosa si tratta, allora? «Semplice. Per vincere ci vuole il 100% della concentrazione. Dal primo all’ultimo minuto. Solo così si possono ottenere i tre punti.E questa era una partita da non sbagliare. Poco importa se di fronte avevamo il Basilea». La squadra dell’ex Fabio Celestini, suggerivamo, non ha rubato nulla. Anche se il Crus sospira. «Mah, si sono messi tutti dietro e, con grande cinismo, hanno segnato al momento giusto». Appunto. Basti pensare al provvisorio pareggio di Macek che sembrava poter cambiare il senso del match. Macché, cinque minuti più tardi il Basilea era di nuovo avanti, complice la prima delle due sciocchezze firmate da Saipi.

«Ma ho fiducia in tutti i miei giocatori e l’avrò sempre» taglia corto Croci-Torti. «È l’obiettivo di ogni allenatore. Parliamo di giocatori che hanno già dimostrato di poter fare ottime cose in Super League». Non oggi. Non solo oggi. «Se la squadra non fa quello che deve la colpa rimane mia» ribadisce tuttavia il tecnico del Lugano, assumendosi - al solito - responsabilità solo in parte sue.

«Amo questo club»

Sabbatini, lui, ha provato a mostrare la via ai compagni. A essere leader. Il Lugano, tuttavia, non è stato all’altezza. Nessun rancore, comunque. Un legame del genere mica si spezza. «Sognavo di giocare ad alti livelli, ma mentirei se dicessi che mi aspettavo di arrivare così lontano in bianconero» indica il numero 14. «Ho avuto offerte da altri club, gli allenatori sono passati, alla fine però ho sempre deciso di rimanere. Amo il Lugano e apprezzo soprattutto l’affetto di chi mi è sempre stato vicino. A fare la differenza, alla fine, sono state proprio le sensazioni positive vissute costantemente a Cornaredo. Mi è mancata la nazionale, ma tolto questo non ho rimpianti circa la mia carriera. Obiettivo 450? Quando non sarò più in grado di competere, sarò il primo a fermarmi. E sarò il primo tifoso bianconero.

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