Calcio

Una lunga partita a scacchi, e a fare il matto è Hadjam

Il Lugano fallisce la possibile fuga e ora la Super League ha quattro padroni - L’algerino rilancia pure l’YB - Croci-Torti: «Ma sono orgoglioso»
Hadjam festeggia la rete che decide la sfida del Wankdorf. © Keystone/Anthony Anex
Massimo Solari
23.02.2025 22:42

Raramente, da quando veste la maglia bianconera, avevamo visto Anto Grgic arrabbiarsi, alzare la voce e puntare il dito contro un compagno. È successo al Wankdorf, mentre sul cronometro correva l’84’. Un attimo prima, Jaouen Hadjam aveva trafitto Amir Saipi, di fatto regalando allo Young Boys una vittoria pesantissima. Uno a zero e tanti cari saluti alla prova matura, ordinata e solida offerta dal Lugano. L’ex Sion, dicevamo, se l’è presa con un giocatore in particolare: Arigoni. Il terzino, da poco entrato in campo, ha concesso davvero troppo spazio al match-winner. Imperdonabilmente. «Allan, in realtà, segue il taglio alle sue spalle e ci sta che non sia uscito subito sull’uomo» osserva l’allenatore dei ticinesi Mattia Croci-Torti. Per poi tentare di distribuire l’errore capitale su più teste: «Sicuramente Arigoni è indietreggiato eccessivamente, sino all’area di rigore, ma abbiamo perso la palla con Doumbia e non l’abbiamo difesa con Vladi. Saipi, inoltre, non vede partire il tiro». Vero, pure il portiere bianconero non ha brillato nell’occasione. «Davanti a me, però, c’erano tre uomini e per questa ragione mi sono tuffato tardi» replica l’estremo difensore, individuando a sua volta il principale imputato: «Dobbiamo difendere molto meglio. Hadjam arriva troppo facilmente alla conclusione, spostando comodamente la sfera sul sinistro».

«Fantastici in retrovia»

Il terzino algerino dello Young Boys è stato di gran lunga il migliore interprete della sfida. Una sfida che per lunghi tratti è sembrata una partita a scacchi, complice l’estremo tatticismo esercitato da Croci-Torti da un lato e Giorgio Contini dall’altro. Il tecnico del Lugano, per esempio, aveva iniziato la partita con il rientrante Mattia Zanotti schierato a sinistra. Proprio per contenere le folate di Hadjami. «Ma l’YB si è presentato con un rombo in mediana e due attaccanti, spingendomi ad adattare il sistema» spiega il Crus, che al 20’ è tornato a proporre una difesa a 3, riportando Zanotti largo a destra. «Poi hanno cambiato ancora mettendo Lauper dietro e poi ancora passando al 4-3-3» rileva sempre il 42.enne momò: «E, ribadisco, rispondere a ogni mossa non è stato un problema. Anzi. Sul piano difensivo siamo stati fantastici, quasi perfetti. Tolto il palo di Monteiro, è la prima volta che concediamo così poco ai gialloneri nel loro stadio. Per questo motivo torniamo a casa con tanto amaro in bocca e però anche un certo orgoglio. Personalità e coraggio non ci sono mancati, avevamo l’incontro sotto controllo. Purtroppo all’84’ la concentrazione è venuta meno».

Volerla vincere un po’ di più

È venuta meno, va detto, anche perché - dopo aver subito lo sterile dominio bianconero - lo Young Boys ha forse osato un po’ di più sulla scacchiera. Basti pensare agli inserimenti delle pedine offensive Virginius e Colley per Conté e Lakomy, rispettivamente difensore e centrocampista. «È vero, con questi cambi lo Young Boys ha provato a vincerla un po’ di più» riconosce Croci-Torti. Il mister bianconero, a questo giro, è invece stato tradito dalla panchina. «Avendo titolarizzato Steffen, complice l’infortunio di Bottani, sono inoltre stato privato di un’arma in più sul fronte offensivo».

L’attacco, già. Georgios Koutsias si è mosso tanto e bene, ma non ha fatto male allo Young Boys in un paio di situazioni intriganti. Le ambizioni di Steffen, al rientro, si sono invece infrante sulla traversa. Al netto della paratona di Keller sul colpo di testa di Papadopoulos, a inizio partita, l’occasione migliore è tuttavia capitata al subentrato Vladi, poco deciso nell’area piccola un istante prima che Hadjam desse scacco matto all’avversario. «E se avessimo segnato, beh, parleremmo d’altro» sottolinea, sospirando, il Crus. All’allenatore bianconero tocca per contro analizzare una mancata fuga e, di riflesso, una classifica ancor più intricata. I padroni della Super League, ora, sono addirittura quattro: Basilea, Lugano, Lucerna e Servette. «In verità, fino all’ottava tutte possono vincere il titolo» afferma Croci-Torti. L’YB, per dire, si è portato a -5, portandosi finalmente sopra la riga. «Cruciali, da qui al termine della stagione, saranno l’equilibrio mentale e la rosa con meno defezioni» conclude l’allenatore. Pensando alla corsia di sinistra orfana di Valenzuela, Marques, Aliseda e - in attesa di aggiornamenti - Bottani. E forse pure al mercato che non ha regalato botti e nemmeno cerotti in extremis.

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